GENOCIDIO A GAZA / DONNE E BAMBINI MASSACRATI ‘CHIRURGICAMENTE’

Il genocidio nella Striscia di Gaza, sempre più tragico e ‘scientifico’.

La ferita più fresca è di poche ore fa, con il raid su un campo profughi a Rafah che ha fatto almeno 40 vittime, soprattutto donne e bambini, molti dei quali “bruciati vivi”.

Quasi 200 i feriti, molti in gravissime condizioni, trasportati al ‘Centro di stabilizzazione dei pazienti con traumi’, visto che gli ospedali della zona sono ormai saturi e – secondo la ‘Mezzaluna palestinese’ – “non sono più in grado di gestire l’enorme numero di accessi”.

Inorridisce l’ONU, “A Gaza è l’inferno in terra”: ma come al solito non alza un dito, in concreto, per fermare la strage ormai quotidiana.

Commenta disperata un’infermiera italiana, Gaia Giletta, che lavora con gli eroici ‘Medici Senza Frontiere’: “Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continueremo a chiedere un cessate il fuoco immediato”.

Strage a Gaza, gli aiuti di Medici Senza Frontiere

Ma a chi, se nessuno risponde agli appelli che cadono costantemente nel vuoto e il genocidio continua senza tregua?

Nessun luogo è sicuro, ormai. E pensare che i vertici criminali dell’esercito israeliano avevano dichiarato che quell’area appena bombardata e diventata un cimitero di innocenti era “safe”, “sicura”.

Le ennesime, tragiche bugie che hanno caratterizzato i giorni del sangue & del terrore dal 7 ottobre in poi, con un sempre più folle/criminale premier Bibi Netanjahu ben deciso, sempre più risoluto nel voler andare fino in fondo, nel perpetrare il massacro dell’intero popolo palestinese con la scusa di voler distruggere Hamas: quel movimento che lui stesso & i suo sgherri governativi e militari hanno finanziato, in modo massiccio, soprattutto dal 2019, come la Voce ha più volte documentato, ad iniziare dal reportage del 21 ottobre 2023 che non ci stancheremo mai di riproporvi,

HAMAS / ECCO COME E’ CRESCIUTA GRAZIE A BIBI NETANYAHU & C.

Di fronte all’ultima carneficina, “di fronte al massacro che supera ogni limite”, come lo definisce il portavoce dell’Autorità Nazionale Palestine, Abu Rudeineh, la stessa ANP sottolinea “la sempre più urgente necessità di un intervento per fermare immediatamente i crimini commessi contro il popolo palestinese” e chiede che “l’amministrazione statunitense costringa Israele a fermare questa follia e questo genocidio che sta perpetrando nella Striscia di Gaza, in particolare a Rafah”.

Abu Rudeineh

Pensate che l’altro folle/criminale di turno, Joe Biden, in piena campagna presidenziale muoverà, anche lui, un dito?

Tanto per completare il tour degli orrori, da nord a sud della sempre più martoriata Striscia, rammentiamo che solo pochi giorni fa, il 23 notte per la precisione, l’esercito nazista di Tel Aviv aveva preso di mira anche la moschea di Fatiwa al-Zohra, al nord di Gaza City, dove decine e decine di palestinesi – anche stavolta soprattutto donne e bambini, non certo capi di Hamas – si erano rifugiati per scampare a missili & bombe: che invece hanno colpito, in modo ‘chirurgico’ (come è avvenuto per mesi e mesi in Iraq, ricordate?, ai tempi della seconda invasione Usa) sia la moschea che la canonica vicina, ammazzando una ventina di creature innocenti.

E anche in questo caso parecchie sono “arse vive”.

Quella tragica giornata ha avuto poche ore dopo il suo epilogo a Deir al-Balah, al centro della Striscia di Gaza (in questo modo i nazi hanno fatto il tris nord-centro-sud in meno di una settimana!): stavolta ‘appena’ una dozzina le vittime, e anche stavolta donne e bambini, in modo ‘scientifico’, da perfetto manuale del dottor Josef Mengele di hitleriana memoria.

Non ce la sentiamo più di proseguire in questa gigantesca palude di orrore, che ricorda non poco le immagini dal Vietnam e dalla Cambogia dell’allucinato e allucinante ‘Apocalypse Now’ del grande Francis Ford Coppola con la storica interpretazione, tutta nel finale, di Marlon Brando.

Per questo, vi lasciamo a due pezzi a nostro parere molto significativi.

Il primo, pubblicato dall’ottimo sito ‘La Fionda’ il 25 maggio, firmato da Giuseppe D’Elia, si intitola in modo non poco significativo  Il genocidio in atto a Gaza è un fatto: la bestemmia è di chi strumentalizza la Segre e la Shoah

Lo dedichiamo a tutti quelli – ignoranti e/o in malafede – che continuano a stracciarsi le vesti perché la Corte Penale Internazionale ha messo sullo stesso piano Hamas e Netatanyahu: quando il secondo è 100, 1000 volte più responsabile di quanto sta accadendo e accade – nel più totale silenzio politico e mediatico – da anni in Palestina.

Il secondo intervento che vi proponiamo è firmato dalla grande giornalista indipendente australiana, Caitlin Johnstone, mitica per i suoi reportage sul caso Assange. Messo in rete su ‘Caitlin Newsletter’ il 24 maggio, ci pone davanti al baratro della guerra finale, del vero Olocausto per tutta l’umanità.

Lo dovete leggere, per favore, con la testa e col cuore,

Meanwhile, We’re Still Way Too Close to Nuclear Armageddon


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