Chi la dura, la vince?

Ha fatto e fa male il giornalismo di parte, la letteratura
dispregiativa, o comunque negativa sul sud del mondo e Napoli lo è del
Bel Paese. È quel che accadde da sempre con il discrimine razzista in
danno della capitale del Mezzogiorno. Purtroppo il racconto dello
sport televisivo e in generale dei media non ne è esente.

‘WHOEVER LASTS WINS’, ovvero ‘Chi la dura la vince’, ovvero, chi
ripete nel tempo le proprie azioni otterrà la vittoria. Questo
proverbio si addice alla Napoli anti nordcentrismo. Non è noto
l’autore di questo zoppicante e sgrammaticato ammonimento, ma calza a
pennello alla sfida dell’orgoglio napoletano ai colleghi di Repubblica
addetti alle pagine di sport e del calcio d’élite. Ci si chiede se la
spunterà il sistematico endorsement del prestigioso quotidiano per il
Milano-Torino-Roma o l’insistita denuncia dei partenopei, infastiditi
dalla scelta di relegare le ‘imprese’ del Napoli nel grigiore della
marginalità.

IERI GLI AZZURRI, che sembrano prossimi a tornare squadra
d’eccellenza, hanno dominato con autorevolezza i portoghesi del Braga
e ora li aspetta l’arduo, prestigioso impegno degli ottavi di
Champions League. In contemporanea l’Inter schiacciasassi, in quel di
San Siro, ha ospitato con identico obiettivo Champions gli spagnoli
della Real Sociedad, che in terra iberica, nella loro serie A,
occupano un modesto sesto posto. Nei pronostici della vigilia, la
vittoria della squadra sprint guidata da Inzaghi era scontata,
definita come una noiosa formalità.  Macché, zero a zero e Inter fuori
dalla Champions. Cosa si aspetterebbero i fedeli lettori di Repubblica
dalle pagine riservate agli impegni internazionali delle due squadre?
Ma certo, la priorità riconosciuta alla vittoria del Napoli, dunque
titolo di apertura, spazio, foto, commenti e solo in secondo piano la
‘disavventura’ interista. Non è così. A legittimare la giusta protesta
napoletana basta un clic mentale che indaghi la scelta editoriale del
giornale: titolo di apertura dedicato all’inciampo dell’Inter, mega
foto di Barella, mini foto di Lautaro. In basso, per Napoli-Braga 2 a
0, titolo a caratteri molto poco reboanti, nessuna foto, spazio al
risparmio (nella foto la pagina di Repubblica).

È allora ‘LOTTA CONTINUA’: napoletani a denunciare, pagine dello sport
di Repubblica a discriminare. Vedremo con pazienza l’esito del “Chi la
dura, la vince’. Per adesso è pienamente giustificato il ‘je accuse’
dei partenopei del calcio, pur consapevoli delle priorità di
preoccupanti problemi che coinvolgono il pianeta. C’è una ragione
specifica che  giustifica la contestazione: le ingiuste diseguaglianze
di attenzione per il nord e il sud del mondo hanno origini storiche
consolidate e si manifestano con infinite varianti. Una, funzionale al
citato discrimine, è anche il racconto dello sport in chiave nordista.


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