ARGENTINA / LA MOTOSEGA DI JAVIER MILEI CONTRO I PENSIONATI

Prove tecniche di sfondamento dell’ultradestra dall’Europa al Sud America.

Oggi si vota in due Land da non poco in Germania, Sassonia e Turingia, dove previsioni e sondaggi danno per super favorito, come primo partito accreditato di circa il 30 per cento, quella ‘Alternative Fur Deutschland’ (AFD) di pretta ispirazione nazista. E in crollo verticale sia la della SPD del Cancelliere, ormai screditato e ai minimi storici, Olaf Scholz, una Spd a caccia di una identità ormai perduta da tempo; sia la CDU un tempo trainata da Angela Merkel. Una locomotiva d’Europa, dunque, alla deriva, in profonda crisi economica, una classe media in forte sofferenza: ottimo terreno per quei rigurgiti nazi che sembravano sepolti dopo la seconda guerra mondiale. E invece i tremendi spettri tornano, più paurosi che mai.

Ma veniamo all’Argentina, una pentola in continua ebollizione, con forti rischi per la tenuta democratica.

Tanto per rimanere dentro i confini dell’ultradestra, tra pochi giorni, per la precisione il 5 settembre, si apre il terzo incontro sudamericano del ‘Foro di Madrid’, l’alleanza internazionale nata nel 2020 per iniziativa del partito spagnolo ‘VOX’, tanto caro alla nostra premier Giorgia Meloni: epico quel “Yo soy Giorgia, soy una muyer, soy italiana, soy cristiana”, urlato a squarciagola dal palco iberico, da autentica pasionaria nera.

Ecco una breve di presentazione dell’evento: “L’incontro riunirà il 5 e il 6 settembre a Buenos Aires le forze patriottiche iberoamericane ed europee che si oppongono al socialismo e difendono la libertà e sarà inaugurato da Javier Milei, presidente della Repubblica Argentina”.

Santiago Abascal. Sopra, Javier Milei

Aggiunge una nota ANSA: “Il meeting si terrà nell’emblematico ex Centro Culturale Kirchner, ribattezzato per l’occasione come ‘Palazzo Libertà’ ed è prevista la partecipazione del leader di Vox, Santiago Abascal. Per Milei non si tratta della prima partecipazione ad un convegno dell’ultradestra. Solo quest’anno ha preso parte a due meeting della ‘Conservative political action conference’ (CPAC), uno a Washington e l’altro in Brasile, e a maggio ad una conferenza organizzata da Vox a Madrid”.

Ma veniamo alla sempre più incandescente situazione politica argentina.

L’ultima miccia è rappresentata da una legge appena votata in Parlamento, in modo praticamente bipartisan, per un piccolo ritocco in su alle pensioni minime, appena l’8 per cento su una misera base di 250 euro mensili, neanche sufficienti per sopravvivere e ben lontani da quella soglia minima di povertà fissata a 786 euro mensili per una famiglia di 4 persone: altra cifra da fame, comunque già qualcosa.

Apriti cielo. Il presidente Milei, detto ‘il motosega’ per tutti tagli alla spesa pubblica decisi in modo folle, soprattutto per dare il colpo di grazia a quel minimo di welfare, è andato su tutto le furie preannunciando che porrà il VETO in Parlamento.

A suo parere, quel ridicolo 8 per cento in più incide sul PIL per oltre un punto percentuale, l’1,2 per cento secondo i suoi calcoli. Per questo motivo la legge dovrà tornare alle apposite commissioni, essere profondamente ritoccata e poi tornare in Parlamento, dove saranno necessari i voti dei due terzi dei parlamentari. Un modo come un altro per uccidere una norma già azzoppata.

In un baleno cominciano le manifestazioni e gli scontri di piazza. A scendere sul piede di guerra gli incazzati cittadini e, ovviamente, i pensionati, le loro associazioni e soprattutto ‘L’Unione dei lavoratori pensionati’, la prima organizzazione sindacale del settore che si è riunita in massa davanti al Palazzo del Congresso. Il corteo è stato represso dalla polizia con metodi fascisti. Denuncia un sindacalista: “Ci hanno preso a manganellate e spruzzato in faccia gas urticanti. E’ stata una vera follia”.

Mauricio Macri

E piove sul bagnato. Perché per settembre è prevista una forte stangata tariffaria decisa dall’onnipotente Milei, che se ne fotte dei cittadini, dei pensionati ed a cuore solo e soltanto gli interessi del grande capitale e delle multinazionali. Aumenteranno sensibilmente, quindi, le bollette di luce, acqua e gas, anche per tutti i pensionati ridotti ad una ‘minima’ da sotto-fame.

Non ne parliamo poi della maggioranza di governo e dello stesso partito griffato Milei.

Sul primo fronte, infatti, sono sempre più acute e palesi le frizioni con i due partner, ossia l’‘Unione Civica Radicale’ e ‘Proposta Repubblicana’ (PRO). I radicali a stento sopportano Milei e con grossa difficoltà digeriscono le sue ‘ideone’, per cui è un estenuante tira e molla. Ma è ancor più con PRO, guidata dall’ex presidente argentino Mauricio Macri, che la bagarre si fa più intensa. E lo stesso Macri è ben deciso a cavalcare l’ondata di protesta delle folle di pensionati.

Peggio che andar di notte nel suo stesso partito, dove si affilano i coltelli. Soprattutto tra Milei e la sua sempre più insofferente vice, Victoria Villareal. La tensione, nei giorni scorsi, ha raggiunto il diapason quando sei parlamentari di ‘La Libertà Avanza’hanno pensato bene di far visita in carcere ad alcuni militari condannati per gli atroci crimini commessi negli anni ’70 dalla dittatura argentina. Milei ha cercato subito di sistemare una pezza a colori sostenendo che la situazione carceraria di quei detenuti non fa parte della sua agenda politica. Ma tanto è bastato per dar fuoco alle polveri, già incandescenti: “se ne frega dei pensionati e si interessa alle sorti dei militari criminali!”, è stato il commento di tanti, resi ancor più furibondi.

Tutto ciò raccontato, sorge spontanea un paio di riflessioni e poi di domande.

Victoria Villareal

Sapete a quale quota si attestato le pensioni minime sociali da noi? Se tutto va bene a 535 euro. Da fame. Mentre nella ‘cugina’ ed altrettanto ‘europea’ Francia sono pari a 1.200 euro. Capito?

Mai ritoccate, a casa nostra, da questo governo sfascista, che lo ha solo millantato, sostenendo, come al solito, il falso. Quei microscopici ritocchi (da 30 euro in 2 anni) sono solo dovuti agli inevitabili mini scatti ISTAT (vuole tagliare alla Milei anche quelli, la nostra ‘Giorgia’?).

Perché non da una ripassatina al programma elettorale dei suoi alleati di Forza Italia? Proprio come succede ora con lo ‘ius scholae’, che nel programma è previsto: così come è abbondantemente contemplato il raddoppio delle pensioni minime, passandole cioè a 1.000 euro. Un chiodo da sempre di Silvio Berlusconi: il quale, non va dimenticato, quando nel 2001 andò al governo, tra i primi provvedimenti adottò proprio quello di passare le minime da 500 mila lire (era ancora in corso la benedetta lira) a 1 milione, quindi 500 euro.

Possibile mai che un Paese che osa chiamarsi ‘civile’ e definirsi ‘democratico’, garante di giustizia e libertà, in quasi un quarto di secolo non abbia MAI e poi MAI preso in considerazione quel sacrosanto raddoppio che renderebbe minimamente vivibile l’esistenza per milioni di onesti cittadini ridotti a veri fantasmi.

Come mai la Giorgia nazionale se ne fotte?

E il suo esecutivo ammazza ogni giorno i cittadini?

Come mai, ancora di più, la sinistra sociale e dei diritti se ne strafotte? Dormono o che Elly Schlein, Giuseppe Conte & cespugli? O fanno solo finte battaglie tipo Renzi sì Renzi no?


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