‘Novità’ per il Capodanno 2023. E una domanda per tutti i nostri lettori, alta come un grattacielo.
Sapete quando sarebbero dovute terminare le sperimentazioni dei vaccini anti-covid? Fino a quale data dovevano proseguire i famosi ‘trials’?
Bene. Il 31 dicembre 2023. Cioè proprio in questi giorni. Adesso.
Mentre invece, come tutti sappiamo, i primi vaccini – quelli prodotti e commercializzati dalle star di Big Pharma, ossia ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ – vennero approvati addirittura a metà agosto 2020, ossia a pochi mesi dall’inizio del covid. Per essere venduti e iniettati nelle vene dei cittadini di mezzo mondo a partire da metà dicembre 2020.
QUEL PRIMO, FAMIGERATO OK FIRMATO FDA
Chi firmò quella prima, fondamentale autorizzazione? La ‘Food and Drug Administration’ (FDA), ossia l’inflessibile (fino a quel momento) autorità di controllo statunitense sul fronte degli alimenti, dei tabacchi e, of course, dei farmaci.
In tempo quasi reale, proprio a fine di quell’agosto 2020, l’autorevole ‘British Medical Journal’ (BMJ) pubblicò un fondo di fuoco, firmato dal suo coeditore e direttore scientifico, Peter Doshi, in cui venivano sottolineate la tante, troppe anomalie di quel superveloce ok.
Da rammentare altri due pezzi da novanta, a seguire, sempre del BMJ.
A gennaio 2021, infatti, sempre Doshi scrisse un pezzo da brividi sulla scarsissima efficacia dei vaccini griffati Pfizer e Moderna: neanche un 20 per cento, lontano anni luce dal sempre sbandierato 93-94 per cento. Percentuale che, comunque, si è man mano ridotta, fino ad azzerarsi, come documentano oggi tanti studi e ricerche scientifiche, così come tante sentenze dei tribunali in svariati paesi: compresi i nostri, e fra poco leggerete le motivazioni della più fresca pronuncia.
Ma il vero scoop è dell’estate 2021, quando il BMJ intervista una gola profonda, quelli che in gergo si chiamano ‘whistleblower’.
Si trattava di una ricercatrice americana che per un paio di mesi fu responsabile di un grosso centro per i ‘trials’ ordinati da Pfizer negli Usa. Ne scoprì di tutti i colori, documentando per filo e per segno il ‘taroccamento’ di quelle basilari sperimentazioni. Vuotò il sacco, sia denunciando i fatti alla FDA, sia raccontando tutto a un reporter scientifico del BMJ.
E mentre quest’ultimo pubblicò un fortissimo j’accuse contro il ‘Sistema Pfizer’, sapete cosa fece la sempre rigorosa FDA?
Invece di approfondire la denuncia della ricercatrice (che uscì dall’anonimato e firmò col suo nome e cognome), non solo insabbiò il dossier, ma lo inviò al ‘lupo’, ossia a Pfizer. Che naturalmente licenziò in tronco la responsabile di quei ‘trials’. La vicenda non si è certo chiusa lì, perché la coraggiosa ricercatrice ha fatto una causa milionaria al colosso farmaceutico, rincarando la dose. Siamo in attesa di conoscere gli esiti di quel giudizio negli Usa.
LA BOMBA ‘EFFETTI AVVERSI’
Torniamo a bomba.
Perché già pochi mesi dopo l’entrata in commercio dei vaccini e le campagne per l’inoculazione dei sieri, sono cominciati i primi ‘effetti avversi’, come hanno iniziato a documentare, nell’autunno 2021, i dati che trapelavano dai ‘Centers for Deseases Control’ (CDC) statunitensi, raccolti attraverso il sistema di monitoraggio ‘VAERS’. Man mano diventati sempre più drammatici, tanto che ad inizio dell’anno seguente quelle cifre (ufficiali e comunque sottostimate) mettevano nero su bianco un numero da far accapponare la pelle: ben 10 milioni (dieci milioni) negli Usa di ‘effetti avversi’, di cui il 50 per cento ritenuto ‘grave’, e soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (ossia pericarditi, miocarditi, ictus, trombosi e infarti).
Per farla breve.
Mentre negli Stati Uniti, almeno, i sistemi di ‘monitoraggio’ cominciavano ad ingranare (tranne la collusa FDA), in Europa il silenzio su quegli ‘effetti avversi’ è stato praticamente tombale.
L’EMA (ossia l’ente di controllo europeo sui medicinali) è stato totalmente complice di Big Pharma; come da noi l’AIFA, che raggruppa le aziende farmaceutiche, l’Istituto Superiore di Sanità, il famigerato Comitato Tecnico Scientifico (CTS), le virostar spesso e volentieri al soldo proprio di Big Pharma, e in pole position i governi che si sono succeduti nel tempo (Conte I, Conte II, Draghi e ora Meloni).
Le nostre autorità politiche e scientifiche (sic) si sono macchiate di una duplice responsabilità: aver impedito le cure e i farmaci ad hoc per fronteggiare la pandemia (come idrossiclorochina e invermectina, per fare solo due esempi concreti) impartendo il folle diktat ‘Tachipirina e Vigile Attesa’; poi non controllando l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza di quei vaccini ancora del tutto ‘sperimentali’. Visto che i ‘trials’, come vi abbiamo raccontato all’inizio, dovevano terminare… adesso!
Tra i maggiori colpevoli del ‘silenzio’ che ha circondato sia la prima che la seconda fase (vale a dire, quei dieci mesi di totale inerzia da febbraio a dicembre 2020; e poi tutto il periodo seguente contrassegnato dalle vaccinazioni in massa, addirittura obbligatorie, in perfetto stile nazista) ci sono i media di casa nostra: totalmente cloroformizzati, omologati, appiattiti sulle fake news. Un vero contagio di disinformazione, che ha visto scienziati e politici compatti nello sparare cavolate a raffica, con il perfetto ausilio di tiggì e talk show che via via si sono fatti sempre più vomitevoli.
Un caso politico fra tutti ci resta scolpito nella memoria e mai riportato a galla, appunto, dai media nostrani. Ricordate le parole di Super Mario Draghi sugli untori che rifiutavano i vaccini, questi vaccini? Criminali, assassini perché con le loro parole e le loro azioni ammazzano gli altri. Ha mai pagato il fio per quelle frasi, Draghi? Parole che ora suonano, per tanti cittadini, come totalmente false: parole, soprattutto, che hanno favorito quelle inoculazioni killer che stanno provocando – come prima raccontato – una montagna di effetti avversi sempre più grossa. E ora ormai gigantesca, incontrollabile, che inevitabilmente aumenterà nel corso dei prossimi anni perché – come tutti ormai sanno – quei tragici effetti si scatenano soprattutto a medio e lungo termine.
Parliamo ancora di informazione & disinformazione.
VOCI CONTRO. NEL DESERTO…
Nel suo piccolo, in questi ormai quasi 4 anni di pandemia, la ‘Voce’ ha cercato di documentare fatti & misfatti targati Big Pharma. Dettagliando fin da subito, quel che avevamo ‘annusato’, con il fiuto investigativo che ha caratterizzato le nostre inchieste da 40 anni ad oggi.
Ne abbiamo davvero scritte di ‘tutti i colori’, soprattutto su Falsi Miti, Grandi Depistaggi & Maxi Corruzioni.
Qualche piccolo esempio, fior tra fori?
Il ruolo giocato, per oltre un decennio fino a oggi, da Bill Gates, il filantropo-miliardario. Soprattutto attraverso due pedine altrettanto fondamenti sullo scacchiere internazionale: ossia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che riesce a ‘eterodirigere’ dall’alto delle sue gigantesche ‘donazioni’, tanto da essere il secondo finanziatore a livello internazionale, solo alle spalle degli Usa e ben davanti a nazioni come Francia, Regno Unito e Germania; e il ‘World Economic Forum’ (WEF), fondato e animato dal banchiere tedesco filo nazi Klaus Schwab.
Da un lato l’OMS è in attesa della ratifica finale del suo ‘Piano’ elaborato mesi fa, sottoposto a tutti i paesi aderenti (quasi 200) e che entrerà in vigore – sempre nel più totale silenzio politico e mediatico – nella primavera 2024, attraverso cui le nazioni ‘consegneranno’ all’OMS tutti i poteri, non solo sanitari, per le future pandemie; e dal canto suo il WEF ha elaborato il suo Piano, quel ‘Great Reset’ che dovrà caratterizzare il futuro dell’umanità, per un esercito di ‘robottini’, in perfetto stile orwelliano.
Non solo Gates, OMS & WEF nelle inchieste della Voce in questi anni.
Anche un altro nome da novanta, vale a dire quello del virologo di ben 7 presidenti a stelle e strisce, Anthony Fauci. Sul quale due anni fa si sono accesi i riflettori di due procuratori generali (della Louisiana e del Missouri per la precisione) che ne hanno scoperte di cotte e di crude, sia a carico di Super Fauci che di altri papaveri della Casa Bianca, 9 in tutto, compresi un grosso agente dell’FBI e il responsabile della comunicazione presidenziale.
Quali i capi d’imputazione? Due, uno più pesante dell’altro. Le fortissime pressioni esercitate dalla Casa Bianca su social media, per ‘depistare’ meglio, mai attaccando la politica governativa in tema di contrasto alla pandemia e mai pubblicando pareri di pur autorevoli ricercatori e scienziati in dissenso con quella politica fatta prima di lockdown, mascherine & cure negate; e poi di vaccini sperimentali, inefficaci e insicuri.
Ancor più grave la seconda pista: ossia il finanziamento Usa delle ricerche più che border line svolte dai famigerati laboratori di Wuhan, attraverso il ‘National Institute for Allergy and Infectiouse Deseases’ (NIAID) guidato a vita (dal 1984 al 2022) dallo stesso Fauci.
Proprio su questi temi bollenti ha pubblicato due libri che tutti dovrebbero leggere Robert Kennedy junior, come la Voce ha più volte rammentato.
Il primo, ‘The Real Anthony Fauci’, uscito addirittura più di due anni fa, a novembre 2021, e nel quale viene documentato anche il ruolo giocato da Bill Gates; e il secondo di fresca pubblicazione, ‘The Wuhan Cover-Up – And The Terrifying Bioweapons Arms Race ’, ancor più dettagliato nel descrivere quella super tresca a livello internazionale, che ha significato la vera origine della pandemia, mai accertata dall’OMS nella sua prima missione di gennaio 2021, mentre la secondo missione, sempre sbandierata, è stata revocata, appena insediato, dal nuovo responsabile scientifico dell’OMS, Jeremy Farrar: un grande amico di Super Bill Gates, of course…
Chiudiamo il cerchio con tutte le tresche & le connection griffate Unione Europea, protagonista assoluta Ursula von der Leyen, già in piena campagna per una rielezione.
Ebbene, come mai i media di casa nostra non hanno mai scritto un rigo (tranne rare eccezioni come ‘il Giornale d’Italia’ e ‘la Verità’), e le tivvù mai mostrato un video su quanto ha combinato la Presidente della Commissione UE in combutta con il Ceo di Pfizer Albert Bourla?
Una corruzione, anche stavolta, alta come un grattacielo.
Ricordate quei contratti arci-miliardari stipulati dalla UE con il colosso in pillole? Tre contratti, per la bellezza di 71 miliardi di euro. Contratti-capestro, perché prevedevano clausole e penali solo ai danni dei Paesi UE e neanche per sogno sugli ‘effetti avversi’ provocati da quei ‘prodotti’ (non è più neanche il caso di chiamarli vaccini) killer. E il terzo di quei contratti, il più corposo da oltre 30 miliardi, si è addirittura ‘volatilizzato’. Sparito. Scomparso nel nulla. Infatti, degli ‘sms’ contrattuali intercorsi tra von der Leyen e Bourla si è persa ogni traccia.
Immaginate, comunque, questo contesto da penosa sceneggiata partenopea: un faraonico contratto stipulato con un messaggino! Roba da non credere, quando anche per noleggiare una bicicletta devi firmare almeno due carte!!
Tutto ciò è emerso nel corso dei lavori di un ‘Commissione ‘d’inchiesta sui vaccini’ varata due anni fa dal Parlamento europeo, finalizzata ad appurare da un lato le più che anomale modalità contrattuali, e dall’altro l’efficacia e sicurezza di quei ‘prodotti’ costati un occhio della testa a tutti i cittadini UE che hanno pagato, stanno pagando e pagheranno anche con la loro pelle.
Sapete come è andata? La Commissione ha convocato, per verbalizzare, i due protagonisti dell’affaire, von der Leyen e Bourla. Ebbene, la prima se ne è altamente fregata e non ha mai voluto rispondere ai membri della Commissione, uno dei quali (il finlandese) sbigottito ha commentato, “è il più grande scandalo nella storia dell’Unione europea”. Il Ceo di Pfizer, dal canto suo, ha snobbato la più che autorevole convocazione e, al suo posto, ha inviato la responsabile dei ‘Mercati esteri’, ossia Janine Small. La quale ha praticamente fatto scena muta, davanti ai sempre più stupefatti commissari: solo abbozzato una sfilza di “non so”, “non ricordo”, “tenete conto che eravamo in piena emergenza”; e non ha saputo fornire alcuna risposta circa l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza di quei ‘prodotti’ griffati Pfizer.
Abbiamo parlato di noi stessi, della Voce.
Ma è il caso di sottolineare un’altra voce totalmente fuori dal coro, quella di uno dei pochi virologi autentici in circolazione, e per questo silenziato, oscurato, dai media di regime, dopo una sola, prima apparizione nel salotto di Bruno Vespa nella primavera 2020: riuscì a parlare per 7-8 minuti, poi zittito e mai più chiamato da alcuna tivvù, pubblica o privata. Ai confini della realtà.
Ci riferiamo a Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin (il quale scoprì l’antipolio) che a Napoli negli anni ’70 sconfisse prima il colera e poi il ‘Male Oscuro’ che aveva ucciso decine e decine di bimbi partenopei.
Ebbene, Tarro (proprio come Kennedy) ha scritto due libri che tutti dovrebbero leggere per districarsi meglio nei meandri di Covid & Vaccini.
In ‘Covid 19 – Il virus della paura’ uscito a giugno 2020, già identificava la ‘chiave’ del ‘Sistema’: proprio quella Paura, quel Terrore che fa capolino nelle pagine delle inchieste Usa a proposito del ‘Metodo Fauci’.
Nel secondo volume, ‘Covid 19 – La fine di un incubo’, uscito due anni dopo, a giugno 2022, ha documentato per filo e per segno le gravissime responsabilità politiche e scientifiche nostrane per quel tremendo 2020; e poi ha ricostruito le altre gigantesche responsabilità sul fronte dei vaccini e la folle sottovalutazione dei devastanti ‘effetti avversi’. Proponendo l’adozione di ‘Test genetici’ ad hoc per verificare l’impatto (soprattutto a livello cardiocircolatorio) di quei ‘prodotti’ chiamati vaccini: una proposta, naturalmente, caduta nel vuoto, proprio per le collusioni, anche del nostro ‘Sistema’, con i maxi interessi di Big Pharma.
L’ULTIMA SENTENZA
Per finire, eccoci all’ultima sentenza pronunciata su efficacia & sicurezza dei vaccini anti-covid, partendo da quel famigerato ‘obbligo vaccinale’ imposto in stile nazi dalle nostre autorità politiche & scientifiche.
L’ha emessa, giorni fa, il tribunale de L’Aquila, sezione Lavoro, che – come dettaglia ‘il Paragone’ – “ha ritenuto esser stata illegittima la sospensione dal lavoro di un operatore sanitario che non aveva adempiuto all’obbligo vaccinale contro il fantomatico quanto famigerato virus, annullando anche la relativa sanzione amministrativa di 100 euro. L’obbligo vaccinale, infatti, era ‘illegittimo’ si legge nelle motivazioni della sentenza”.
Così prosegue l’articolo: “In particolare, ci si riferisce all’obbligo degli operatori della Sanità di sottoporsi alla vaccinazione, come previsto dal Decreto legge numero 44 del 2021, pena la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Sicchè è stata annullata la multa a G.G., l’uomo di 50 anni che aveva presentato il ricorso, assistito dall’avvocato Gianluca Maccarone. La sanzione pecuniaria era stata inflitta dall’Agenzia delle Entrate per la violazione di tale obbligo. Ancor più interessante la motivazione delle illegittimità: la sentenza parla di ‘sieri inidonei ad impedire contagi’. L’obbligo vaccinale era illegittimo perché ‘la carica virale dei vaccinati non è diversa da quella dei non vaccinati, come peraltro hanno evidenziato diversi studi medico-scientifici pubblicati su riviste specializzate e di caratura internazionale, quali il British Medical Journal e The Lancet’.
Ancora: “E dunque: se il lavoratore vaccinato come quello non vaccinato si infetta ed infetta non può godere di un trattamento diverso da quello non vaccinato, almeno sotto il profilo (che qui solo interessa) dell’accesso al lavoro’. Ne consegue che ‘la sussistenza del presupposto della capacità preventiva dal contagio del vaccino’ sia da considerare del tutto falsa. Il giudice ha menzionato anche il celebre primo articolo della Costituzione, ricordando che il nostro Paese si fonda sul lavoro e che esso va tutelato. Comprensibilmente soddisfatto l’avvocato Maccarone, come riporta il Giornale d’Italia: ‘L’inidoneità dei vaccini in commercio a impedire il contagio del virus’ viene da lui stigmatizzata, così come il fatto che l’impostazione di questo trattamento sanitario obbligatorio fosse ‘in evidente contrasto con l’articolo 32 della Costituzione’: ovvero quello che tutela la salute individuale e la persona umana”.
Ed ecco i link di recenti pezzi di contro-informazione sul fronte di covid & vaccini.
Partiamo proprio dal Giornale d’Italia e l’articolo
Poi l’articolo pubblicato dal sito ‘The Defender’, ossia la costola informativa della battagliera associazione ‘Children’s Health Defence’ che fa capo a Robert Kennedy junior. Lo traduce e mette in rete l’ottimo ‘Renovatio 21’ con il titolo
Infine, un intervento pubblicato da un altro sito non poco interessante, ‘Come Don Chisciotte’ e firmato da Joseph Mercola, uno dei ricercatori e divulgatori scientifici più noti negli Usa, spesso autore proprio per ‘The Defender’. Il pezzo si intitola
Studio dimostra che i vaccini Covid possono causare risposte immunitarie errate.
Prima di terminare, oggi più che mai per saperne di più su personaggi e sigle citate nel pezzo vi invitiamo ad andare alla casella CERCA che si trova il alto a destra della nostra home page; e quindi digitare il nome della persona (da BILL GATES ad ANTHONY FAUCI, da URSULA VON DER LEYEN ad ALBERT BOURLA, da ROBERT KENNEDY a GIULIO TARRO) o della sigla (FDA, WEF, OMS, oppure per esteso; PFIZER o MODERNA) per rileggerne le principali inchieste della Voce in questi ormai quasi 4 anni di pandemia.
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