E’ corrotta, assassina e anche ignorante.
Ed oggi ha la faccia di bronzo di presentare ufficialmente la sua candidatura per un mandato bis come presidente della strategica Commissione europea. Invece di finire – come sarebbe semplicemente normale in un paese civile – sotto processo per le pesantissime accuse di cui prima o poi dovrà rispondere e che in seguito vi illustriamo ancora una volta, ma mai evidenziate dal mainstream e dai media di regime, ormai totalmente asserviti, genuflessi e cloroformizzati.
Stiamo parlando, of course, di Ursula von der Leyen che ha quindi sciolto l’amletico dubbio che l’ha attanagliata per settimane: la poltrona di Segretario Generale della NATO in sostituzione del norvegese Jens Stoltenberg il cui mandato scade a settembre, oppure una riconferma sulla poltronissima di Bruxelles?
E’ a questo punto risuonato, nel suo animo teutonico e gentile, il richiamo ai valori della Grande Patria Europea, come una grande Mamma di tutti noi, una premurosa genitrice che prima di ogni cosa pensa al destino dei suoi amatissimi figli e a non abbandonare mai il tetto comune, la Casa.
E’ proprio così che risuonano le toccanti parole appena pronunciate ai concittadini europei nel corso della conferenza stampa dove ha pronunciato il fatidico ‘sì’ alla candidatura per il mandato bis, affiancata dal leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU) Friedrich Merz. Candidatura che dovrà ricevere il tributo ufficiale al Congresso del Partito Popolare Europeo (PPE) che si svolgerà a Bucarest tra alcune settimane, per la precisione il 6 e 7 marzo.
Ma vediamo, fior tra fiore, alcune tra le sue frasi più emozionanti.
IL VERBO DI URSULA
“A distanza di cinque anni da quando ho accettato di candidarmi alla presidenza della Commissione europea, ho deciso di presentarmi per un secondo mandato e sono molto grata alla CDU per avermi proposto oggi come candidato principale del PPE. Mi sono candidata nel 2019 perché credo fermamente nell’Europa. L’Europa è la mia casa, proprio come lo è la Bassa Sassonia. Il mondo di oggi è completamente diverso da quello del 2019, ne abbiamo passate tante insieme negli ultimi cinque anni e penso si possa dire che abbiamo raggiunto più di quanto avremmo mai potuto immaginare fino a ora: non solo la mia passione per l’Europa è cresciuta, ma naturalmente anche la mia esperienza di quanto questa Europa possa fare per i suoi cittadini”.
E più sul concreto: “Se sarò la prossima presidente della Commissione UE, nominerà un Commissario europeo alla Difesa. Vogliamo rafforzare la democrazia europea nell’Unione e affrontare le sfide che ci circondano, in modo che le persone sappiano che c’è sicurezza per loro all’interno della nostra Unione. Uno dei temi principali è la nostra economia ma l’altro è prima di ogni cosa la sicurezza nel senso più ampio, per difendere la democrazia e i nostri valori”.
Non è finita qui, perché gonfiando il petto e mostrando gli artigli osserva: “La cosa più importante per l’Europa è la democrazia, lo Stato di diritto e la pace che abbiamo insieme. Il compito di questa campagna elettorale è di chiarirlo ai nostri avversari, cioè Vladimir Putin e i suoi amici, che si tratti di AFD (il partito tedesco nazi ‘Alternative fur Deutschland’, ndr), di Marine Le Pen, di Wilders o di altre forze estreme che ostacolano la democrazia in Europa. Loro vogliono distruggerci”.
Col cuore e la bandiera UE in mano: “Vogliamo affrontare tutte le sfide in modo che le persone sappiano che per loro nella UE ci sono protezione e sicurezza. Il nostro slogan onnicomprensivo è difendere la democrazia e i nostri valori fondanti”.
Capito?
LA STRATEGIA PER IL REGNO
A questo punto si ‘gioca’ sul serio sullo scacchiere UE per rafforzare e rendere invincibile la ‘Maggioranza Ursula’ in vista del voto di giugno.
La carta vincente – nei Piani degli strateghi CDU-PPE pro Ursula – è il rafforzamento senza se e senza ma della DIFESA, della deterrenza contro il nemico russo alle porte, del riamo fino ai denti dell’Ucraina del sempre più invasato Volodymyr Zelensky.
E proprio l’industria bellica, le commesse militari potranno rappresentare il nuovo propellente per dare impulso all’economia che stagna, come palesemente dimostrano gli ultimi dati da crisi nera addirittura della locomotiva d’Europa, la ‘sua’ Germania. E chissenefrega se i ‘piani green’, quelli tanti cari al commissario Frans Timmermans che ha pensato bene di togliere il disturbo, andranno certo ridimensionati, ‘ammorbiditi’ – secondo la ‘dottrina’ Ursula – dando vita a quella che il suo entourage già definisce come una ‘terza via ambientalista’. Siamo combinati proprio per le feste.
A livello politico la strategia – affidata alle sapienti mani del ‘regista’ Manfred Weber – è già pronta, vanno solo messe a posto le ultime tessere dell’ottimo puzzle. Il grande centro di Ursula strizza l’occhiolino ai socialisti, almeno per non trovarseli contro in modo frontale, rompe i ponti con l’estrema destra per dar segno oculata moderazione, ma vuole abbracciare tutti i conservatori non smaccatamente sovranisti.
Per fare un esempio concreto con l’Italia: dentro Forza Italia, che con il suo numero uno Antonio Tajani (è anche il nostro ministro degli Esteri) ha già dato il suo pieno ok; con ogni probabilità fuori la Lega di Matteo Salvini considerato filo-Putin e dal quale caso mai in queste ore si attendono abiure (come ha appena chiesto l’acrobata di Azione civica Carlo Calenda); e lavori in corso con la nostra premier – e acerrima nemica di Ursula poco più di un anno fa – Giorgia Meloni ormai ‘conquistata’ al 99 per cento.
Passiamo ora alle dolenti note del ‘Pfizergate’, un vero macigno che fino a questo momento lady von der Leyen è riuscita miracolosamente a schivare.
Proprio come negli Stati Uniti succede a Joe Biden, in corsa per la Casa Bianca e fino ad oggi incredibilmente non colpito – sotto il profilo giudiziario – dagli altrettanto giganteschi macigni relativi al ‘Wuhangate’ nonché ai business e alle maxi corruzioni messe a segno dal figlio Hunter Biden in Cina e in Ucraina quando il padre era vice di Barack Obama.
IL ‘PFIZERGATE’ GRIFFATO VON DER LEYEN
Ne ha fatto cenno una settimana fa la puntata di ‘Report’ dedicata a Covid & Vaccini, quando si parla del terzo dei maxi contratti siglati dalla Commissione UE guidata con piglio che più decisionale non si può da lady Ursula.
La ‘Voce’, ne sta scrivendo da circa un anno e mezzo, basta vedere le date nei nostri articoli e inchieste.
I tre contratti stipulati dalla UE con il colosso ‘Pfizer’ – il primo a tagliare lo storico traguardo per la produzione del vaccino anti-covid con il suo ‘Comirnaty’ – ammontano ad un totale da 71 miliardi di euro, avete letto bene 71’: non si tratta di bruscolini.
I primi due contratti sono stati definiti ‘capestro’ per la UE, e quindi i suoi cittadini costretti a stra-pagare quei vaccini, come vediamo subito dopo, ‘killer’, per la serie ‘cornuti e mazziati’.
Capestro perché prevedevano una serie di clausole tutte a favore della star di Big Pharma, dal momento che, per fare un solo esempio, tutti i contenziosi per quanto riguarda le reazioni avverse venivano tranquillamente e totalmente scaricati sui paesi UE, sollevando Pfizer da ogni conseguenza civile (quindi risarcitoria) e penale. Senza contare le modalità di pagamento, tutte anti-UE, le quantità comprate, i prezzi (stratosferici) praticanti: insomma un colossale, gigantesco AUTOGOL, scientificamente studiato. Ciliegina sulla torta, i contenuti dei contratti sono stati ‘secretati’. Ai confini della realtà.
Ma il massimo, il top dei top viene raggiunto con il terzo contratto che definire ‘farsa’ è un semplice eufemismo: visto che si tratta di truffa e corruzione allo stato puro, un esempio che più classico non si può, di ‘scuola’ per aspiranti magistrati (che però, quelli veri, fino ad oggi non hanno mosso un dito, a quanto si sa).
Il ‘terzo contratto’ è il più grosso, da ben 31 miliardi di euro. Non c’è stato neanche bisogno di renderlo ‘top secret’ e sapete perché? Perché è… sparito, scomparso, volatilizzato.
E sapete ancora come ciò è clamorosamente emerso? Per via di un commissario UE un po’ troppo curioso, ficcanaso, il Difensore civico europeo (l’Ombudsman) Emily O‘Reilly. Che non è riuscita a cavare un ragno dal buco, nonostante le numerose richieste inoltrate sia a Pfizer che a lady von der Leyen. Da qui è nata la decisione del Parlamento europeo di dar vita ad una Commissione d’inchiesta ad hoc, in grado di accertare il vero contenuto di quei contratti e di far luce sul giallo.
Una vera, drammatica sceneggiata alla napoletana il copione di quelle udienze davanti ai sempre più sbigottiti commissari, uno dei quali, il componente finlandese, ha sbottato: “Siamo davanti al più grande scandalo dalla nascita dell’Unione Europea!”. Altro che il Quatargate di cui non si parla più e servito solo a gettare fumo negli occhi…
La Commissione per capirci una buona volta cosa c’è dentro quei contratti fantasma e soprattutto nel terzo, ha invitato a rispondere e verbalizzare sia il Ceo di Pfizer, il veterinario greco Albert Bourla, che la stessa presidente della ‘sua’ Commissione UE.
I quali se ne sono – e per ben due volte – altamente fregati. Solo Bourla, all’ennesimo sollecito, ha inviato al suo posto Janine Small, responsabile per i mercati esteri di Pfizer. La quale ha praticamente fatto scena muta, rispondendo a monosillabi e precisando solo che “si era in tempi di massima emergenza”. Ma sul contenuto dei contratti, e soprattutto del famigerato terzo, neanche una parola. Né tantomeno su efficacia e sicurezza del Comirnaty.
Altra ciliegina sulla torta. Sapete che lavoro fa il maritino della lady di ferro UE? Heiko von der Leyen guida una società americana specializzata nel ricco settore delle biotecnologie, ‘Orogenesis’: che è in ottimi e abbondanti rapporti d’affari con Pfizer. Un conflitto d’interessi che più colossale non si può, quando sono in ballo sia i miliardi di tutti i cittadini europei (la bellezza di 71) e soprattutto la loro salute.
Perché – come la Voce documenta da quando quei vaccini sono entrati in commercio, e cioè da tre anni fa – si tratta di vaccini ‘sperimentali’, ‘inefficaci’ e, soprattutto, ‘insicuri’: quindi killer, come sta emergendo in modo sempre più evidente (ma regolarmente ignorato da mainstream e media di regime) per la valanga di ‘effetti avversi’ che colpiscono soprattutto a livello cardiocircolatorio ma non solo, vista la crescita a livello esponenziale, proprio da tre anni ad oggi, delle patologie tumorali. E il picco di ‘morti improvvise’ sotto gli occhi di tutti.
LE POCHE MOSCHE BIANCHE
Una delle poche mosche bianche ad accendere fin da subito i riflettori, a livello internazionale, è stato Peter Doshi, coeditore e direttore scientifico del ‘British Medical Journal’ (BMJ) che ha messo nero su bianco, addirittura a gennaio 2021, la scarsa efficacia dei vaccini, un 18-20 per cento massimo di fonte allo sbandierato (da Pfizer e Moderna) 94-95 per cento.
E poi l’insicurezza di quei vaccini autorizzati in modo totalmente anomalo dalla ‘Food and Drug Administration’ (FDA) negli Usa (e a ruota la scodinzolante ‘EMA’ in Europa), documentata in modo inoppugnabile da un reportage, una vera controinchiesta scientifica pubblicata dal BMJ ad agosto 2021, pochi giorni dopo il folle (e criminale) ok griffato FDA ai ‘prodotti’ (meglio non chiamarli vaccini, che sono una cosa seria) messi in commercio da Pfizer e Moderna.
Da noi – lo abbiamo sottolineato più volte – la mosca bianca si chiama Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì l’antipolio. Un virologo che di vaccini se ne intende, e proprio per questo invitato una sola volta in RAI, 10 minuti dopo mezzanotte al ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa, mentre nei mesi seguenti e per due anni hanno imperversato virologi totalmente taroccati, allergologi – come Roberto Burioni, il massone ‘a sua insaputa’ e inossidabile star chez Fabio Fazio – oppure zanzarologi, come Andrea Crisanti.
In prima fila al ‘Cotugno’ negli anni ’70 per sconfiggere il colera e poi il ‘male oscuro’ che aveva ucciso decine di bambini a Napoli, Tarro ha firmato due libri che tutti dovrebbero leggere, soprattutto oggi, per capire la vera storia di covid & vaccini: ‘Covid 19 – Il virus della paura’ (giugno 2020) e ‘Covid 19 – La fine di un incubo’ (giugno 2022). Sono stati scritti, infatti, in tempi non sospetti, in qualche modo profetici, perché si parla delle colossali carenze politiche e scientifiche nei 10 mesi ‘prima dei vaccini’; e poi del totale ‘non controllo’ (sempre politico e scientifico, sic) su quei vaccini che hanno causato, stanno causando e causeranno una montagna di ‘effetti avversi’.
Tanto da far tragicamente commentare, ormai con certezza scientifica: ne ammazzano più i vaccini che il Covid. Una frase che se dici ti prendono per pazzo.
E ricordate la famosa frase pronunciata dal Vate di tutti i Vati, il super Mario Draghi premier in tempi di pandemia? “Chi è contro i vaccini è un assassino, perché uccide se stesso e gli altri”.
Adesso è sotto gli occhi di tutti chi sono i veri assassini.
I killer in guanti bianchi.
E Ursula von der Leyen ha la il coraggio di ricandidarsi per il bene di tutti gli europei…!
Non vogliamo andare oltre.
A seguire vi proponiamo la lettura di un articolo fresco e, soprattutto, molto istruttivo. Lo ha appena pubblicato ‘il Giornale d’Italia’, altra mosca bianca sul fronte dell’informazione, quella vera, e non costruita sulle fake news. Solo ‘la Verità’, sul fronte dei vaccini, riesce a fare altrettanto; per il resto non rimane che affidarsi ai social di buona volontà come ‘Renovatio 21’, ‘il Paragone’, ‘Come Don Chisciotte’, ‘la Nuova Bussola Quotidiana’, ‘Byoblu’, ‘Maurizio Blondet & friends’; mentre a livello internazionale la stella polare è ‘Children’s Health Defence’, l’associazione fondata e animata da Robert Kennedy junior.
L’imperdibile pezzo de ‘Il Giornale d’Italia’ prende spunto da un recentissimo studio pubblicato da ‘CUREUS Journal of Medical Science’ e si intitola, in modo molto significativo: “Vaccino Covid a mRNA, più morti che vite salvate, decessi dopo iniezione 14 volte superiori ai decessi Sars Cov 2. Inconcepibili nei bambini – lo STUDIO di Cureus”.
Leggere per credere.
Non state sognando o vivendo un incubo: è la tragica realtà che fino ad oggi vi hanno impedito di vedere.
P.S. Come al solito, per leggere articoli e inchieste della Voce su personaggi e sigle appena citati, dovete solo andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare il nome e cognome della persona (ad esempio URSULA VON DER LEYEN o ALBERT BOURLA oppure HUNTER BIDEN, PETER DOSHI o GIULIO TARRO) o della sigla (PFIZER o MODERNA oppure FOOD AND DRUG ADMINISTRATION) per ritrovarne o iosa.
Vaccino Covid a mRNA, più morti che vite salvate, decessi dopo iniezione 14 volte superiori ai decessi per Sars Cov 2. Inconcepibili nei bambini – lo STUDIO di Cureus
Lo ha stabilito un nuovo studio prodotto da Cureus e pubblicato lo scorso 24 gennaio, dove viene chiesta una “moratoria globale” sulle iniezioni e la “rimozione immediata” dal programma di immunizzazione infantile
di Redazione
19 Febbraio 2024
Pfizer denuncia anche l’Ungheria per i vaccini Covid non pagati. Fonte: Imagoeconomica.it
Con tassi di efficacia notevolmente inferiori, i vaccini mRNA Covid-19causano più morti che vite salvate. Lo ha stabilito un nuovo studio prodotto da Cureus e pubblicato lo scorso 24 gennaio, dove viene chiesta una “moratoria globale” sulle iniezioni e la “rimozione immediata” dal programma di immunizzazione infantile. Ad essere stati presi in considerazione sono i rapporti delle sperimentazioni iniziali di fase 3 dei vaccini a mRNA Covid-19di Pfizer e Moderna. Queste sperimentazioni hanno portato all’approvazione dei vaccini con autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) negli Stati Uniti.
Vaccino Covid a mRNA, più morti che vite salvate, decessi dopo iniezione 14 volte superiori ai decessi per Sars Cov 2. Inconcepibili nei bambini
Come si legge nello studio di Cureus, sulla base di “ipotesi conservative, i danni stimati dei vaccini a base di mRNA Covid-19 superano di gran lunga i benefici: per ogni vita salvata, i decessi causati dalle iniezioni di mRNA modificato sono quasi 14 volte superiori. “Visti i ben documentati SAE (eventi avversi gravi) e l’inaccettabile rapporto danno-ricompensa, esortiamo i governi ad approvare e applicare una moratoria globale su questi prodotti a base di mRNA modificato, fino a quando non saranno risolte tutte le questioni rilevanti relative a causalità, DNA residuo e produzione di proteine aberranti”, si legge nella rivista scientifica. Gli autori hanno anche raccomandato la “rimozione immediata”dei vaccini Covid dal programma di immunizzazione infantile, in quanto i bambini hanno un rischio molto basso di contrarre l’infezione. “È immorale e inconcepibile somministrare un vaccino sperimentale a un bambino che ha un rischio quasi nullo di morire a causa della Covid-19, ma un rischio ben stabilito del 2,2% di danni cardiaci permanenti, basato sui migliori dati prospettici disponibili”.
Cureus: “Omessa la riduzione del rischio assoluto”
Sfogliando sempre le pagine dello studio a cura dei ricercatori di Cureus, si nota una forte critica verso i rapporti degli studi Pfizer e Moderna per la “focalizzazione esclusiva” sul rischio relativo o misura RR. Stando al lavoro prodotto dai ricercatori scientifici, nei rapporti è stata omessa la riduzione del rischio assoluto. “Pfizer e Moderna hanno sostenuto che la riduzione del rischio assoluto fornisce una migliore indicazione dell’utilità clinica di un farmaco. Entrambi i tipi di stima del rischio sono necessari per evitare i bias di segnalazione e per fornire una prospettiva più completa sull’efficacia del vaccino. L’omissione delle statistiche sul rischio assoluto porta a una sovrastima dei benefici clinici dei vaccini”. In contrasto con il tasso di efficacia del 95% utilizzando la misura RR, la riduzione del rischio assoluto per i vaccini Pfizer e Moderna è stata rispettivamente dello 0,7% e dell’1,1%, secondo lo studio. “Una riduzione del rischio assoluto di circa l’1% per le vaccinazioni con mRNA COVID-19 significa che un numero sostanziale di individui dovrebbe essere iniettato per prevenire un singolo caso lieve-moderato di COVID-19”.
Per prevenire un caso di infezione da Covid, 142 persone dovrebbero essere vaccinate con il vaccino di Pfizer e altre 88 persone avrebbero dovuto essere sottoposte all’iniezione di Moderna. Tenendo conto di questi numeri e dei tassi di mortalità per infezione da Covid, i ricercatori hanno concluso che circa 52.000 persone dovrebbero essere vaccinate per prevenire un decessolegato al Covid. Ciò significa due vite salvate per circa un decesso. Ciò significherebbe salvare due vite per circa 100.000 iniezioni del vaccino Pfizer.Tuttavia, i ricercatori hanno calcolato un rischio di 27 decessi ogni 100.000dosi di vaccino Pfizer. Pertanto, per ogni vita salvata dal jab, quasi 14 vite andrebbero perse a causa del vaccino mRNA.
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