GRANDE ORIENTE D’ITALIA / LE NOTTI DEI LUNGHI COLTELLI

Il Grande Oriente d’Italia (GOI), la più folta obbedienza massonica con circa 23 mila iscritti, è letteralmente spaccato a metà.

Dilaniato da una vera e propria guerra interna.

Che oggi arriva al suo culmine.

Tutto deflagra in occasione del voto primaverile per eleggere il nuovo Gran Maestro, dopo il ‘Regno’ decennale (da marzo 2014 a marzo 2024) del precedente nocchiero del Vascello massonico, il senese Stefano Bisi, il cui ‘delfino’ degnato si chiama Antonio Seminario, calabrese.

Dalle urne, però, salta fuori la sorpresa da novanta. Vince lo sfidante e ‘outsider’ Leo Taroni. Ma la sua gioia è di brevissima durata, visto che il Supremo Comitato Elettorale ribalta il risultato, annullando alcune decine di schede ritenute non valide per la presunta mancanza del ‘talloncino antifrode’.

Leo Taroni. Sopra, Antonio Seminario (foto dal sito del GOI)

E così il candidato ‘forte’ e ‘conservatore’ batte sul filo di lana, per una manciata di voti, il ‘progressista’ che aveva impostato la sua campagna, almeno, su una maggiore trasparenza tra le sempre impenetrabili mura massoniche popolate da cappucci & grembiulini.

Il risultato finale, infatti, vede in testa Seminario con 6.369 voti, contro i 6.343 del rivale: appena 26 in meno su quasi 13 mila votanti. Un vero miracolo in salsa massonica!

Il perdente non si scoraggia, prende carta e penna e, con i suoi legali, prepara un ricorso civile, presentato al Tribunale di Roma. Che solo pochi giorni fa ha pronunciato il suo verdetto (espresso da un giudice monocratico), respingendo, per ora, quel ricorso.

Sottolinea a botta calda Taroni: “E’ inutile celare l’amarezza per questo esito negativo. Ma dopo aver letto la motivazione ed essendoci consultati con i nostri legali, siamo determinati a proporre immediatamente Reclamo al Collegio, poiché sono ampi gli spazi per ottenere ragione dal Giudice del Reclamo”.

‘Filosofica’ (sic), ma anche dura e perfino minacciosa la replica a stretto giro del neo Gran Maestro Seminario. Eccone, in rapida carrellata, i passaggi salienti.

Il ricorso all’Autorità Giudiziaria Ordinaria avverso gli esiti delle recenti elezioni non legittimano nessuno a parlare di guerre e battaglie all’interno del GOI e chi lo fa manca di senso di responsabilità e finisce per sollecitare gli animi di quei pochi che, non soddisfatti dei Valori della vita, credono di soddisfare le proprie velleità nella ricerca di un nemico da combattere e abbattere”.

Quei “pochi” – dimentica il fresco Gran Maestro – sono la metà esatta (meno 26) degli affiliati che si sono espressi al voto.

Caso mai non fosse stato chiaro, ribadisce il concetto, classica ‘excusatio non petita’: “Nel GOI non esiste alcuna guerra né esistono fazioni in conflitto. L’incontinente clamore di pochi non rappresenta la volontà e il contegno di molti”.

Restano sempre “pochi”, una sparuta pattuglia, i 6.343 ‘Fratelli’ che hanno messo nell’urna il nome di Taroni, un manipolo di “incontinenti” contestatori.

Stefano Bisi

Incalza ancora, Vate Seminario: “La prospettazione di una impugnazione (di quanto deciso dal Tribunale civile di Roma, ndr) viene purtroppo veicolata con modalità che continuano ad alimentare quel tipico clamore mediatico che non giova alla vera informazione, ma che soddisfa l’interesse di chi vuole solo creare a tutti i costi un caso scandalistico’”.

Scopriamo, a questo punto, che il neo numero uno del Grande Oriente è anche un insigne massmediologo: passione che gli ha trasmesso il suo predecessore, Bisi, giornalista ed esperto di comunicazione?

Ma eccoci alla conclusione della nota, dove i toni calano e l’atmosfera si fa soffusa: “Il rispetto dovuto al GOI, ai fratelli del GOI e, non ultimo, alla Giustizia ordinaria, imporrebbe un deferente silenzio. Quel silenzio tanto caro all’iniziato che preferisce soddisfare le esigenze di riflessione e comprensione prima di parlare e agire”.

Ma chi era mai Platone?

Sicuri di venire incontro allo spasmodico interesse dei lettori, attraverso il link che segue vi proponiamo la lettura del testo integrale della nota collocata in apertura del sito ‘Il Grande Oriente d’Italia’. Vergata dal Gran Maestro è del 20 agosto, titolata  Il Gran Maestro Seminario: ‘Le iniziative giudiziarie, tanto numerose quanto vane, ad oggi inutilmente proposte contro l’attuale Giunta del GOI, non scalfiscono la compattezza e la compostezza dei Fratelli

Rammentiamo che il grande sponsor e grande elettore di Seminario, per anni redattore a ‘Il Corriere di Siena’, ossia Stefano Bisi, conosceva molto bene il responsabile della comunicazione al ‘Monte dei Paschi di Siena’, David Rossi.

Il cui giallo della morte dopo un volo dal quarto piano di piazza Salimbeni, storica sede di MPS, la banca più antica e travagliata d’Italia (al centro per anni di un ‘Groviglio Armonioso’ di pretto stampo massonico), ad oltre dieci anni di distanza (avvenne a marzo 2013) non è stato ancora, incredibilmente, chiarito. Un ‘dirty story, fatta di sommarie archiviazioni (almeno la prima, dopo meno di un anno) e soprattutto di clamorosi depistaggi.

Vi consigliamo la lettura di un libro che getta un fascio di luce sulla vicenda, “Morte dei Paschi di Siena”, firmato da Elio Lannutti, lo storico fondatore di ‘Adusbef’ (l’associazione a tutela dei risparmiatori), ex senatore 5 Stelle e per anni prezioso collaboratore della ‘Voce’. Ed anche autore, con Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola, di ‘Bankster’Peggio di Al Capone i vampiri di Wall Street e Piazza Affari’, uscito nel 2010.

A questo punto, non ci resta che proporvi la lettura dei due ultimi pezzi della Voce sulle guerre massoniche e sul giallo Rossi.

Il primo, messo in rete il 12 marzo 2024, si intitola GRANDE ORIENTE / VERSO LA SCISSIONE TRA LE CARTE BOLLATE?

Il secondo, del 24 giugno 2023, è  

DAVID ROSSI / IL GIP LIGURE PROSCIOGLIE I PM SENESI. E IL GIALLO CONTINUA A 10 ANNI DAL “SUICIDIO”…

Infine, vi invitiamo a leggere un documentato reportage di un ottimo giornalista d’inchiesta, Gianfrancesco Turano. Pubblicato dall’Espresso il 2 luglio 2024, ecco  Elezioni, espulsioni, immobili e mafiosi: tra i fratelli massoni del Grande Oriente è guerra per bande

Lesa Maestà?  O meglio, lesa Gran Maestria?


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