Il genocidio nella Striscia di Gaza continua. Le ultime fredde, tragiche cifre dicono di quasi 17 mila morti, soprattutto bambini, negli ultimi due mesi.
L’Onu denuncia il massacro, soprattutto umanitario. La risposta del premier israeliano Bibi Netanyahu è glaciale: “Le Nazioni Unite sono al servizio di Hamas”. Ma ormai, si sa, il ruolo dell’Onuè ormai puramente decorativo.
La strage quotidiana è sotto gli occhi di tutti, in Occidente.
Ma tutti chiudono gli occhi, senza un filo di pietà. E senza alcuna concreta azione o iniziativa politica per denunciare il governo nazista di Tel Aviv e quindi porre fine al massacro. Anzi, si imbandiscono marce pro Israele!
Le lacrime scorrono a fiumi, giustamente, per l’atroce assassinio di Giulia, un funerale di Stato trasmesso di diretta tivvù.
I tiggì aprono quotidianamente i loro servizi sul destino dei 200 ostaggi di Hamas: ogni giorno una storia disperata, in tutte le immagini lo strazio dei familiari in attesa della liberazione dei loro parenti.
Ma chissenefrega se ogni dieci minuti nella Striscia di Gaza viene ucciso un bambino palestinese.
E’ il figlio di nessuno. Il suo corpo e la sua anima non contano niente. A stento fanno ‘numero’. Numeri che finiscono inghiottiti in una discarica della Memoria: senza volti, senza voce, senza un fiore che possa mai arrivare sulle macerie da cui sono stati inghiottiti. Caso mai un fiore di quelli che hanno fatto capolino nelle toccanti parole del padre di Giulia alle esequie teletrasmesse da Padova.
A Gaza le vittime vengono calpestate e vilipese ogni giorno che passa.
Perché nessuno, a livello internazionale, muove un dito, neanche il mignolo, per dire basta a quell’Olocausto, scientificamente ordito, organizzato e perpetrato dal governo killer guidato da un criminale internazionale del calibro di Netanyahu: che dovrebbe vedere il sole a scacchi, in galera, da mesi, per via delle maxi corruzioni di cui è accusato.
E forse anche per ‘distrarre’ il popolo israeliano dai suoi reati ha pensato bene di organizzare lo sterminio di quello palestinese. Il dubbio, anzi la ipotesi che più concreta non si può sorge spontanea per due motivi ben precisi.
Da almeno 4 anni il premier-killer ‘coccola’ Hamas, perchè vuole sbarazzarsi di quell’Autorità nazionale palestinese che ha lottato – senza riuscirci – per avere i 2 Stati, idea di cui solo a parole tanti leader oggi si riempiono la bocca.
Ma non basta l’aver ‘cresciuto’ e ‘incoraggiato’ quello che oggi viene definito il ‘nemico’, il ‘male’ assoluto da estirpare con tutti i mezzi, Hamas, caso mai inondando tutte le gallerie con l’acqua del mare, e quindi sterminando quel che resta della popolazione civile. Perchè – è ormai accertato al 101 per cento – sia i servizi segreti israeliani (fino a prova contraria i più efficienti al mondo), sia i militari, sia il governo erano a conoscenza da almeno un anno del ‘piano’ di Hamas, come viene scritto ormai perfino dai big della stampa americana. Perché – sorge spontaneo l’interrogativo – non hanno fermato il super-previsto attacco? Di tutta evidenza perché faceva comodo, faceva il loro gioco: dava il là, cioè, alla super pianificata ‘Operazione Sterminio’ di tutto il popolo palestinese: unica e sola alternativa, la deportazione in massa (di quel che ne resta, sempre beninteso) nel deserto del Sinai.
Sempre in perfetto stile hitleriano.
E cosa scrive la sempre più vomitevole stampa di casa nostra?
Dobbiamo essere al fianco del governo israeliano per estirpare la piaga Hamas, e per vendicare tutte le atrocità del 7 ottobre. Come quotidianamente reclama ‘il Foglio’ fondato da Ferrara e diretto da Cerasa, ormai da usare solo per pulire le più luride latrine. E tutto il penoso mainstreamnostrano si accoda: la stampa fascista, of course, ma anche ‘il Riformista’ del tandem Renzi-Ruggeri.
Per non parlare dei tiggì, oggi autentiche cloache in cui scorrono fiumi di disinformazione allo stato puro, che gli italiani i quali pagano il canone fuorilegge sono costretti a sorbirsi.
Abbiamo scritto dei bimbi di Gaza. Ma non c’è solo quel massacro, del tutto ignorato e taciuto.
Migliaia e migliaia di bambini stanno ancora morendo per un conflitto che non frega un cavolo a nessuno, perché non esistono articoli, né servizi tivvù né niente di niente, ad esempio, sulla strage nello Yemen che dura da ben 8 anni, e ha ormai largamente superato le 15 mila vittime. Una guerra ingaggiata dall’Arabia Saudita, dove Matteo Renzi sbarca periodicamente per tenere i suoi ‘speech’ lautamente pagati in petrodollari, e appoggiata con decisione dagli Stati Uniti, sempre più i gendarmi di questo mondo in fase di disfacimento.
E nello scacchiere geopolitico internazionale l’Italia è la damigella sempre più genuflessa, davanti ai diktat della Casa Bianca: visto che noi ospitiamo allegramente ben 10 basi militari a stelle e strisce, basi che contribuiscono in modo fattivo alle due wars ingaggiate dagli Usa per appoggiare il governo assassino in Israele e il presidente fantoccio Volodymyr Zelensky nella sua folle guerra fino all’ultimo ucraino.
Appena ieri il sempre più rincoglionito ma bellicoso (perché è ormai a sua volta un burattino nelle mani del Dipartimento di Stato guidato dai ‘falchi’ Tony Blinken e Victoria Nuland, al servizio dell’industria militare, ben più del Pentagono) ha fatto due dichiarazioni da brividi: Kiev deve battere Mosca altrimenti le truppe russe prenderanno il controllo dell’Europa; e poi ha candidamente ammesso che correrà per la Casa Bianca, pur avendo esaurito batterie fisiche e soprattutto mentali, per il solo fatto che deve battere Donald Trump.
Siamo ormai alla follia allo stato puro. Altro che ‘Il Dottor Stranamore’! I destini della più grande potenza (e del mondo) affidati ad uno fuori di testa, capace – proprio come nel mitico film di Stanley Kubrick – di schiacciare quel pulsante fatale che ci manda tutti in Paradiso o all’Inferno.
Possibile che nessuno sia capace di guardare oltre il proprio naso e vedere il baratro che giorno dopo giorno ci si sta spalancando davanti?
Possibile che tutti i cervelli siano ormai all’ammasso e i nei cuori non faccia più capolino alcuna ‘emozione’?
Possibile che ogni volta dobbiamo ricordare le sole parole di Papa Francesco? E che il mondo ascolti le sue sempre più flebili ma chiare parole, senza però sentirle davvero, senza che da esse giunga alcuna spinta per dire BASTA?
BASTA a queste guerre, a questi genocidi, ai massacri quotidiani degli ultimi, dei più indifesi, dei bambini?
Abbiamo più volte ricordato l’impegno a tutto campo di Robert Kennedy junior che correrà come indipendente per le prossime presidenziali Usa. Ecco, forse è proprio riposta in lui l’ultima speranza di fare di passo indietro prima di precipitare nel burrone.
Ma può bastare un sol uomo per farci invertire la rotta?
Per scardinare le coscienze mummificate di mezzo mondo che non vedono, non parlano e non si muovono?
E per cacciare tutti i Farisei della terra dai Palazzi che da secoli occupano illegalmente sulla pelle di tanta umanità ormai alla deriva, davvero all’ultima spiaggia?
In basso trovate un link per leggere due pezzi non poco illuminanti, tratti dal sempre stimolante ‘Minima cardiniana’.
Vicino Oriente. La pace è necessaria, ma c’è chi vuole la guerra
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