GRANDE ORIENTE / VERSO LA SCISSIONE TRA LE CARTE BOLLATE?

Volano gli stracci e le carte bollate al ‘Grande Oriente d’Italia’, la più importante obbedienza massonica in Italia, con oltre 16 mila affiliati. E si profila all’orizzonta una più che probabile scissione, vista l’aria che tira e le accuse di ‘golpe’ lanciate dalla fazione risultata ‘perdente’ alle storiche elezioni del 3 marzo.

Per la serie: dal ‘groviglio armonioso’ di 10 anni fa, al ‘broglio litigioso’ di adesso, ne passa d’acqua sotto i ponti massonici!

Leo Taroni. Sopra, Stefani Bisi e a destra Antonio Seminario

I primi risultato del voto, riportati anche da alcuni autorevoli organi d’informazione come ‘il Sole 24 ore’, davano per vincente l’imprenditore ravennate Leo Taroni a bordo della sua lista ‘Noi Insieme’per una ventina di voti.

Subito è insorto il Gran Maestro uscente (e per un decennio, due mandati), il senese Stefano Bisi, che ha sponsorizzato l’altro papabile per la poltronissima del GOI, il calabrese Antonio Seminario, rispondendo con toni durissimi al comunicato messo in rete dal neo vincitore.

La ‘Voce’ ne ha scritto e potete leggere il pezzo uscito qualche giorno fa, l’8 marzo, per tutti i dettagli

GRANDE ORIENTE D’ITALIA/ IL SUPER GIALLO PER IL NUOVO GRAN MAESTRO

Bisi, in sostanza, accusa senza mezzi termini Taroni di aver messo in giro fake news, lo delegittima chiamandolo sedicente candidato, e afferma che non c’è alcun risultato ufficiale ma occorre attendere verifiche e controlli da parte della ‘Commissione Elettorale Nazionale’.

Taroni risponde per le rime: “Non sono un sedicente candidato, come definito dal Gran Maestro Bisi, perché la mia candidatura è stata vera e già definitivamente approvata”. E poi: “Non sono più un candidato perché le elezioni sono finite il 3 marzo 2024 e io e la mia lista abbiamo raccolto la maggioranza dei voti”.

Ma ecco la sorpresa. Dopo quasi una settimana di inteso lavoro (hanno votato il 3 marzo, l’esito è stato comunicato il 9) arriva la bomba: non ha vinto Taroni, ma il nuovo Gran Maestro è il rivale, Seminario, per un’incollatura, appena 26 voti: e cioè sul totale dei votanti, circa 13.400, stando al conteggio della Commissione Elettorale Nazionale del GOI, Seminario ne racimola 6.369 (pari al 46,09 per cento), contro i 6.343 di Taroni (pari al 45,09 per cento) e la manciata del terzo candidato, Pasquale La Pera con 688 (4,98 per cento).

Ecco il comunicato ufficiale diramato dal GOI e che campeggia sul sito: “Una massiccia partecipazione ha caratterizzato domenica 3 marzo la giornata per l’elezione del Gran Maestro e della nuova Giunta del Grande Oriente d’Italia. Con grande senso di appartenenza e consci dell’importanza dell’evento per il bene supremo dell’Ordine, quasi 14 mila fratelli maestri si sono recati alle urne di tutta Italia per esprimere democraticamente la loro preferenza. Nella giornata di sabato 9 la Commissione Elettorale Nazionale, riunita a Villa il Vascello (a Roma, ndr) ha proceduto alle operazioni di conteggio e verifica previste dal Regolamento dell’Ordine. La Commissione ha comunicato l’esito indicando quale Gran Maestro eletto Antonio Seminario e i Fratelli Sandro Cosmai e Giuseppe Trumbulato quali Gran Maestri Aggiunti, Sergio Monticone Primo Gran Sorvegliante, Raffaele Sechi Secondo Gran Sorvegliante, Marco Vigoni quale Grande Oratore e Andrea Mazzotta quale Gran Tesoriere. La proclamazione avverrà durante la Gran Loggia di Rimini in preparazione il 5 e 6 aprile prossimi”.

A questo punto scoppiano, in modo che più duro e aspro non si può, le polemiche. Taroni, con la sua lista ‘Noi Insieme’ presenta subito un ricorso interno, ma non rinuncia all’articolo 700 del codice di procedura civile, per ottenere in via cautelare d’urgenza la sospensione e l’annullamento delle elezioni. Alcuni fratelli, poi, non escludono la denuncia penale, presso un tribunale ordinario italiano.

Ecco alcuni fatti.

Il voto spacca letteralmente in due il GOI, per cui è più che lecito parlare di una possibile, probabile scissione, un fatto ‘storico’ per la massima obbedienza massonica di casa nostra.

Anche geograficamente il GOI è spaccato.

Taroni controlla le regioni del centro-nord (tranne l’Umbria) e la Sardegna.

Seminario trionfa in Calabria, in Sicilia e prevale al Sud.

Risiede a Rossano, in Calabria, Seminario, passato alle cronache nel 2016 quando – in qualità di Gran Maestro Aggiunto, si rifiutò di consegnare gli elenchi degli affiliati alla Commissione Antimafia.

Altre note sparse sull’andamento del voto.

In Calabria 1.800 schede sono state trasportate per molti chilometri e scrutinate nel giro di poche ore.

In Abruzzo contestati 28 voti pro Taroni, mentre in Sicilia 70 pro Seminario.

Pare che ad Enna molte schede siano state consegnate fuori tempo massimo.

Siamo in attesa, a breve, degli sviluppi. Che potrebbero essere anche non poco clamorosi. Il ricorso per articolo 700, il classico ricorso d’urgenza, prevede tempi brevissimi: e quindi nelle prossime ore già sapremo chi si aggiudicherà il primo round della più che singolar tenzone.

La notte dei lunghi coltelli è appena cominciata….


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