Il governo Meloni ha dimostrato di essere ancora una volta genuflesso di fronte ai crimini commessi dagli Stati Uniti ed Israele, proprio all’indomani del massacro della folla palestinese (20 morti e 150 feriti) radunata a Gaza City per dividersi un po’ di cibo degli aiuti umanitari.
L’ennesima dimostrazione si è avuta con il folle divieto alle manifestazioni per la pace in Palestina previste per il 27 gennaio, giorno in cui si potrebbe e dovrebbe scendere in piazza contro tutti gli Olocausti, primi fra tutti quelli perpetrati dai governi israeliani da oltre mezzo secolo ad oggi e culminati con il sistematico genocidio ordinato, dopo il 7 ottobre, dal premier nazista Bibi Netanyahu.
Secondo l’utile idiota del Viminale, ossia il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, le manifestazioni per la pace sarebbero state una vera e propria violazione del “valore universale che alla giornata del 27 gennaio è stato riconosciuto dalla Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale Onu in data 1 novembre 2005”, queste le sue memorabili parole.
come una Pasqua il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, che così esulta: “Ringraziamo le istituzioni, a cominciare dal ministro Piantedosi e tutte le articolazioni del ministero dell’Interno, per la sensibilità che hanno dimostrato. Grazie per aver evitato questo oltraggio della Memoria”.
E ha il coraggio di proseguire nella raffica di oltraggi, questi sì, alla storia, alla sensibilità civile e al minimo senso di giustizia: “Il mondo capovolto è quello di poter autorizzare un corteo antisemita che usa e abusa le parole di Primo Levi come arma contro di noi. Noi ebrei non abbiamo paura, non più dai tempi dei rastrellamenti, non ci nasconderemo più e non staremo in silenzio. L’esercizio della memoria deve permetterci di smascherare il mondo capovolto di oggi”.
Incredibile, ma vero.
A cosa pensa lady Meloni? Ha la testa tra le nuvole per non accorgersi di quel che le accade intorno? O forse tra le stelle?
Può darsi, vista la sua passione per i voli spaziali, come testimoniano le frasi pronunciate – udite udite – nientemeno che dal Colosseo per celebrare la missione dell’italianissimo astronauta Walter Valladei.
Ecco le sue altrettanto memorabili parole, da vera anchor woman: “Noi (il plurale maiestatis è d’obbligo, ndr) siamo collegati dal Colosseo, uno dei simboli più straordinari di identità e della nostra storia millenaria. Noi italiani abbiamo questa fortuna, di essere seduti sulle spalle di giganti, per questo possiamo guardare più lontano e più avanti. Viva l’Italia”.
Proprio come diceva, tanti anni fa, dal balcone della vicinissima piazza Venezia un illustre camerata, tanto caro alla premier e soprattutto al presidente del Senato, il nazi Ignazio Benito (guarda caso) La Russa.
Continua il tema (a proposito di ‘Giganti’, ricordate?) il cognato, al secolo Francesco Lollobrigida, solo per un caso ministro dell’Agricoltura, per la serie degli ‘Amichettisti’ appena evocata dalla premier.
Così sogna il maritino di Arianna Meloni: “La missione italiana nello spazio è straordinariamente importante perché c’è il cibo italiano, il pilota è italiano”, gonfiando il petto.
E sempre testualmente prosegue, senza che nessuno chiami il 113: “Noi siamo una nazione che deve riscoprire non solo l’orgoglio di quello che siamo stati e che siamo, ma anche la consapevolezza delle grandi potenzialità che abbiamo davanti. Far conoscere il nostro cibo è l’operazione sulla quale stiamo investendo”.
Ottimo e abbondante
Di certo per festeggiare meglio il rinnovato Orgoglio italico e per affermare l’etnia di casa nostra (secondo il Lollo-pensiero) a Capodanno ha pensato bene di sparare non alle stelle ma ad altezza d’uomo (con tanto di ferito) il camerata e deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo da Biella, il quale ha adesso non poche gatte da pelare.
Visto che dovrà rispondere – secondo le imputazioni mosse dalla procura di Vercelli – non solo di ‘lesioni colpose’ e di ‘accensioni pericolose’, ma anche di ‘porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico’ e di ‘omessa custodia’ della pistola, dal momento che si tratta di un ‘oggetto da collezione’, certo non da portare a zonzo con tale disinvoltura. Non basta: perché i freschi esiti finali della perizia effettuata dagli esperti del RIS dei carabinieri con la prova STUBhanno rinvenuto tracce di polvere da sparo sulle mani e sugli abiti del camerata Pozzolo. Il quale invece, come un giglio candido, aveva giurato di non averla neanche toccata!
Ai confini della realtà: ma ben dentro i confini di un mondo totalmente – stavolta sì – capovolto, con una autentica Banda Bassotti – ricordate ancora? – a reggere i destini del nostro sfortunato paese…
Ad ogni buon conto, siamo un filino messi meglio – o meno peggio – dei nostri padroni a stelle e strisce, visto quanto sta succedendo oltreoceano.
Non parliamo solo dei crimini contro l’umanità perpetrati direttamente (gli Usa sono oggi coinvolti in oltre una quarantina di conflitti in mezzo mondo) ma anche dei crimini ‘domestici’.
Fa semplicemente raccapricciare, e francamente dubitate non solo sulla moralità ma anche sulla salute mentale dei governanti a stelle e strisce e degli stessi cittadini (visto che, fino a prova contraria, i ‘governatori’ dei 50 Stati sono eletti direttamente dal popolo americano) la tragica vicenda di Kenneth Smith, appena ammazzato con l’azoto nel carcere di Altmore, in Alabama.
Primo: Smith non si è mai dichiarato colpevole dell’uccisione di cui è stato incriminato, motivo per cui è lecito ‘dubitare’, proprio come nell’ottimo film di Clint Eastwood ‘Fino a prova contraria’ dove però all’ultimo istante ‘finisce bene’. Ancora: la giuria aveva comunque chiesto l’ergastolo, mentre ‘l’ottimo’ giudice ha optato per la più educativa – secondo le usanze yankee – pena capitale.
E poi: due anni fa ci hanno provato per 4 ore a infilargli il siero fatale nelle vene ma niente, non ci sono riusciti. Motivo per cui il governatore dell’Alabama si è premurato di far approvare una legge ad hoc per stabilire un metodo più efficace, l’azoto.
E chissenefrega se perfino i veterinari sostengono che è tremendo anche per gli ‘animali’. E chissenefrega se l’Alto Commissario Onu per i diritti umani afferma che si tratta di vere e proprie torture di Stato e che quel metodo (sic) è ‘doloroso e umiliante’. Tutto ok.
Smith è morto soffocato dal suo stesso vomito, come ampiamente previsto se entra anche solo un filo d’aria attraverso la maschera che gli ha coperto il volto, poi agonizzando e rantolando per 22 minuti.
That’s America!
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