TRATTATO PANDEMICO / I TRUCCHI SCIENTIFICI GRIFFATI OMS

‘Trattato Pandemico’ fortemente voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Siamo alla svolta.

Si è appena aperta, a Ginevra, la super Assemblea OMS, arrivata alla sua 77esima edizione, chiamata soprattutto a decidere sullo storico ‘Trattato’ che deve consegnare all’Organizzazione le ‘chiavi’ della Salute pubblica di tutte le nazioni aderenti (quasi 200) per i prossimi anni: soprattutto sul bollente fronte delle future pandemie, già tragicamente previste, proprio da OMS, come neanche le piaghe d’Egitto d’un tempo.

Tedros Adhanom Ghebreyesus. Sopra, l’Assemblea OMS a Ginevra

Ma si è verificato, a Ginevra, un ‘imprevisto’ stop. Visto che molte nazioni di peso (tra cui ad esempio Russia, Gran Bretagna e la stessa Italia) non hanno votato per la sua ratifica e gli USA sono letteralmente spaccati a metà: il capo della Casa Bianca Joe Biden, in piena campagna presidenziale, ne vuole l’ok, ma la metà dei governatori a stelle e strisce (24 su 50), 49 senatori e 22 procuratori federali sono per il no.

Sentiamo alcune reazioni a botta calda.

E poi vediamo la ‘carta segreta’ nelle mani del numero uno dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il quale ‘ufficialmente’ osserva, in modo non poco sibillino: “Dove c’è la volontà c’è il mondo. Quindi sono ancora molto positivo, nonostante il risultato. Ci possono essere intoppi, ma non lo chiamo fallimento”.

Più pessimista il co-presidente del Comitato negoziale OMS per l’accordo, Roland Dierce: “Non siamo dove speravamo di essere quando abbiamo avviato questo processo”.

Commenta Francesco Zambon, ex capo dei ricercatori OMS, balzato agli onori delle cronache nei primi mesi del Covid per aver denunciato, in Italia, l’assenza di un nostro piano pandemico, non aggiornato dal 2006; e poi ‘licenziato’ dall’Organizzazione: “Non è possibile che l’OMS non si sia adeguata ai cambiamenti e alle distorsioni che si sono presentate durante la storia. Oggi i versamenti obbligatori che gli Stati conferiscono all’OMS coprono appena il 20 per cento del bilancio; il resto dipende da donazioni volontarie di soggetti privati, di fondazioni o di singoli governi. Ma i fondi vanno a finanziare soprattutto singoli ‘progetti’”.

Francesco Zambon

E accusa: “I cittadini dovrebbero chiedersi cosa spinga realmente i filantropi a donare, verificando se si tratti di vera beneficenza o se in realtà queste donazioni alimentano ulteriormente il loro capitale”.

Lampante il caso del fondatore di ‘Microsoft’ e oggi il più grande latifondista negli Usa, Bill Gates. Che incredibilmente risulta secondo nella hit internazionale dei ‘finanziatori-donatori’ dell’OMS, solo alle spalle degli USA e ben davanti a nazioni del calibro di Francia, Regno Unito e Germania, come la ‘Voce’ ha tante volte sottolineato nelle sue inchieste.

Ma veniamo alla ‘carta segreta’ di cui abbiamo parlato all’inizio.

Ossia al ‘golpe’ scientificamente studiato nelle ovattate stanze OMS.

Ed eccoci alla parola magica, al nuovo ‘Apriti Sesamo’: anzi a tre parolette taumaturgiche, ‘Regolamento Sanitario Internazionale’.

Che non pochi addetti ai lavori hanno già definito, in modo colorato, ‘Il cavallo di Troia per il Trattato’.

Di che si tratta?

Spiega un addetto ai lavori: “Mentre per approvare il Trattato occorre la maggioranza dei due terzi dei votanti, per approvare i regolamenti basta la maggioranza semplice, ossia il 50,01 per cento, soglia molto più agevole da conseguire volta per volta. E poi, non dimentichiamolo, per i regolamenti vale la regola del silenzio-assenso: ossia se una nazione non dice esplicitamente No, il testo passa”.

E quindi, in soldoni, quello che non riesce ora a passare in una botta sola potrà agevolmente essere approvato in comode dosi periodiche: un metodo che più scientifico e ‘digeribile’ non si può. Come una iniezione di tanto in tanto (Pic indolor d’un tempo compreso) affinchè i cittadini di tutte le nazioni che compongono la grande casa dell’OMS possano prima o poi (più prima che poi) esser privati di ogni potere decisionale sulla loro salute. A cominciare delle ‘prossime devastanti pandemie’, come da un anno e mezzo preconizzano le Menti dell’OMS: poco importa se si tratterà di aviaria – come va di moda nelle ultime settimane – o di Malattia X, come preannunciato proprio da Vate Tedros a gennaio 2024, in occasione del rituale palcoscenico offerto dal ‘World Economic Forum’, per la regia di Klaus Schwab (formalmente in fase di ‘uscita’, come abbiamo illustrato qualche giorno fa) e dell’onnipresente Bill Gates.

Ecco spiegata la ‘serenità’ di Tedros…

Chiudiamo il cerchio con il processo per il ‘Pfizergate’, appena cominciato con una prima udienza al tribunale di Liegi lo scorso 17 maggio.

Ursula von der Leyen con Bourla

Il tutto è stato rinviato al 6 dicembre, perché l’Ungheria ha chiesto tempo per poter produrre ulteriore documentazione contro la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e contro Albert Bourla, il Ceo di ‘Pfizer-BionTech’. Sui quali pesano accuse non da poco: corruzione, conflitto d’interessi, interferenza in pubbliche funzioni e distruzione di documenti, ossia gli smsintercorsi tra i due per la stipula dei maxi contratti (71 miliardi di euro il totale) di vendita dei vaccini ai paesi dell’Unione Europea (e poi, incredibilmente, spariti, volatilizzati).

Il nodo base, ancora da sciogliere, è circa la competenza per giudicare sullo storico contenzioso: spetta al tribunale belga?

Oppure all’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) che ha tutta l’intenzione, ovviamente, d’insabbiare, visto che è una diretta emanazione di quel Parlamento che tanto coccola lady Von der Leyen?

Ma il vero nodo è un altro ancora.

Il voto europeo è ormai alle porte.

Succeda quel che succeda, nelle settimane successive dovrà essere ‘scelto’ il nuovo presidente della Commissione UE.

von der Leyen si è già ricandidata per un bis su quella poltronissima.

Scalda (o gli fanno scaldare i motori) il nostro (sic) Mario Draghi.

Dovesse farcela lady Ursula, la UE finirà per avere il Presidente della sua strategica Commissione possibile indagato (e poi processato) per il Pfizergate.

Ossia per il più grande scandalo nella storia dell’Unione Europea.

Vi par poco?

 

Per ‘consolarvi’, vi proponiamo la lettura d’un tris di articoli messi in rete dal sito ‘Renovatio 21’, sempre arci documentato sul fronte dei vaccini e, negli ultimi tempi, su quello dei devastanti ‘effetti avversi’.

Ecco quindi, del 27 maggio,  ‘Sicuro ed efficace’: un film smaschera le menzogne di Big Pharma sui vaccini Covid

Poi, sulle vere origini del Covid, la traduzione di un pezzo pubblicato da ‘Children’s Health Defence’, l’associazione fondata da Robert Kennedy junior. E’ del 26 maggio e si intitola  L’assistente di Fauci ha distrutto email sensibili e ha utilizzato un account privato per nascondere i legami con Wuhan

Infine, del 20 maggio,  E’ ora di ammettere gli ‘effetti collaterali significativi’ dei vaccini Covid: ex direttore CDC

 

P.S. Come al solito, per trovare articoli e inchieste della Voce sui protagonisti di questi 4 anni e mezzo di pandemia (a partire da quelli citati nel pezzo), basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare nomi e cognomi dei personaggi (da BILL GATES aTEDROS GEBREYESUS, da URSULA VON DER LEYEN ad ALBERT BOURLA per farne solo alcuni) o delle sigle (come ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ o l’acronimo OMS, oppure PZIFER o MODERNA, oppure lo stesso TRATTATO PANDEMICO) che vi interessano.


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