Ministro della difesa del/la presidente

Lungimiranza, intuito di chi conosce i suoi polli: l’insinuazione di Crosetto, che anziché intervenire contro l’industria italiana di guerra inventa un complotto della magistratura anti Meloni (i giudici lo liquidano come “fake news”) per intimidire chi guiderà i processi contro la Santanchè e l’indagato Del Mastro. Il tentativo di ‘ammorbidire’ gli organi giudicanti è un boomerang. La ministra del turismo lo capisce e abbandona il coordinamento di Fratelli d’Italia in Lombardia, per ora non ancora l’esodo dall’esecutivo, no ancora la fine della presunta compattezza della destra. Le subentra tale Maccari, c…e camicia con La Russa. Crosetto: “In un’intervista ho detto quasi un’ovvietàNon so cosa sia stato stralciato, non mi occupo di giustizia ma di difesa”. Appunto, che c’entra Crosetto con la Giustizia? Bacchettato dal/dalla presidente del consiglio, si affretta a tenerla fuori: “Non ne ho parlato con la Meloni”, ma la premier sapeva e condivide con il suo ministro il timore che una parte della magistratura si sposti a sinistra.  Si associa la Lega, si scaglia contro la magistratura, teme la giustizia a orologeria. Le strane certezze di Crosetto: “Alcune persone del settore (per favore Crosetto, ci dica chi: uscieri, donne della pulizia dei tribunali?) mi avrebbero confidato di magistrati schierati per contrapporsi al governo”. L’inverosimile supposizione non sembra ottenere l’effetto desiderato e il cofondatore di Fratelli d’Italia si dice dispiaciuto per aver scatenato una tempesta immotivata. Ma che strano, l’iniziativa coincide con l’introduzione delle pagelle per le toghe, il rinvio a giudizio della Santanchè e l’indagine su Delmastro, quasi a dire, “attenti a come li trattate”. Altro che giustizia a orologeria…

Ad osservatori rispettosamente distanti dal trash di ‘Grande Fratello’, dai moribondi ‘Avanti Popolo’ o ‘Mercante in fiera’, dai vuoti a perdere della Rai a tutta destra, dai Tg1 e Tg2 meloniani!,  non è passato inosservato il  tuffo nel passato della sinistra, che ripropone leader a lungo dimenticati,  da qualche tempo protagonisti di programmi di approfondimento: Occhetto, Bersani, Veltroni, Bertinotti e ora Nicki Vendola, Di Battista. L’ex grillino ha fondato l’associazione “Schierarsi”, per il momento estranea (sarà così? mah) a competere come partito (“Poi si vedrà”) e lo ha battezzato a Napoli: “Quelli che pensano di usare la politica per rientrare nei palazzi sbagliano. Se poi, viceversa, nel tempo ci saremo strutturati e diventeremo decine di migliaia, attraverso un lavoro di credibilità, valuteremo i prossimi step da fare e valuteremo l’eventuale trasformazione della associazione culturale. Ma non posso partire oggi con l’idea di partecipare alle prossime politiche, così come non possiamo escluderlo”.

Se ‘Schierarsi’ lo diventerà sarà il 381esimo partito dal 1948. Ad ogni tornata elettorale quelli in competizione sono stati in media 32. Manca solo il partito dei ‘terrapiattisti’, ma anche questo, abbiate fiducia, nascerà.


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