Prende il via la nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sulla ‘morte’ (un chiaro omicidio sempre negato dagli inquirenti senesi) del responsabile per la comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi, volato giù dal quarto piano di Palazzo Salimbeni esattamente 11 anni fa, il 6 marzo 2013.
E ci è voluto addirittura 1 anno esatto perché si insediasse la nuova Commissione d’inchiesta (votata dalla Camera dodici mesi fa con 233 voti favorevoli), dopo i buoni risultati (rispetto al solito andazzo delle Commissioni parlamentari, storicamente una sfilza di clamorosi flop) incredibilmente raggiunti dalla precedente, che da soli avrebbero dovuto ‘costringere’ i pm della procura di Siena a riaprire il caso.
E invece così non è successo, come denuncia la figlia di David, Carolina Orlandi, sempre in prima fila da un decennio per chiedere, fino ad oggi inutilmente, verità & giustizia, sbattendo invece regolarmente contro un muro di gomma.
Ecco le sue amare parole: “Ci aspettiamo che la nuova commissione appena insediata possa riprendere il lavoro che si è dovuto interrompere. Ci aspettiamo serietà, un lavoro scrupoloso, libero da condizionamenti esterni e dal timore di pestare i piedi sbagliati”.
Definisce “assurdo” che alla luce del lavoro fatto nella scorsa legislatura e degli atti trasmessi dalla precedente Commissione, la procura di Siena non abbia ritenuto doveroso riaprire le indagini e sottolinea: “Quanto è già venuto fuori è molto importante, è molto grave, ed è ancor più grave che, una volta trasmessi gli atti alla Procura, questa non abbia deciso che vi fossero elementi nuovi su cui fondare la riapertura del caso”.
Commenta l’avvocato della famiglia Rossi, Carmelo Miceli: “L’aggressione a David, il video cancellato, i soggetti che uscivano dalla banca: ci sono una serie infinita di cose sulle quali la nuova Commissione può e deve far chiarezza. Incrociando una serie di elementi investigativi, tra tutti le testimonianze di chi per ultimo ha visto David, è evidente che le lesioni ritrovate sul suo corpo gli sono state prodotte nel tardo pomeriggio, dopo le 18, in un momento in cui David era dentro la banca”.
E aggiunge, il legale: “Chiederò al nuovo presidente della Commissione di metterci subito nelle condizioni di formulare a lui e all’ufficio di presidenza un’istanza per darci con urgenza tutti gli atti su cui faremo le nostre valutazioni”.
E manifesta alcune perplessità sul lavoro svolto in precedenza: “Non abbiamo mai preso parte alle operazioni tecniche, a nessuna delle perizie: è vero che la Commissione non è un organismo giudiziario, ma è pur vero che se questi atti vengono trasmessi alla procura di Siena che fa le sue valutazioni sull’opportunità di riaprire o meno l’indagine, va da sé che le consulenze assumono una valenza processuale con un vizio grave a monte, ossia la nostra assenza alla partecipazione delle operazioni peritali sin dal momento della raccolta dei dati”.
Proprio per sollecitare la neo-Commissione, la famiglia Rossi ha indetto un sit-in per chiedere verità e giustizia in piazza Sant’Apostoli a Roma, oggi pomeriggio alle 18. A 11 anni esatti da quella tragica sera.
Il presidente della neo Commissione è Gianluca Vinci di Fratelli d’Italia; vice la leghista Simonetta Matone e il Pd Emiliano Fossi.
Ecco ora il link che vi fa leggere un recentissimo pezzo uscito sulla ‘Voce’ il 23 febbraio scorso: si intitola DAVID ROSSI / “L’HO UCCISO IO”, IL COLPO DI SCENA.
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