LAVORI PUBBLICI / NAPOLI CROLLA. E ROMA INDAGA SUL PONTE…

Napoli sempre più sprofondata nel quinto (sesto, settimo?) mondo.

Nel senso più letterale del termine, viste le continue voragini che si aprono nel suolo cittadino, ben tre e di grosse proporzioni nel centro cittadino nel solo ultimo mese.

Stavolta, alle 5 di mattina, è toccata ad una delle arterie più frequentate del Vomero – il quartiere alto, collineare – per la precisione via Morghen: una colossale voragine ha inghiottito due auto, una parcheggiata e l’altra in transito, e i passeggeri di quest’ultima sono stati miracolosamente tratti in salvo da due militari dell’esercito impegnati nel servizio ‘Strade Sicure’, una vera utopia per il sempre più martoriato capoluogo partenopeo.

Da un paio di mesi è chiusa al traffico un’altra arteria vitale, via Consalvo.

Secondo i primi rilevamenti la causa della voragine (che ha obbligato gli abitanti di un’intera palazzina adiacente a far fagotto) è un ‘collasso fognario’, perché si sarebbe ‘spezzata la condotta idrica di carico’, che quindi è stata chiusa, con la conseguenza che ora tutto il quartiere è senz’acqua.

Gaetano Manfredi. Sopra, la voragine di via Morghen, al Vomero

Molti terranei ed anche appartamenti ai piani superiori si sono allagati in queste ore.

Proprio come era successo giorni fa in via Solimena, nel cuore del Vomero, dove si era verificata un’analoga voragine, anche di minore entità.

Sottolinea il sindaco-ectoplasma di Napoli, Gaetano Manfredi, che ovviamente addossa tutta la colpa alla precedente amministrazione, quella guidata da Luigi de Magistris con due mandati: “Abbiamo la situazione del sistema fognario su cui non c’è stata alcuna manutenzione per moltissimi anni, quindi tutto questo è solo una conseguenza di ciò”.

E cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche: “Con il conferimento del servizio ad ABC (la municipalizzata idrica, ndr) ora c’è la gestione regolare del servizio fognario. Stiamo mettendo in campo progetti di monitoraggio continuo di tutta la rete fognaria e idrica, così ci sarà finalmente la manutenzione preventiva. E’ un lavoro progressivo che si farà nei prossimi anni. Stiamo poi facendo grossi interventi di pulizia fognaria e per le alcune strade è previsto il rifacimento del fondo”.

In poche parole una sfilza di castroneria, da vero guinness dei primati.

Punto primo. E’ da una decina d’anni e forse più che il servizio idrico è affidato alla ABC, una controllata di Palazzo San Giacomo (sede del Municipio partenopeo): quindi non da oggi, come sembra far uscire dal suo magico cilindro il primo cittadino, purtroppo per i napoletani.

Il quale mette già le mani avanti e parla di lavori di manutenzione che si faranno nei prossimi anni: e nell’attesa? Una mattina sì e l’altra pure ci troveremo con voragini che inghiottono auto e passeggeri come in nessuna città al mondo, forse solo sotto missili o bombe?

buche stradali in tutte le strade di Napoli

Poi il mantello stradale, il top dei top. Ora il sindaco-demiurgo parla di rifacimento del fondo per “alcune strade”. Ma vive su Marte? Dal momento che tutta la città è ormai ridotta a un colabrodo, strade dissestate ovunque, dal centro alle periferie, che paiono quelle di Baghdad dopo l’invasione Usa. Perfino una strada famosa e iper-turistica come via Posillipo è ridotta in condizioni penose, con forti rischi per l’incolumità personale: i cubetti di basolato saltano ogni giorno, e diventano proiettili che spesso sfondano il parabrezza o fanno cadere motociclisti e soprattutto ciclisti. Marciapiedi che più malridotti non si può, con forti rischi per gli anziani che ormai non escono più di casa.

E poi, l’abbiamo raccontato e denunciato tante volte, il gigantesco scandalo del metrò killer. Solo i danni prodotti al sottosuolo cittadino sono spaventosi. A rischio la stabilità di molti edifici anche di grande pregio e storia, come il Teatro San Carlo, la Galleria Umberto (anni fa uno studente è morto per un calcinaccio in testa, proprio a causa dei lavori per il metrò). Così come un’intera ala del prestigioso palazzo ‘Guevara’ alla Riviera di Chiara crollò e per puro miracolo non vi furono vittime ma solo sfollati. Poi l’incredibile: il metrò killer ha squarciato perfino il cimitero monumentale di Poggioreale, facendo letteralmente collassare un’intera cappella, sventrando bare e riportando alla luce decine di ossa e teschi: altro che horror movie….

E il cimitero è rimasto chiuso per circa un anno. Neanche nell’ottavo mondo…

Se andate alla casella CERCA in alto a destra della nostra home page, e digitate STRADE NAPOLI, METROPOLITANA DI NAPOLI, CIMITERO POGGIOREALE, GAETANO MANFREDI, ne troverete delle belle.

Ma ecco due ultimi pezzi che vi riproponiamo.

La fresca cover story (che contiene una corposa parte su Napoli) del 18 febbraio APPALTI & SUBAPPALTI A GO GO / IL GIALLO DI FIRENZE. E SPUNTA UN ANGELINO, ALFANO.

E poi, GAETANO MANFREDI / IL SINDACO DI NAPOLI CONDANNATO A 210 MILA EURO DALLA CORTE DEI CONTI del 14 dicembre 2023.

Quindi, CITTA’ IN CRAC / VEDI NAPOLI E POI MUORI. DUE VOLTE   del 18 ottobre 2022.

Restando nel campo di lavori pubblici e infrastrutture: se Napoli piange, Sicilia e Calabria non se la passano meglio, col ‘mostro’ di Messina, alias il ‘Ponte sullo Stretto’ che incombe come una mannaia, soprattutto per volere del ministro leghista Matteo Salvini (che già gongola: “si farà al 100 per 100”) e per la gioia della lobby del mattone e delle grandi opere.

Per fortuna, al fine di evitare l’ennesima opera inutile, arci costosa e ad altissimo rischio, la Procura di Roma ha aperto un’indagine in relazione al progetto. Si tratta di un ‘atto dovuto’, come si dice in gergo, visto che nasce da un esposto appena presentato a piazzale Clodio da Angelo Bonelli, il leader dei nostri Verdi, dal segretario Dem Elly Schlein e dal segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

Matteo Salvini e il Ponte sullo Stretto

Nell’esposto viene sottolineato che “la società SDM spa ha opposto più volte diniego alla richiesta di fornire sia la relazione di aggiornamento al progetto che l’atto iniziale, nonostante un componente della consiglio scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica suddetta relazione”.

Secondo i tre parlamentari il “rifiuto” di consegnare “documenti espressamente previsti dal decreto, e quindi non atti procedimentali e tantomeno riservati, impedisce di esercitare un diritto e un’azione di controllo e di verifica. La SDA – continuano nell’esposto – si è rifiutata di consegnare l’atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società WEBUILD ha riaggiornato un progetto complessivo vecchio di 12 anni”.

La Voce ha scritto, anni fa, alcuni reportage proprio sul molto controverso ruolo di WEBUILD nel giallo dei progetti per il Ponte. Digitando WEBUILD ne troverete non pochi. Sempre istruttivi per capire certe ‘logiche’ (sic) imprenditoriali.

Sulla vicenda del Ponte dei sospiri (e di tanti, troppi misteri, e fortissimi rischi) torneremo nei prossimi giorni. Perché è opportuno drizzare le antenne.


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