Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto una marea di segnalazioni su una delle piaghe della sanità di casa nostra, le liste d’attesa per interventi chirurgici, esami o terapie.
Ecco qualche esempio.
“Mio marito aspetta da un anno e mezzo un intervento alla prostata. Non siamo ridotti alla canna del gas, ma non ci va di buttare i soldi dalla finestra. Ci hanno chiesto 12 mila euro per farlo subito privatamente, altrimenti devi aspettare. Abbiamo deciso di aspettare la sanità pubblica convenzionata e per tutti questi mesi mio marito ha dovuto vivere con il catetere. Vi pare mai possibile una cosa del genere in un paese che si dice all’avanguardia per la tutela della salute di tutti i cittadini? A me pare una cosa da settimo mondo”.
La mail è di cittadini che non abitano in una foresta amazzonica – dove certamente sono un tantino più rispettosi dei diritti dei più deboli – ma a Napoli.
Andiamo avanti con un altro messaggio nella ‘bottiglia’.
“Soffro di una fastidiosa periartrite alla spalla che non mi fa dormire la notte. Ho provato a farmi prescrivere una visita ortopedica ma la prima possibile è a fine anno. Allora ho chiesto al mio medico di base se mi può ordinare una risonanza magnetica, per sapere bene cosa ho. Mi ha detto che ci vuole la prescrizione dell’ortopedico. E quindi …. punto e a capo”.
Una variazione sul tema. “Ho un fortissimo dolore al gomito che mi impedisce di fare qualsiasi movimento con il braccio sinistro. Di fronte alla mia insistenza, il medico di famiglia ha prescritto una risonanza. Sono stato in farmacia e mi hanno detto che in convezione se ne parla a fine anno. Però mi hanno consigliato di andare in alcuni centri e vedere di persona cosa dicono. Sono andato in uno molto frequentato, e mi hanno detto che se mi prenoto subito posso farla a metà novembre. E fino allora che faccio? Aspetto tutti questi mesi così, imbottendomi di antidolorifici?”.
Un’altra mail: “Ormai è diventato un rituale. Vuoi fare le analisi più normali, il prelievo di sangue per vedere come vanno glicemia e colesterolo? Se vuoi farle in convenzione è come la caccia all’oro. Niente da fare, ti rispondono, deve aspettare un mese che si può ricominciare con le convezioni. Perchè a quanto pare finiscono subito, come inghiottiti in un buco nero, i soldi per le convenzioni. La logica è ormai sempre più quella: se vai dal pubblico puoi anche morire d’attesa, porte e portoni spalancati se vai dai centri privati. Ossia dagli amici degli amici”.
Il ministero della Sanità, a quanto pare, si è reso conto – ma ci sono voluti quasi due anni di governo sfascista – che esiste da tempo un ‘problemino’ e, tanto per far vedere, ha promesso che prima del voto europeo di giugno preparerà un disegno di legge ad hoc per ‘risolvere’ la questione e alleviare la drammatica situazione che affligge milioni di italiani.
A quanto pare, il ddl dovrebbe stanziare 600 milioni (una bazzecola, comunque) per pagare l’extra-lavoro che impegnerà medici e infermieri; ma soprattutto per foraggiare – al solito – i centri privati.
Secondo i ‘si dice’, i fondi non andranno alle voraci Regioni, ma direttamente alle ASL più deficitarie: ossia con le code più lunghe e con chilometriche liste d’attesa.
Eccoci poi alle parolette magiche, alle taumaturgiche soluzioni teoriche.
Osservano al ministero, guidato dall’ex preside della facoltà di Medicina a Tor Vergata, Orazio Schillaci, fino ad oggi distintosi per non aver fatto letteralmente un cavolo per migliorare gli standard sanitari del nostro Paese: “Lavoreremo per l’unificazione delle agende di prenotazione degli ospedali pubblici e privati”.
E che vuol dire? Fino ad oggi era stato forse fatto ‘scientificamente’ il contrario?
Ma eccoci alla ‘chicca’: la ‘appropriatezza prescrittiva’.
E di nuovo: che vuol dire, cosa si intende?
Che il medico di base, fino ad oggi iper-prescrittivo, ossia capace di sfornare quotidianamente ricette su ricette per prestazioni giudicate ‘inutili’, o comunque non strettamente necessarie, e tuttavia in grado di ingolfare il ‘Sistema’, saranno d’opera in poi sotto più stretta osservazione.
In che modo? Dovranno scrupolosamente attenersi alle ‘ferree’ limitazioni imposte dall’AGENAS, ossia l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali. La quale dovrà monitorare con attenzione la situazione, soprattutto nelle aree meridionali, e verificare l’andamento in tutte le strutture ospedaliere più ‘intasate’.
Ci avete capito qualcosa?
E comunque, avete capito in che modo il ‘sistema’ potrà mai cominciare a funzionare?
Ecco le ‘rassicuranti’ parole ministeriali: “L’abbattimento delle liste d’attesa è una priorità del nostro governo per risolvere un problema annoso della nostra sanità. Il privato convenzionato è parte integrante del nostro sistema sanitario. La direzione che seguiamo è di creare un’offerta adeguata per i cittadini. E serve l’apporto di tutti gli attori coinvolti, dei vari stakeholder, delle Regioni. Soprattutto per superare le tante diseguaglianze che costringono spesso alle migrazioni sanitarie”.
Parole letteralmente al vento.
Buoni proposito senza un filo di prospettiva.
E comunque sempre il ‘privato’ in posizione privilegiata, affinchè continui ad ingrassare sulla pelle dei cittadini.
Giorni fa abbiamo pubblicato un’inchiesta su Pandemie & Vaccini, i maxi interessi di Big Pharma e, soprattutto, il ruolo svolto da ‘privati’ come Bill Gates che hanno ormai la nostra salute tra le loro mani.
Eterodirigendo, ad esempio, maxi sigle internazionali come l’OMS, ossia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, impegnata nel rush finale di maggio per l’OK finale al ‘Trattato Pandemico’, che le consegnerà le chiavi della nostra salute, soprattutto sul fronte delle prossime Pandemie, ma non solo. Esautorando, quindi, da ogni potere, sovranità e funzione tutte le 193 nazioni che vi aderiscono.
Un vero golpe bianco su cui è calato un totale silenzio politico e mediatico: ai confini della realtà.
Per questo, ci pare molto utile riproporre il drammatico tema alla vostra attenzione. E lo facciamo suggerendovi la lettura di uno stimolante, aggiornato reportage messo in rete dall’ottimo sito (proprio sul fronte di Covid, Vaccini & ‘effetti avversi’ prodotti a caterve soprattutto da quelli a mRNA) ‘Renovatio 21’ il 27 aprile e intitolato L’OMS non ha ‘annacquato’ il suo Trattato Pandemico.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.