GRANDE ORIENTE D’ITALIA/ IL SUPER GIALLO PER IL NUOVO GRAN MAESTRO

Dopo tanti anni di almeno apparente calma, scoppia la bufera all’interno della più grande e, soprattutto, più numerosa ‘obbedienza’ massonica italiana (circa 26 mila gli adepti), ossia il ‘Grande Oriente d’Italia’, ‘GOI’ per i suoi affiliati.

Stefano Bisi

Dopo 10 anni di regno incontrastato, infatti, è scaduto il già doppio mandato del Gran Maestrouscente, il senese Stefano Bisi.

Ed è quindi arrivato il momento di incoronare il suo successore.

Ma apriti cielo. Chiamati al voto una settimana fa, i tanti fans GOI non conoscono ancora l’esito delle urne massoniche e attendono quindi con ansia la proclamazione e l’ascesa del fresco Gran Maestro. Che, salvo ulteriori colpi di scena, avverrà questo fine settimana.

La spaccatura all’interno del GOI è però ormai ‘sancita’: e, a quanto pare, del tutto insanabile. E clamorosa.

Vediamo a questo punto cosa è successo in questi bollenti giorni, da autentico thriller con tanto di cappucci & grembiulini gli uni contri gli altri armati.

Tre giorni fa sui alcuni media compare l’annuncio: ad aggiudicarsi la gran disfida è il ravennate Leo Taroni, che batte i due avversari, ossia il cosentino Antonio Seminaro, attuale Gran Maestro aggiunto (e fedelissimo di Bisi) e il barese Pasquale La Pesa.

La notizia viene addirittura riportata da un quotidiano autorevole come ‘Il Sole 24 ore’, anche via web. E fa capolino pure un comunicato diffuso dall’entourage del vincitore, che in poche ore fa il giro di internet: “Dopo una campagna elettorale molto sentita e agguerrita, culminata con le elezioni di domenica 3 marzo, si è finalmente concluso lo spoglio delle schede che assegna la nuova Gran Maestranza per i primi cinque anni a Leo Taroni”.

Leo Taroni

Imprenditore ravennate settantaquattrenne, animatore della lista ‘Noi Insieme’, Taroni – come subito dipingono i suoi sostenitori, sempre via web – ha fatto “una campagna elettorale finalizzata alla trasparenza, all’apertura e alla collaborazione del Goi con lo Stato su molti temi, a cominciare dalla lotta alle infiltrazioni mafiose (nel Goi stesso, ndr) e a favore della creazione di una banca dati del sapere che diffonda cultura anche al di fuori dei confini massonici”.

Poi l’affondo: “E’ una vittoria che cambia radicalmente la visione e la strategia del Goi appoggiata dai maestri fratelli italiani”.

Un totale cambio di rotta, una clamorosa rottura con il passato e soprattutto con il ‘metodo Bisi’, l’elezione del ravennate Taroni, che riprende la tradizione dei Gran Maestri originari propri di quelle terre, come Giordano Gamberini (dal 1961 al 1970) e, soprattutto, di Gustavo Raffi, in sella per addirittura un quindicennio, dal 1999 al 2014.

Ma eccoci al gran colpo di teatro, che getta scompiglio tra i ranghi massonici.

Appena la notizia viene battuta da il Sole 24 ore e ribadita, ad esempio, dal sito ‘Ravenna 24 ore.it’, arriva in tempo reale la durissima e quasi intimidatoria replica del Gran Maestro offeso nell’onore, Bisi, il quale affida le sue parole, che pesano come macigni, al sito ufficiale del Goi.

Eccole: “Il Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi, comunica che, al termine delle operazioni elettorali, sono stati diffusi con l’abusivo uso dell’emblema del Goi asseriti exit pool attestanti risultati non verificati dalla Commissione Elettorale Nazionale che, a mente dell’art.114 del Regolamento Goi, è l’unico organo associativo deputato a risolvere eventuali contenziosi e a determinare la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista”.

Così prosegue la perentoria nota del vertice Goi: “A ciò si aggiunga che è stato altresì diffuso un file audio contenente la registrazione di un messaggio vocale di un sedicente candidato autoproclamatosi Gran Maestro, il quale afferma di aver conseguito un vantaggio di 27 voti in considerazione di schede ingiustamente annullate e il cui computo gli sarebbe stato garantito come valido dalla Commissione Elettorale Nazionale”. Volano gli stracci, volano coltelli (rammentando un noto film Usa sulle elezioni negli States), confratelli contro confratelli.

Ai confini della realtà (incappucciata, almeno).

Poi, la ciliegina finale, sempre via sito ufficiale Goi: “Si invita pertanto a non dar credito a tali fake news o improprie esternazioni, e attender l’esito dell’attività di verifica della Commissione Elettorale Nazionale entro sabato prossimo venturo”. Cioè domani.

Ma ormai il dato è tratto.

Il GOI è totalmente spaccato a metà, proprio come una mela.

Tra tutto il Nord – secondo gli esperti di misteri massonici – schierato compatto sulla linea Taroni e il Sud, allineato e coperto dietro la Maginot griffata Seminaro, in perfetta continuità con il Gran Maestro per il decennio appena trascorso, Bisi.

Cosa succederà ora?

Quale terremoto si scatenerà all’interno della prima loggia massonica in Italia?

Che conseguenza potrà mai avere?

Una delle ultime cover story della ‘Voce’, nel 2014, prima di ‘chiudere’ la nostra edizione cartacea, era dedicata proprio alla vittoria del Gran Maestro Bisi all’ultimo voto, poi bissato con il secondo mandato.

David Rossi

E rammentiamo una ‘coincidenza’. Avveniva, quella ‘incoronazione’, all’indomani della più che anomala prima archiviazione del giallo per la morte di David Rossi, il responsabile per le comunicazioni del ‘Monte dei Paschi di Siena’, volato giù dal quarto piano di Palazzo Salimbeni 11 anni fa esatti, il 6 marzo 2013.

Un ‘orologio’ perfetto.

Siena caput mundi. D’altro canto, l’allora fresco Gran Maestro Bisi conosceva molto bene David Rossi: tutti e due ‘comunicatori’, entrambi giornalisti. E, sempre guarda caso, non pochi hanno definito il ‘caso Rossi’ un perfetto ‘Groviglio armosioso’.

Nel quale, sempre guarda caso, si sono arenate (finendo un beata archiviazione) già ben due inchieste avviate dalla Procura di Siena.

Mentre il giallo, in queste ore, sta riprendendo quota, come abbiamo dettagliato un paio di giorni fa in una nostra news: dopo un anno in stand by, infatti, proprio due giorni fa è finalmente partita un’altra ‘Commissione parlamentare d’inchiesta’, e si sono appena insediati i vertici di Presidenza.

Finalmente si faccia luce”, implorano da anni con forza la figlia Carolina Rossi e la moglie, Antonella Tognazzi. E’ incredibile che con tutti gli elementi già raccolti – sottolineano – attraverso le ponderose memorie presentare dal legale della famiglia e gli elementi più che significativi venuti fuori dai lavori della precedente Commissione parlamentare, la Procura di Siena non abbia fino ad oggi riaperto il caso.

Sarà questa la ‘volta buona’?

Intanto, nelle prossime ore un altro ‘giallo’ da novanta, sul nome del nuovo Gran Maestro GOI, dovrà essere risolto.

Staremo a vedere…


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