CRASH / ECCO I BURATTINAI, DA BILL GATES A BLACKROCK

I veri padroni del mondo, soltanto nel giro di poche ore, hanno mostrato il loro volto.

I ‘burattinai’ che dirigono la finanza globale e dettano l’agenda internazionale – in modo sempre coperto e oscuro – finalmente si sono, per un attimo, palesati.

E tutto ciò solo per caso, per una serie di ‘errori’, di eventi fortuiti ai quali hanno subito cercato di porre riparo.

Ed infatti praticamente nessuno se n’è accorto, dei ‘burattinai’, certo non degli effetti del ‘CRASH’.

O solo poche mosche bianche: visto che nell’Occidente ormai alla deriva l’informazione è totalmente oscurata, negata, omologata e cloroformizzata. Figurarsi da noi, dove pascolano solo mandrie di fake news.

Sembra il copione di una commedia dell’assurdo, stile Ionesco. Vediamo.

Protagonisti della piece, andata in onda per atti, proprio come a teatro, il fondatore di ‘MicrosoftBill Gates, da una dozzina d’anni tutto Clima & Vaccini; e i due fondi speculativi più grossi al mondo, ‘BlackRock’ e ‘Vanguard’, di cui la ‘Voce’ ha tante volte dettagliato le mirabolanti imprese a livello globale. Come in uno ‘storico’ reportage sui veri padroni delle grandi aziende farmaceutiche, messo in rete il 27 novembre 2021 e titolato

BLACKROCK & VANGUARD / ECCO I PADRONI DELLE STAR DI BIG PHARMA

Troverete gli implacabili ‘fondi’, infatti, in due vicende: una balzata agli onori delle cronache di tutto il mondo, il CRASH informatico; l’altra rimasta dietro le quinte, una ‘dirty story’ ambientata pochi giorni fa tra le ovattate stanze di Wall Street.

Partiamo allora dalla prima.

 

A TUTTO BUG & CRASH

Così titola l’ANSA a botta calda: “Tilt informatico globale, CrowdStrike e Microsoft confermano: errore nel file ‘291’”.

Aeroporti bloccati

In questo modo apre l’ADN Kronos: “Banche ospedali e compagnie aeree i soggetti colpiti dall’aggiornamento software con bug rilasciato dalla società di sicurezza informatica CrowdStrike che ha interessato i sistemi Microsoft Windows”, in pratica l’80 per cento dei sistemi utilizzati in Occidente.

Cerca penosamente di piazzare una pezza a colori il quasi in lacrime Ceo e co-fondatore dell’azienda nata per provvedere alla super sicurezza informatica, George Kurtz: “Siamo profondamente dispiaciuti per l’impatto che abbiamo causato a tutti i nostri clienti, ai viaggiatori, a chiunque sia stato colpito dall’interferenza”.

Affonda il coltello nella piaga il numero uno di ‘Tesla’ e ‘Space X’, Elon Musk: “Si tratta del più colossale fallimento informatico di sempre”.

Da notare en passant che la ‘story’ si verifica a meno di una settimana dalla tragicomica sceneggiata di Butler, dove il ‘Secret Service’ e tutti gli apparati di sicurezza & intelligence (FBI compreso, per fare un solo esempio) sono andati clamorosamente in tilt: l’ultima chicca poche ore fa, con la notizia che il cecchino ha addirittura sorvolato in tutta tranquillità l’area con un drone un’oretta prima dell’arrivo di Donald Trump. Ai confini della realtà.

George Kurz

A questo punto accendiamo i riflettori sulla società, fino ad oggi praticamente ‘sconosciuta’, da cui dipendono i destini del mondo occidentale, ‘CrowdStrike’.

E’ molto giovane, nasce nel 2011, ha sede ad Austin, nel Texas, a fondarla sono in tre: George Kurz, appunto, Dmitri Alperolitch e Gregg Martson. Ma già un anno dopo, nel 2012, un ‘ingaggio’ fondamentale: ossia quello, come responsabile della strategica controllata ‘CrowdStrike Service Inc.’,di Shawn Henry, un ex funzionario – a quanto pare di non poco peso – dell’FBI.

Da allora un successo societario dopo l’altro, una sfilza di acquisti, di commesse & incarichi sempre più ‘pesanti’.

A soli tre anni dalla nascita, nel 2014, il Dipartimento di Giustizia Usa affida a CrowdStrike una missione molto delicata: quella di mettere le mani su un team di hacker cinesi. Ne individua cinque.

Una missione tira l’altra ed eccoli alle prese con il tanto temuto gruppo russo ‘Energetic Bear’ (fa parte della catena di ‘Bear’, Orsi, molto noti nella galassia dell’intelligence russa). Un anno di gloria, il 2014, perché c’è anche da neutralizzare un’equipe nordcoreana: no problem.

Shawn Henry

Nel 2016, poi, una missione da far impallidire James Bond.

Il ‘Comitato Nazionale Democratico’ (‘Democratic National Committee’ – DNC), infatti, si rivolge of course alla ormai consolidata esperienza degli 007 griffati CrowdStrike per indagare su un misterioso furto di dati dal suo maxi server.

Si tratta della ‘dirty story’ su cui farà luce Julien Assange, perché quei dati verranno messi in rete da ‘WikiLeaks’: dati che rivelavano come il DNC aveva totalmente truccato le primarie democratiche contro Bernie Sanders e che Hillary Clinton, la sua rivale, aveva pagato per poter controllare il Comitato.

Ma quella narrazione viene totalmente ribaltata e strumentalizzata da CrowdStrike, secondo cui non c’è alcun dubbio che dietro la fuga di dati ci sia invece lo zampino, anzi lo zampone dell’orso russo.

Robert Muller

Il fido Henry – non dimentichiamo, ex super agente FBI – arriva a testimoniare davanti al CongressoUsa che la sua società “ha notato attività coerenti con attività che aveva visto in precedenza e che avevano associato al governo russo”. Del tutto mai confuso e nebuloso: quanto basta, però, per fornire l’assist all’avvio dell’indagine affidata e portata avanti per due anni dal procuratore speciale Usa Robert Muller sull’ingerenza russa (il ‘Russiagate’) in occasione delle presidenziali Usa 2016. Una bufala che ancora oggi fa parlare i ‘politologi’ delle solite manovre ordite dal Cremlino contro la ‘democrazia’ (sic) a stelle e strisce…

Torniamo ai ‘fasti’ made in CrowdStrike.

Che ovviamente dopo la super missione 2016 spicca letteralmente il volo. Basta una clamorosa cifra a documentalo: nel 2017 il fatturato è pari ad 1 miliardo di dollari, l’anno seguente (il 2017) fa segnare il triplo, ben 3 miliardi tondi tondi.

Dal 2020, poi, lo shopping procede a ritmi serrati. Si comincia con l’acquisto di una star nel settore della sicurezza informatica, ‘Preempt Security’. Nel 2021 è la volta della danese ‘Humio’.

Nel frattempo viene intensificata la partnership con il governo Usa e vengono forniti in modo sempre più massiccio ‘servizi’ a tutte le agenzie governative.

Eccoci al 2023, quando viene inghiottita come un sol boccone un’altra big, ‘Bionic Ai’. E solo pochi mesi fa, ad inizio 2024, finisce tra le sempre accoglienti braccia di CrowdStrike la sturt up israeliana ‘Flow Security’.

L’elenco dei clienti eccellenti è sempre più fitto e corposo. In pole position Amazon, Microsoft of course, Google, Visa, Intel. L’80 per cento degli Stati federali Usa (quindi 41 su 51) ricorrono ai suoi ‘servizi’; così come la gran parte dei governi occidentali, in testa Australia, Israele, Germania.

 

Ma ora veniamo alla polpa, la sostanza, il ‘cuore’ dell’affaire.

Chi sono i veri padroni di CrowdStrike?

E’ un testa a testa tra ‘BlackRock’ e ‘Vanguard’, che come due eccellenti sprinter arrivano praticamente appaiati al traguardo e decide solo il fotofinish: di un pelo vince BlackRock, con il 6,99 per cento delle quote sul fronte degli ‘azionisti istituzionali’; con il 6,96 per cento segue Vanguard.

Che però si rifà nella ‘list’ degli ‘investitori di fondi comuni’, dove riesce a racimolare oltre il 5 per cento con tre sue sigle: ‘Vanguard Total Stock Market Index Fund’, ‘Vanguard Extended Market Index Fund’ e ‘Vanguard Growth Market Index Fund’. Un tris in ottima forma!

Ecco un imperdibile ‘reperto’, che serve a darci una boccata d’ossigeno e riderci sopra per un momento. Di seguito, infatti, vi proponiamo alcuni passaggi di una notizia che il TGcom24 fornì agli ascoltatori nel lontano 5 gennaio 2006: sembra scritta oggi. Vedete un po’.

Nuovo allarme rosso per Windows. Un’immagine ‘maligna’ in formato .wmf può infettare infatti centinaia di milioni di computer mettendo a repentaglio privacy e sicurezza delle macchine. La nuova minaccia sfrutta una pericolosa falla di Windows che, a detta di Microsoft, verrà riparata con una ‘patch’ solo il 10 gennaio”.

Così proseguiva la notizia: “Stando a quanto riferito dagli esperti, il bug può colpire tutti i sistemi Windows installati dal 1990 in poi: attenzione quindi a virus, spyware e programmi realizzati per sfruttare questo nuovo punto debole del sistema operativo. Il codice maligno si inserisce nei personal computer con estrema facilità utilizzando una sorta di cavallo di troia fotografico a cui è legato il baco”.

E infine: “L’infezione può avvenire navigando su Internet, aprendo messaggi di posta elettronica o file inviati attraverso sistemi di instant messaging. Il file incriminato è di tipo ‘.wmf’ (Windows metafile) e sono a rischio soprattutto i software che indicizzano le immagini sul computer come Google Desktop. Per rimediare al problema è necessario installare una ‘patch’ ad hoc, ma al momento Microsoft non ha neanche provveduto ad aggiornare i bollettini di sicurezza”.

Non è cambiato proprio niente negli ultimi 20 anni? Anzi…

In tema di rimembranze, vi proponiamo la lettura di un altro antico testo, firmato dal grande giornalista del ‘Corriere della Sera’ Gaspare Barbiellini Amidei. Pubblicato dal Corsera il 23 ottobre 2003 si intitolava  Virus e truffe, Bill Gates aiuta i ‘poveri’ del Web 

E, a proposito, prima di passare al misterioso ultimo atto, è d’obbligo qualche parola dedicata al re di Microsoft, Bill Gates, che dal 2010 ha dato una svolta alla sua vita.

 

SUPER BILL, A TUTTO CLIMA & VACCINI

L’abbiamo raccontato più volte, questo episodio ‘storico’, ma val la pena di riportarlo a memoria oggi, quando il mondo si accorge (o dovrebbe accorgersi, perché come detto all’inizio, l’informazione è del tutto assente) del suo dominio globale: per la serie, se solo lo voglio ti spengo il mondo!

Klaus Schwab

Ebbene, in occasione del ‘World Economic Forum’ 2010 (di cui è l’immancabile protagonista, insieme al fondatore Klaus Schwab, il banchiere tedesco di storiche simpatie nazi), super Bill si esibì in un’acrobatica profezia: “Il prossimo decennio sarà caratterizzato da devastanti pandemie e poi da ancor più catastrofici cambiamenti climatici”.

Mancano solo le guerre ma per il resto ci ha ‘azzeccato’ in pieno.

Ed infatti negli anni seguenti ha profuso tutte le sue energie nell’impegno ‘green’ (tra l’altro è il più grosso latifondista negli Usa) e nella promozione dei vaccini a livello internazionale. Sapete infatti chi c’è dietro – come super finanziatore – il boom di una start up che nasce proprio nel 2010 e prende subito il volo come ‘Moderna’?

Proprio lui, Super Bill.

Un’irresistibile scalata, quella griffata Moderna: fa il paio con quella di CrowdStrike, che spunta nel 2011.

Uno stabilimento di Moderna

E appena 10 anni dopo, nel 2020, Moderna è in testa alla hit mondiale – in compagnia di ‘Pfizer’ – nella produzione del primo vaccino anti covid: quello (come Pfizer) a base di mRNA, ossia il più pericoloso per la salute, perché non solo poco efficace ma soprattutto ‘insicuro’, cioè in grado di provocare catastrofici ‘effetti avversi’, in particolare a carico del sistema cardiocircolatorio.

Vogliamo solo posizione un altro tassello nel mosaico del potere made in Gates.

La ‘Bill and Melinda Gates Foundation’ è al secondo posto nella lista dei donatori-finanziatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), solo dietro agli Stati Uniti e ben davanti a nazioni del calibro di Francia, Germania e Regno Unito.

E’ quindi, Bill, il vero dominus dell’OMS, l’organizzazione che avrà un potere totale sulla salute dei cittadini di tutti i paesi aderenti (sono 192), soprattutto appena entrerà in vigore il ‘Trattato Pandemico’, come la Voce ha più volte illustrato e denunciato.

Tutto detto.

Passiamo quindi al giallo nel giallo.

 

IL GIALLO DEL BOTTO A WALL STREET

E torniamo a bomba. Ossia a Trump.

Con una story finanziaria ai confini della realtà. Ma ben dentro i confini di Wall Street: tanto che l’ardita operazione è stata ‘regolarmente’ monitorata e registrata dalla ‘Security and Exchange Commission’ (SEC), la società che tiene sotto controllo tutti i movimenti della Borsa americana, l’equivalente della nostra Consob.

Ebbene, sotto la lente SEC non è certo passato inosservato un maxi acquisto datato 12 luglio, ossia ben 12 milioni di azioni della ‘Trump Media of Technology Group Corporation’ da parte della misteriosa ‘Austin Private Wealth’.

Si è trattato – come si dice in gergo finanziario – di una ‘vendita allo scoperto’, o, se preferite, di ‘un’opzione put’. Sono operazioni che vengono studiate e realizzate quando si prevede un crollo azionario del titolo di una certa società, o quantomeno una forte discesa. In soldoni – è proprio il caso di dire – se Trump fosse stato centrato dal cecchino e ucciso, l’acquirente avrebbe guadagnato dollari con la pala.

Ha cercato di piazzare subito una pezza a colori il vertice di Austin. Ecco la ridicola presa per il culo che non potrà certo lasciare indifferenti i capi SEC, che dovranno far luce sul super giallo finanziario: “Volevamo comprare 12 contratti, o 1.200 azioni, certo non 12 milioni di azioni, come è stato registrato per errore… un fornitore terzo ha applicato un moltiplicatore che ha aumentato il numero delle azioni con un multiplo di 10.000”.

Penoso.

E hanno anche il coraggio di aggiungere: “Abbiamo scoperto che il numero era errato e lo abbiamo immediatamente cambiato non appena ci siano accorti dell’errore”.

Errori, errori, errori.

Falle.

Lacune.

Carenze.

Una vera settimana da horror movie quella iniziata a Butler e proseguita con il Crash informatico mondiale, nell’intermezzo la ‘storica’ operazione a Wall Street!

E siamo a bordo della più grande potenza militare & finanziaria del mondo, non in uno sperduto villaggio afgano o ghanese!!

Ma eccoci di nuovo al ‘cuore’ del problema: chi sono i timonieri dell’acrobatica Austin?

Quali i padroni del vapore, i soci?

Rieccoci al copione già visto prima con CrowdStrike e ormai dilagante in mezzo mondo, e i Fondi a farla da padrone.

I maggiori azionisti di Austin sono, tanto per cambiare, BlackRock e Vanguard. Alle quali si aggiungono una serie di sigle che ci riportano al mondo della potente finanza ebraica negli Usa: fanno infatti capolino, nel parterre societario, ‘Congregation Beth Israel’, ‘American Civil Liberty Union’, ‘Austin Jewish Academy’ e ‘Anti-defamation League’.

Di tutta la story non hanno certo dato notizia i grossi media a stelle e strisce né quelli occidentali (figurarsi quelli nostrani), ma solo alcuni siti americani.

Eccone un paio.

Asset Magazine’ ha messo in rete il 18 luglio 2024 Investigation Austine Private Wealth shorting Trump’s stock

Mentre ‘Big News Network’ ha pubblicato  BlackRock-linked firm shorted Trump stock ahead shooting

 

Salterà mai fuori la vera Strategia del Ragno?

P.S. Come al solito, per saperne di più su personaggi e società citate nel pezzo, basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare nome e cognome (BILL GATES, un esempio su tutti) o la sigla (PFIZER o MODERNA, BLACROCK o VANGUARD, ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ oppure WORLD ECONOMIC FORUM) per ritrovarne un po’ di tutti i colori.


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