Tante volte la ‘Voce’ ha denunciato i maxi conflitti d’interesse di non poche virostar che per mesi e mesi hanno imperversato durante la pandemia, dettando il loro Verbo.
Virologi (ma praticamente nessuno lo è veramente, come la Voce ha documentato in un reportage di fine 2020) che hanno depistato in modo ‘scientifico’ per tutto il 2020, ossia negando vi fossero cure e farmaci per ‘arginare’ il Covid, come ad esempio l’idrossiclorochina, permessa solo dopo una storica ordinanza del Consiglio di Stato a dicembre di quel tragico anno costato la vita a 120 mila persone.
E, poi, sui vaccini, promuovendo quel folle ‘obbligo’ basato sul fatto che quei prodotti ‘sperimentali’ fossero ‘efficaci’ e, soprattutto ‘sicuri’, cosa del tutto campata per aria vista la caterva di ‘effetti avversi’ (gravi, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio) che si sono verificati da quando sono iniziate le campagne vaccinali e oggi continuano a flagellare la popolazione, come ormai dimostrano anche i dati ‘ufficiali’ (per fare un solo esempio, il sistema di monitoraggio ‘VAERS’ negli Usa).
E più volte la ‘Voce’ ha documentato il fondamentale ruolo giocato in questi anni da una star internazionale come Bill Gates, che ha deciso di rimboccarsi le maniche dal 2010 proprio sul fronte di pandemie & vaccini: ‘favorendo’ l’irresistibile ascesa di ‘Moderna’ tra le star di Big Pharma (era appena una start up proprio nel 2010) e in pratica ‘guidando’ le decisioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, visto che è il secondo finanziatore-donatore a livello internazionale, solo alle spalle degli Stati Uniti e ben prima di nazioni del calibro di Francia, Regno Unito e Germania.
Dicevamo, le virostar. Sulle loro ‘entrate’, i loro ‘guadagni’, i ‘profitti’ cumulati in questi anni, vigila l’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations’ (EFPIA).
Ebbene, il ‘Giornale d’Italia’ (una vera mosca bianca nel panorama della carta stampata nostrana sul fronte dell’informazione autentica in tema di Covid & Vaccini) ha appena messo a segno un grosso scoop, scovando quei dati e pubblicando un reportage che dovrebbe far aprire gli occhi a molti. Eccone, di seguito, i passaggi salienti.
“I virologi nostrani hanno beneficiato di lauti finanziamenti dai grandi nomi dell’industria farmaceutica. Tramite università e ospedali, medici da tutto il mondo hanno incassato circa 1 miliardo di euro da Big Pharma dal 2016 al 2022”.
Partiamo proprio da miliardario-filantropo a stelle e strisce Gates. “La ‘dottrina Gates’, che prevede una catena di sovvenzioni tra privati, aziende farmaceutiche e specialisti di settore, non è sconosciuta all’Italia. Si tratta di denaro in circolo: dalle tasche dei benefattori e filantropi, come il magnate di Microsoft Bill Gates, flussi di finanziamenti giungono nelle casse di agenzie sanitarie pubbliche o industrie farmaceutiche, che poi erogano sussidi da destinare a progetti di ricerca in ospedali o università. O a singoli professionisti, medici o scienziati che siano”.
Così prosegue la ricostruzione: “Secondo questo meccanismo, per esempio, l’ex professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova Andrea Crisanti, ora deputato dem, ha potuto contare su sovvenzioni della Commissione UE (circa 13 milioni di euro), dell’agenzia governativa britannica BBSRC e del National Institute of Health (NIH) americano di Francis Collins e Anthony Fauci (oltre 5 milioni di sterline). Persino l’agenzia militare statunitense DARPA (‘Defence Advanced Research Projects Agency’), tra il 2017 e il 2021, ha erogato al professore una dotazione di 2 milioni e 600 mila dollari per il progetto ‘Safe gene drive technology’. Anche i due fondi privati più attivi al mondo, la ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ e il ‘Wellcome Trust’, hanno mostrato un certo interesse per il lavoro di Crisanti. Dalla prima sono infatti arrivati 5 milioni di sterline a sostegno del progetto dell’Imperial College ‘Target Malaria’ e altri 50 milioni, questa volta di dollari, per un’altra ricerca sulle zanzare, specialità del microbiologo. Beneficiario, poi, anche della generosità del Wellcome Trust, la fondazione britannica che finanzia non pochi nomi di Big Pharma (Pfizer, Johnson & Johnson, Novartis, Roche)”.
Passiamo all’altra virostar, sempre secondo il minuzioso reportage.
“La lista di Matteo Bassetti, infettivologo presso l’ospedale San Martino di Genova, è degna di nota quanto quella del collega in apparizioni tv. Tra comitati, consulenze e viaggi, Bassetti ha potuto contare sulle sovvenzioni di Pfizer, Angelini (Tachipirina), Astellas, AstraZeneca, Basilea, Bayer, BioMérieux, Cidara, Correvio, Cubist, Menarini, Molteni, Nabriva, Paratek, Roche, Shionogi, Tetraphase, Thermo Fisher, The Medicine Company”. Una super formazione con ampio parco riserve!
Ma non è finita qui. “Un caso a parte, poi, è rappresentato dall’azienda farmaceutica tedesca Msd, ossia Merck, produttrice della pillola anticovid Molnupiravir acclamata dall’infettivologo come miracolosa. Bassetti, infatti, ha incassato 75.894 euro nel 2018, 55.044 euro nel 2019 e 17.562 nel 2021 per svariate consulenze. Peccato che, dopo un acquisto da parte dell’Italia di 51.840 cicli alla cifra di 32 milioni di euro, il farmaco si sia rivelato un completo flop, per ammissione della stessa casa produttrice”.
Infine un cenno alle piccole mance ricevute da altri ‘luminari’.
“Più modeste, ma comunque rilevanti, sono state le sovvenzioni elargite a Roberto Burioni, che dal 2016 al 2018 ha ricevuto da Gsk, Biogen, Pfizer e Merck circa 16 mila euro; e a Roberto Pregliasco, che si è dovuto accontentare di 13.000 euro liquidati da Gsk e Sanofi. Franco Locatelli, ex presidente della cabina di regia del Comitato Tecnico Scientifico, dal 2016 al 2020 ha ricevuto sussidi per circa 25.000 euro da diverse aziende, tra cui Gilead, Sanofi, Novartis, Amgen e Pfizer. A Massimo Galli, ex primario del Sacco di Milano, è stata invece destinata una donazione di circa 55 mila euro da parte di Gsk e AbbVie. Il motivo? Viaggi e consulenze”.
Cin cin.
Come al solito, cliccando sui link in basso, potrete leggere alcuni articoli non poco interessanti sul fronte degli ‘effetti avversi’ prodotti dai tanto sbandierati (e stra-pubblicizzati) vaccini anti-covid, soprattutto a mRNA, come quelli delle top star Pfizer e Moderna. Reportage pubblicati dai pochi siti di vera informazione rimasti sul campo, ormai infettato – è proprio il caso di dirlo – dalla più totale disinformazione e da una valanga di fake news.
Ecco quindi, da ‘Renovatio 21’,
Il 70% dei decessi dovuti al vaccino mRNA in Giappone è stato segnalato entro 10 giorni dall’iniezione: studio
pubblicato dalla rivista ‘Cureus’.
Poi, da ‘Come Don Chisciotte’ il pezzo titolato
Vaccino RSV a mRNA di Moderna: 81 reazioni avverse per ogni caso di RSV pervenuto
che rimanda alla relativa ricerca.
Infine, due ‘chicche’ dal sempre utile blog ‘Maurizio Blondet & Friends’:
UE, hanno fretta
e
Ci vogliono iniettare tutti col mRNA per salvarci dal cancro.
Buone letture.
LEGGI ANCHE SULLA VOCE…
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