IN 25 RIGHE – ALLARME ‘ROSSO’, DITA INCROCIATE

Inettitudine, che altro se no? Il Governo se l’è presa molto comoda e dopo mesi di pericoloso bradisismo, di infinite scie sismiche, di scosse fino al grado 4.7, se la cavano con un piano fuga che l’area Flegrea, in caso di eruzione, deve augurarsi sia imparagonabile alle terrorizzanti conseguenze mostrate di recente da un docufilm britannico, che ipotizza un disastro di proporzioni devastanti, addirittura per tutta l’Europa. Si capisce facilmente che il piano di fuga, delle 72 ore, si trasformerebbe in una vera  catastrofe: per non soccombere all’eruzione, sarebbero fatali i primi minuti, altro che 72 ore.  E ci sarebbe il tempo per rendere praticabile la mobilità dei fuggitivi? Con l’ipocrisia della prudenza estrema, gli autori del piano suggeriscono ai cittadini interessati di rifugiarsi in Lombardia (Pozzuoli), Friuli Venezia Giulia (Chiaiano, ma una parte e l’altra? Non si sa), Trento, Bolzano (Giugliano), Veneto (Arenella, quartiere collinare del Vomero), Sicilia (zona Chiaia-San Ferdinando), Piemonte (Vomero, ma in parte, ma l’altra parte? Boh!) e ancora Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Lazio, Basilicata/Calabria, Umbria-Marche, Abruzzo-Molise. Tutta qui la denuncia dell’improvvisazione? Magari: la terra dell’area Flegrea continua pericolosamente a tremare, le assicurazioni dei vulcanologi convincono solo loro e la grande esercitazione anti-eruzione è procrastinata nientemeno che al mese di ottobre!  E attenzione, per mettere in salvo almeno mezzo milione di persone con bus, navi e treni, la spesa prevista è di a 65 euro a persona (sic, 65euro!). Il pericolo di eruzione, al momento è da allerta giallo, ma chi garantisce che non diventi rosso prima di Ottobre? L’inquietante quesito non nasconde tendenze catastrofiste, ma forte timore su tempi e modi per evitare una Pompei bis.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento