VACCINI ANTI COVID KILLER / LO CHOCCANTE DOCUFILM DI ROBERT KENNEDY

Vaxxed III – Authorized to Kill”, è il drammatico titolo di un documentario in fase di ultimazione, promosso dalla ‘Children’s Health Defence’, l’associazione fondata e animata da Robert Kennedy junior, il figlio di Robert e nipote di John Fitzgerald Kennedy che si presenta come ‘indipendente’ alle infuocate presidenziali di novembre.

Prodotto dalla ‘Tommey Burrowes Productions’, verrà presentato il 18 settembre prossimo, contemporaneamente in 11 città americane: 5 in Arizona (Phoenix, Tucson, Mesa, Sedona e Surprise) e 6 nello stato dell’Indiana (Indianapolis, Columbus, Evansville, Fort Wayne, Noblesville e Portage).

Ecco come viene presentata l’iniziativa.

Con un bus di Children’s Health Defence abbiamo organizzato un viaggio di nove mesi lungo tutta l’America, raccogliendo significative ed emozionanti testimonianze della gente. Le nostre interviste vanno dalle madri ai padri ai teenagers, ai familiari, ai medici, ai whistleblower (le ‘gole profonde’, ndr), agli avvocati”.

Quello che abbiamo scoperto ci ha fatto tremare. Abbiamo ascoltato storie, negli ospedali che accoglievano i malati, che ci hanno davvero choccato. Il loro contenuto   è allarmante. Abbiamo sentito le stesse drammatiche storie ripetersi più e più volte”.

La gente ha condiviso con noi le esperienze dopo aver fatto il vaccino anti Covid, rivelandoci esiti terribili, o di morte o di lesioni gravi. Adesso, corroborati da queste potenti testimonianze, in presa diretta, stiamo creando un documentario della gente, con la gente, per la gente. Guardate cosa abbiamo scoperto ‘on the road’. Non potete consentirvi di perderlo”.

 

LE BATTAGLIE CIVILI DI ROBERT KENNEDY

Continua sempre con enorme coraggio civile, Robert Kennedy, nella sua storica battaglia in difesa della salute dei più indifesi, i bambini, come ha sempre fatto con la sua battagliera ‘Children’s Health Defence’, da anni e anni impegnata per la trasparenza sui vaccini, e soprattutto, per la loro sicurezza.

Luc Montagnier, In apertura Robert Kennedy Jr. e sullo sfondo il docu-film “Vaxxed III – Authorized to Kill”,

Lo ha fatto in tempi non sospetti, ben prima del Covid, lottando perché i vaccini ‘tradizionali’ venissero comunque usati con estrema cautela e seguendo il principio di ‘massima precauzione’, come ha tante volte sottolineato, per citare solo un caso emblematico, il premio Nobel Luc Montagnier, che scoprì il virus dell’HIV.

E ovviamente, a maggior ragione, sia Montagnier che Robert Kennedy hanno subito denunciato questi ‘prodotti’ anti Covid spacciati per vaccini: soprattutto quelli a mRNA messi sul mercato da ‘Pfizer’ e ‘Moderna’.

Subito sbandierati come ‘efficaci’ e, soprattutto, ‘sicuri’.

Mentre invece, man mano, si sono palesati, in modo sempre più massiccio, devastanti ‘effetti avversi’, come documenta in presa diretta ora il documentario “Vaxxed III – Autorizzati ad Uccidere”.

Effetti collaterali che hanno colpito soprattutto il sistema cardiocircolatorio, con un sensibile incremento di pericarditi, miocarditi, trombosi, ictus e infarti.

Ma non solo, perché da quando sono iniziate le campagne vaccinali s’è verificata un’impennata – nonostante i progressi (sic) della medicina ufficiale – anche delle patologie tumorali.

Robert Kennedy jr. e due suoi libri

Ha anche firmato due libri, Robert, che tutti dovrebbero leggere per capire e decodificare i maxi interessi & le connection dietro e dentro la storia della Pandemia e di questi (sic) Vaccini.

Due pugni nello stomaco, due possenti j’accuse.

Il primo, uscito a novembre 2021, è dedicato al grande regista dell’Operazione: si intitola, infatti, “Anthony Fauci – The Real Story”.

Mentre il secondo, pubblicato esattamente due anni dopo, a novembre 2023, fa luce sulle acrobatiche manovre dello stesso Fauci in combutta con il super laboratorio biologico di Wuhan da cui è ‘uscito’ (artificialmente e non ‘naturalmente’, come hanno depistato lorsignori) il virus: “The Wuhan Cover-Up”, che sta, appunto, per Depistaggio.

Ursula von der Leyen con Albert Bourla

Quel Depistaggio che da un paio d’anni stanno cercando di svelare due procuratori generali, della Louisiana e del Missouri; e come da mesi sta tentando di accertare una Commissione del Congresso Usa. Ovviamente ‘ostacolati’ in tutti i modi da quel ‘Deep State’ che negli Usa domina incontrastato da un ventennio per proteggere i maxi interessi, come quelli dell’industria militare, di Big Tech e, soprattutto, di Big Pharma.

Scenario non dissimile in Europa, dove il Commissario UE appena riconfermato per il secondo mandato, Ursula von der Leyen, ha messo a segno ad inizio 2021 una Maxi Operazione da ben 71 miliardi di euro, in combutta con il Ceo di Pfizer, Albert Bourla: il contratto principale, da 31 miliardi, è stato addirittura stipulato via sms!

E, incredibile ma vero, quel messaggino è sparito, si è letteralmente volatilizzato. Una Commissione d’inchiesta UE sui vaccini ha dimostrano la combine: ma non è successo niente.

La Corte di Giustizia UE ha condannato lady Ursula per scarsa trasparenza in quei contratti.

E ancora niente. Anzi, come risposta, subito l’incoronazione per il bis!

Adesso von der Leyen e Bourla sono attesi, il 17 settembre, davanti al tribunale di Liegi: verrà finalmente fatta giustizia in Belgio?

Ma torniamo ai pochi coraggiosi che, in tempo quasi reale, hanno puntato i riflettori su quei vaccini killer.

 

DA PETER DOSHI A GIULIO TARRO

Mentre ben note riviste scientifiche internazionali ‘dormivano’ (o addirittura pubblicavano inchieste taroccate, come nel clamoroso caso di ‘The Lancet’, poi venuto a galla) a tutto vantaggio di Big Pharma, unica autorevole vox clamans in deserto è stata quella del ‘British Medical Journal’ (BMJ) che in tempo quasi reale ha denunciato tutte le bufale griffate Pfizer, la prima a tagliare il traguardo sul fronte del ‘siero’ anti covid.

Peter Doshi

Quando infatti, a dicembre 2020, i vertici di Pfizer e Moderna sbandieravano un’efficacia pari al 93-94 per cento, in un fondo di fuoco del 10 gennaio 2021 Peter Doshi, coeditore e direttore scientifico di BMJ, ha documentato in modo scientifico, dati alla mano, come si trattasse invece di una autentica fake new, tanto più grave perché giocata sulla pelle dei cittadini di tutto il mondo: quella percentuale – sosteneva con vigore – non arrivava neanche ad un risicato 20 per cento.

Come si è potuto constatare nei mesi seguenti, quando quell’efficacia praticamente si è ridotta a zero.

E sul fronte della ‘sicurezza’ peggio che andar di notte. Un reportage scientifico di vera (contro)informazione pubblicata ad agosto 2021, infatti, ha messo clamorosamente a nudo tutte le bugie made in Pfizer. Due giornalisti del BMJ sono riusciti ad intervistare un ‘whistleblower’, una gola profonda appunto, che aveva lavorato per alcuni mesi in un centro dove si svolgevano i ‘trials’, le sperimentazioni del ‘vaccino’.

La responsabile scientifica, una esperta ricercatrice americana, ne aveva scoperte di tutti i colori e aveva denunciato fatti & misfatti alla ‘Food and Drug Administration’ (FDA). E sapete cosa ha fatto FDA? Invece di approfondire e procedere, ha depistato – tanto per cambiare – e addirittura inviato il j’accuse al ‘lupo’ Pfizer: che non ha perso tempo e licenziato in tronco la responsabile! La quale, per fortuna, non s’è persa d’animo: è passata al contrattacco, denunciato Pfizer e vuotato il sacco con due reporter del BMJ che così ha messo a segno un vero scoop scientifico, svelando tutti i taroccamenti della star di Big Pharma nel corso dei trials.

Trials che si sono svolti in quattro e quattr’otto: appena 5 mesi (da marzo a luglio 2020, perché l’ok ricevuto dalla collusa FDA è arrivato proprio a Ferragosto), mentre sarebbero dovuti terminare – udite udite – il 31 dicembre 2023.

Roberto Burioni

E quindi, per via della sbandierata ‘emergenza’, sono stati somministrati ‘prodotti’ inefficaci e soprattutto insicuri, resi addirittura obbligatori, in modo perfettamente nazista. Quando esistevano in commercio farmaci, come l’idrossiclorochina e l’invermectina, per citarne solo un paio, che avrebbero potuto contrastare con efficacia il Covid fin dai sui primi sintomi.

Passiamo alla mosca bianca nel panorama scientifico italiano, popolato da troppi ricercatori genuflessi davanti al potere di Big Pharma che hanno però imperversato per interminabili mesi nelle sgarrupate tivvù di casa nostra, un caso per tutti quello dell’allergologo-massone Roberto Burioni, il pupillo dello strapagato anchorman de noantri, Fabio Fazio.

La mosca bianca è Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì l’antipolio, lo scienziato che dal presidio del ‘Cotugno’ sconfisse a Napoli negli anni ’70 prima il colera e poi il ‘male oscuro’in grado di mietere decine e decine di vittime proprio tra i bambini.

Due libri di Giulio Tarro

Ha firmato, nel 2018, un istruttivo “10 cosa da sapere sui vaccini”, da consigliere anche e soprattutto oggi a tutti i genitori, visto che affronta il tema delle super botte vaccinare come prevedeva la ‘legge Lorenzin’, tornata in auge in queste settimane proprio perché è vietato metterla in discussione; e a difenderla sono i politici-lacchè, scodinzolanti al seguito delle case farmaceutiche.

A pochi mesi dallo scoppio della pandemia, giugno 2020, è poi uscito il profetico “Covid 19 – Il virus della paura”: che ha soprattutto messo in luce quei meccanismi del terrore, della paura appunto che sono stati la ‘chiave’ usata dai governi occidentali per ‘imporre’ le loro strategie.

E mette sotto accusa, Tarro, vertici scientifici (sic) e politici di casa nostra: i quali hanno addirittura vietato per legge il ricorso ai quei farmaci che avrebbero potuto salvare tante vite (invece sono morti in 120 mila) e, via Roberto Speranza, assoggettato i cittadini al folle diktat “Tachipirina e vigile attesa”. Se ne sono viste le tragiche conseguenze: un massacro ‘scientifico’; avallato dai soloni delCTS, il ‘Comitato Tecnico Scientifico’, ne ricordate i bollettini quotidiani da incubo?

Dopo due anni, quindi, Tarro firma “Covid 19 – La fine dell’incubo”, in cui dettaglia gli effetti avversi dei ‘prodotti’ anti coronavirus, soprattutto a livello cardiaco, e propone l’adozione di test genetici ad hoc, per verificare se il fisico della persona può sopportare l’impatto del vaccino.

Pensate che i governi che si sono succeduti (Conte, Draghi, Meloni) se ne siano fregati di favorire l’ovvia introduzione di tali test? Neanche per sogno. Meglio mettere la testa sotto la sabbia, al solito depistare e continuare a far gli interessi di Big Pharma.

Last but not least, proprio Tarro ha pubblicato, nel corso degli anni, decine e decine di studi scientifici sulla principale costola del BMJ, ossia il ‘British Journal of Medical and Health Research’.

Per leggere articoli e inchieste messi in rete dalla Voce su personaggi e sigle citati nel pezzo, come al solito basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare, ad esempio, ROBERT KENNEDY o PETER DOSHI oppure GIULIO TARRO; ANTHONY FAUCI o ROBERTO SPERANZA; e ancora, PFIZER o MODERNA, FOOD AND DRUG ADMINISTRATION oppure BRITISH MEDICAL JOURNAL. Ne ritroverete di tutti i colori.

A seguire, poi, vi proponiamo la lettura di alcuni interessanti pezzi dei quali indichiamo i link.

Proprio da ‘Children’s Health Defence’ un articolo firmato da uno dei suoi più prestigiosi collaboratori, il Ph.D. Michael Nevradakis, pubblicato il 24 luglio e titolato  Covid/’He suffered Graeatly’. Parents of student who Died After Pfizer Shot Speak Out

 

Quindi, da ‘Renovatio 21’, messo in rete il 28 luglio,  Rischio di miocardite aumentato del 620% dopo i vaccini mRNA contro il Covid: nuovo studio

Infine, per ricordare il medico-coraggio Giuseppe De Donno, pubblicato da ‘Comedonchisciotte’ il 30 luglio, Premio Giuseppe De Donno: pioniere e guerriero silenzioso


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