IGNAZIO BENITO LA RUSSA / NERO PER SEMPRE

Ci vuole un modo più attento di fare le incursioni pur legittime da parte dei giornalisti. Non credo che il giornalista passasse lì per caso, trovo più giusto che l’avesse detto”.

Non è uno di passaggio al bar a commentare il pestaggio squadristico del giovare reporter de ‘La Stampa’ Andrea Joly, picchiato a Torino da una gang di almeno 4 nazi griffati ‘Casa Pound’.

Andrea Joly. Sopra, Ignazio La Russa

E’ la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio Benito La Russa. Che dopo un periodo di relativa ‘calma’ ha ricominciato a spararne da novanta, mai dimenticando il glorioso tempo che fu. E mai, ovviamente, spostando di un millimetro il busto del Duce che campeggia nel salotto di casa. Perché, a questo punto, non affiancargli anche quello di Adolf?

Uno dei top venne raggiunto dal vice Mattarella quando, pochi mesi dopo il suo insediamento, in occasione dell’anniversario delle Fosse Ardeatine, parlando un plotone di nazisti lo aveva definito “una banda di musicisti in pensione”.

Ma settimane prima un’altra indimenticabile performance.

Sapete chi c’era tra le guest star invitare da Ignazio Benito a visitare i saloni del ‘suo’ Palazzo Madama? Il grande amico Roberto Fiore, lo storico fondatore di ‘Forza Nuova’.

Condannato a 8 anni e mezzo a metà anni ’90 per sovversione e banda armata, il candido Fiore trascorse quel lungo periodo in tutta tranquillità, da latitante dorato, a Londra, ben protetto dall’MI6: ossia i servizi segreti britannici ai quali – è emerso anni dopo – era ‘affiliato’ fin dai primi anni ’80. Proprio per questo potè coltivare business & affari, soprattutto in campo immobiliare, visto che alle sue società facevano capo addirittura 1.300 appartamenti sparsi in Inghilterra, una catena di ristoranti, negozi di abbigliamento, addirittura una casa discografica.

Roberto Fiore

La ‘Voce’ venne querelata da Fiore per un’inchiesta che faceva luce sulle sue acrobatiche performance anglosassoni.

Perdemmo in primo grado perché il giudice ci diede ragione su tutto (ben compresa la circostanza più delicata, ossia lo ‘scippo’ di una grossa fetta del ‘tesoro’ di ‘Terza Posizione’, altra formazione di ultradestra) tranne che su un fatto: la trasferta in un campo di addestramento della Falange in Libano. “Non ci sono stato”, affermò Fiore in aula. Tutto ribaltato in Appello, dove abbiamo vinto portando come prova un reportage dell’autorevole ‘The Guardian’ proprio su quell’istruttivo viaggio.

Tanto per restare in aula, fresca fresca (è dello scorso dicembre) la condanna, sempre a 8 anni e mezzo, racimolata in primo grado da Fiore al tribunale di Roma, per l’attacco squadrista del 21 dicembre 2021 alla sede nazionale della Cgil.

Stessa condanna (solo 1 mese in più) a carico di Giuliano Castellino, il leader romano di Forza Nuova e già dirigente della ‘Destra’ animata da Francesco Storace. Ed uguali condanne (stavolta con 4 mesi in meno, e cioè 8 anni e 2 mesi) per altri forzanovisti doc: Luca Castellini, Lorenzo Franceschi, Salvatore Lubrano e Pamela Testa.

Ma torniamo a Casa Pound.

Nasce nel 2008 come movimento con l’obiettivo di occupare abusivamente le case nell’area romana dell’Esquilino. Poi viene trasformato in partito dal suo indiscusso fondatore e leader, Gianluca Iannone. Quindi torna ad essere movimento che ha spesso e volentieri strizzato l’occhiolino alla Lega Nord. E, guarda caso, nella banda di picchiatori a Torino c’è proprio un militante leghista.

Manifestanti di Casa Pound

Capace, Casa Pound, di tessere una fitta rete internazionale di rapporti con altri movimenti con i quali nutre un ‘idem sentire’. Guarda caso, sono tutte sigle apertamente, manifestamente e dichiaratamente d’ispirazione nazista.

Partiamo dall’Ucraina, dove Casa Pound marcia insieme a ‘Pravlyi Sektor’ e – udite udite – a quel ‘Battaglione Azov’ fondato dal faccendiere (oggi braccato anche dall’FBI) Ihor Kolomoisky, il grande sponsor e soprattutto finanziatore nell’ascesa prima mediatica e poi politica del presidente-fantoccio Volodymyr Zelensky.

Passiamo in Russia, dove il gemellaggio stavolta è con il movimento, sempre ovviamente d’ispirazione nazi, ‘Wotan Jugend’.

Eccoci quindi nella terra del Fuhrer, dove va in scena l’accoppiata con ‘Der III. Weg’.

Heil.

In Grecia non può mancare l’incondizionato appoggio ad ‘Alba Dorata’.

Mentre in Spagna la partnership è con ‘Hogar Social’ ed in Portogallo con ‘Escudo Identitario’.

Non è finita qui. Perché vanno segnalate le proficue collaborazioni con altri due movimenti che ispirano il loro credo a ‘Mein Kampf’: si tratta della ‘Misentropich Divisivion’ (un nome che è già tutto un programma) e di ‘Karpatska Sich’.

Può bastare?

E, soprattutto, è sufficiente perché il governo proponga, una volta per tutte, e il Parlamento approvi lo scioglimento di queste formazioni nazi o para nazi come Forza Nuova, Casa Pound & simili per il semplice fatto che violano palesemente la Costituzione, la quale vieta ogni tentativo di ricostituzione del partito fascista?

Cosa aspettato lorsignori?

Il sangue, il morto, la carneficina?

 

A seguire, vi proponiamo la lettura di 3 pezzi pubblicati dalla Voce.

Partiamo da quello messo in rete il 14 ottobre 2022,

IGNAZIO BENITO LA RUSSA / BASTA UN ‘FIORE’ E SCORDAMMOCE ‘O PASSATO

Proseguiamo con quello, più recente, del 20 dicembre 2023,

ROBERTO FIORE / IL LEADER DI FORZA NUOVA ABBONATO ALL’8 E MEZZO. IN ANNI DI GALERA

 

Infine, quello più ‘antico’, messo in rete il 5 novembre 2017,

ROBERTO FIORE, FORZA NUOVA, NAZI & AFFARI / UN ESPRESSO LUNGO VENT’ANNI


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