LE SERPI IN SENO

La Giorgia piagnucolosa lamenta di essere bersaglio di critiche, della satira, di un’opposizione velenosa, di La7 e dei pochi giornali non asserviti al regime: ebbene, sbaglia e smentisce il coro di lodi per la sua intelligenza politica. Non percepisce che i veri nemici non sono esterni al suo cerchio di proseliti, che i suoi rottamatori sono ‘fuoco amico’, una devastante “quinta colonna”: il mussoliniano La Russa, il seriale gaffeur Lollobrigida, tre quarti dell’esecutivo, ‘fratelli d’Italia’ che disonorano le istituzioni a ogni livello, la mortifera simbiosi con Salvini e i ‘Forza Italia’,  che prova di nuovo a beatificare il Berlusconi condannato e pluri indagato, che satura l’intero  palinsesto di Mediaset (la Rai destrofila si associa)  con la reiterazione ossessionante di spot su “Silvio, chi meglio di lui?”. Ecco i nemici di “vota Giorgia, vota Giorgia” di un solo giorno e non serve consultare gli archivi dei media: Montecitorio, scenario di un’aggressione squadrista al deputato che mostrando il tricolore a Calderoli gli contestava di fratturare l’unità del paese con l’autonomia differenziata. Il deputato 5Stelle colpito a pugni e calci dai fratelli d’Italia. Ripresi i lavori, tale Padovani (FdI) ha voluto ricordare Bertacchi, della destra veneta, scomparso quattro anni fa e l’ha fatto da bravo neofascista: “Orgoglioso di esserti stato amico: Stefano Bertacchi presente”, con evidente riferimento al linguaggio del Ventennio. Durante la stessa seduta della Camera espulso un deputato di Fratelli d’Italia per aver fatto per tre volte il segno “X” della Decima Mas, evocato clamorosamente da Vannacci. Ha invitato appunto a votarlo con la ”X” della ‘Decima’ di mussoliniana memoria. A Lucca, dove la destra gode di consensi, una consigliera di FdI ha invitato l’assemblea a osservare un minuto di silenzio per l’elezione di Ilaria Salis. Il commento dei social: “Della serie, signore si nasce non ci si diventa. La Salis è nata signora lei invece resta cafona”. L’Italia (leggi Meloni), dalle conclusioni del G7   ha provato a stralciare il diritto all’aborto, inserito nella risoluzione approvata dal parlamento di Strasburgo: sventato in esxtremis l’attacco di una donna, madre, eccetera, ai diritti delle donne. Non finisce di stupire l’attrazione fatale dei senza dignità che s’imbarcano sul traghetto tra il nulla e il vantaggioso aggregarsi al carro della destra. Un nuovo esemplare di questa fauna affamata è tale Giuseppe Neri, capo calabrese di Fratelli d’Italia, infastidito dall’indipendenza della stampa libera: “I giornalisti? Sono quattro ritardati”. Ma sono rose e fiori, perché il fratello d’Italia ha minacciato la collega di Repubblica Alessia Candido: “Se l’incontro in strada le sputo in faccia!”.  Dulcis (no, amarus) in fundo. Il foglio berlusconiano ‘Il Giornale’, espressione di rancorosi veleni della destra, titola “Orlando, Lucano, Marino e gli altri. Quegli eletti ‘impresentabili’ della sinistra”. Nel corpo dell’articolo scrive “Ci sono la pregiudicata e l’indagato. Il riciclato e il sindaco dei migranti. La pacifista e il giornalista che vuole sciogliere la Nato. È il dream team della sinistra che siederà nel prossimo Parlamento europeo. A farla da padrone, nel gioco delle candidature spot, è stata l’Alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni”. Se c’è un segno positivo del voto per le europee (ndr) è proprio l’elezione di questi candidati, che piaccia o no al Giornale. Ecco, tutto questo  in un solo giorno: quanti amici-nemici, attenta Giorgia!.


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