‘WEB SUMMIT’ / E ORA LA CIA METTE LE MANI SU ‘BIG TECH’. VIA TEL AVIV

‘Big Tech’ si schiera in modo compatto pro Israele.

La prova di una piena sottomissione ai voleri di Tel Aviv, e quindi a quelli della Casa Bianca, arriva da quanto è appena successo al vertice di ‘WEB SUMMIT’, la più grande e importante conferenza tecnologica europea.

Paddy Cosgrave

Il suo fondatore e Ceo, Paddy Cosgrave, si è infatti dimesso dopo le furiose reazioni al suo essersi semplicemente dichiarato “scioccato per la retorica e le azioni di tanti leader e governi occidentali” sul conflitto tra Israele ed Hamas. Parole perfettamente condivisibili, di gran lunga più tenere rispetto a quelle, per fare un solo esempio, pronunciate dal Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterrez.

Eppure la reazione israeliana è stata la stessa. Rabbiosa.

Guterrez attaccato in modo sgangherato dal rappresentante permanente di Tel Aviv al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, che ne ha chiesto la testa.

Identico copione a Lisbona, dove si svolge annualmente il ‘Web Summit’. L’ambasciatore israeliano in Portogallo, Dor Shapira, ha subito attaccato, o meglio ‘ripudiato’ (sono le sue parole) Cosgrave, comunicando al sindaco di Lisbona che il suo paese avrebbe boicottato l’evento.

Non basta: perché contemporaneamente i grandi sponsor e primattori nell’evento (ossia le star di Big Tech come Meta, Intel, Siemens, Amazon, Google per citarne solo alcune) si sono ugualmente, in modo clamoroso, defilati.

Dor Shapira

A seguire potete leggere prima nella traduzione in italiano, e poi nella versione originale (cliccando sul link in basso) un interessantissimo reportage firmato da Wyatt Reed per uno dei migliori siti di ‘contro-informazione’, ossia la vera informazione rimasta sul campo, ormai dominato dal mainstream, dalle fake news e dalla più totale disinformazione, come palesemente dimostrano i media, i tiggì e i talk di casa nostra, sempre più vomitevoli e genuflessi di fronte al Padrone Usa, a Big Pharma e all’industria bellica.

Leggendo la più che istruttiva inchiesta del 31 ottobre e titolata “US regime change activist named Web Summit CEO after founder faced out for condemnig Israeli ‘war crimes’”, ne saprete molto di più sul successore di Cosgrave, ossia sulla più che controversa figura di Katherine Maher: una che di politica & potere ne mastica da un pezzo, e che non è per niente lontano dalla realtà definire un personaggio ‘nell’orbita CIA’.

Tutto detto.

Ecco qualche ragguaglio in più sul ruolo strategico svolto da ‘Web Summit’ nell’universo internazionale dell’‘high tech’.

Katherine Maher

La super kermesse ha ormai quasi 15 anni di vita, fondata appunto da Paddy Cosgrave, David Kelly e Daire Hickey.

Le prime edizioni si sono svolte a Dublino, poi nel 2016 la manifestazione ha spostato la sua location nella splendida ‘Altica Arena’ di Lisbona. Al centro delle sue iniziative, of course, la più nuove tecniche internet, tutte le tecnologie emergenti, senza disdegnare il ‘venture capital’.

I suoi partner-sponsor sono la crema di Big Tech: le società già citate, e poi ancora sigle del calibro di Microsoft e Cisco Systems; alle quali si aggiungono decine e decine di aziende di dimensioni medie e una miriade di start up.

Per rendere meglio il contesto, basti citare alcune cifre relative all’ultima edizione, che si tenne dal 1 al 4 novembre 2022: 71 mila partecipanti, 342 partner-sponsor, 2.300 start-up e oltre 2.000 operatori nel settore della comunicazione.

Numeri sbalorditivi, sintetizzati in uno slogan che piace molto ai suoi vertici: “da Fortune 500 alle start-up”. Come dire, siamo in grado di coprire l’universo tecnologico del pianeta!

Vengono organizzati eventi in tutto il mondo: per fare solo qualche esempio tra i più recenti, ‘Rise’ a Hong Kong, ‘Collision’ a Toronto, ‘Surge’ a Bangalore (in India), ‘MoneyConf’ a Dublino, ‘F.ounders’ a Rio de Janeiro.

Prima di passare la parola – anzi le ‘bollenti’ parole a Reed – vogliamo rammentarvi un’altra dirty story successa negli ultimi anni di pandemia. E che, guarda caso, in qualche modo si collega al caso ‘Web Summit’. Via CIA

Anthony Fauci

Un anno e mezzo fa, infatti, due procuratori generali Usa, per la precisione della Louisiana e del Missouri, hanno aperto due maxi filoni d’inchiesta che vedono coinvolti ben nove altissimi vertici della Casa Bianca, tra cui – in pole position – il super virologo che ha affiancato ben 7 presidenti americani, Anthony Fauci, e un importante funzionario della CIA.

Inchieste di cui la ‘Voce’ ha più volte scritto.

Il primo filone riguarda proprio le fortissime pressioni, i condizionamenti, le censure esercitate da Joe Biden & C. sui social media, le big (e non solo) di High Tech: da un lato per ‘promuovere’ l’azione governativa per il contrasto alla pandemia, seguendo il ‘depistante’ Verbo di Fauci; e dall’altro per oscurare & censurare i pareri – anche se espressi da autorevoli ricercatori e scienziati – ‘non allineati’, contro-corrente, in grado di smontare il castello di menzogne e fake news costruito in modo scientifico da Big Pharma in perfetta sinergia (sarebbe più appropriato definirla collusione) con il potere politico, ossia i vertici della Casa Bianca.

La prova del nove arriva dal neo padrone di X, Elon Musk, che ha pubblicato reportage al vetriolo su quelle indebite e illegali pressioni della Casa Bianca proprio su Twitter, oggi ribattezzata X, appunto.

Il più che inquietante quadro della situazione è stato ricostruito in modo perfetto e con largo anticipo da Robert Kennedy junior (ora candidato per la corsa alla Casa Bianca, a partire dalle prossime primarie dem proprio contro Biden) nel suo profetico ‘The Real Anthony Fauci’, uscito esattamente due anni fa, novembre 2021. Un Fauci che circa un anno fa è stato interrogato per sei ore dai procuratori generali, capace di inanellare una serie infinita di ‘non so’, ‘non ricordo’, ‘è trascorso troppo tempo’. Di una sola circostanza si è detto certo: “non ho mai conosciuto Peter Daszak”.

Ossia l’uomo chiave che ci porta al secondo, ancor più inquietante filone d’inchiesta: quello sulla vera origine del Covid, partorito nel famigerato ‘Istituto di Virologia’ a Wuhan. Le cui ricerche più che border line sul ‘gain of function’ sono alla base della pandemia, per dirla in estrema sintesi.

Ricerche finanziate da quel ‘National Institute for Allergy and Infectiouse Deseases’ (NIAID) presieduto a vita (dal 1984 al 2022) proprio da Fauci.

E quale è stata la società-paravento attraverso cui sono stati veicolati i pingui fondi a stelle e strisce? La ongEcoHealth Alliance’, guidata da quel Daszak che – incredibile ma vero – Fauci sostiene di non aver mai conosciuto!

Torneremo domani sulla ‘vera origine del Covid’ con nuove, fresche rivelazioni…

Intanto è bene tornare a ‘bomba’, è proprio il caso di dire. Ossia alle rivelazioni firmate da Wyatt Reed per tracciare l’identikit del nuovo Capo, il neo CEO di ‘Web Summit’, Katherine Maher.

Leggere per credere.

 

P.S. Come al solito, per rileggere articoli e inchieste su sigle e personaggi citati nel pezzo, basta andare alla casella CERCA, in alto a destra della nostra home page e digitarne il nome e cognome (ad esempio Anthony Fauci o Peter Daszak oppure Robert Kennedy junior) o delle società (NIAIDoppure EcoHealth Alliance) e ritrovarne non pochi.

 

 

 

Attivista statunitense per il cambio di regime nominato CEO del Web Summit dopo che il suo fondatore è stato costretto a dimettersi per aver condannato i “crimini di guerra” israeliani

 

WYATT REED·

 

L’amministratore delegato di una delle più importanti conferenze tecnologiche del mondo è stato costretto a dimettersi dopo aver criticato l’assalto israeliano a Gaza. È stato rapidamente sostituito da uno dei più importanti specialisti del settore in materia di cambiamenti di regime, affiliato al governo statunitense. 

 

La più grande conferenza tecnologica europea, Web Summit, ha nominato Katherine Maher, una veterana operativa del cambio di regime statunitense, come suo nuovo amministratore delegato, pochi giorni dopo che il fondatore Paddy Cosgrave si è dimesso dall’incarico a seguito di una reazione negativa a livello di settore alla sua ipotesi che le forze israeliane avessero portato avanti hanno denunciato “crimini di guerra” nel loro continuo assalto a Gaza.

Il futuro di Cosgrave al Web Summit era in dubbio dal 13 ottobre, quando suscitò indignazione filo-israeliana dopo aver twittato che “i crimini di guerra sono crimini di guerra anche se commessi da alleati”. Colossi industriali e tecnologici tra cui Siemens, Intel, Amazon, Meta e Google hanno successivamente dichiarato che non avrebbero partecipato alla conferenza di quest’anno, che si terrà a Lisbona, in Portogallo, dal 13 al 16 novembre.

In una dichiarazione pubblicata il 30 ottobre, il nuovo amministratore delegato del Web Summit, Katherine Maher, ha affermato che nelle ultime settimane “lo scopo dell’azienda è stato oscurato dai commenti personali del fondatore dell’evento ed ex amministratore delegato, Paddy Cosgrave”. Ma ha insistito sul fatto che “oggi il Web Summit sta entrando nella fase successiva”.

Se la recente esperienza aziendale di Maher è indicativa, quella “prossima fase” sarà decisamente meno conflittuale nel suo rapporto con i governi occidentali e i colossi della tecnologia. Attivista internet quarantenne telegenico, Maher ha occupato incarichi presso il Council on Foreign Relations, il Consiglio Atlantico e il National Democratic Institute, un’agenzia dell’intelligence statunitense.

Come riportato da The Grayzone , alla fine è diventata CEO della Wikimedia Foundation e ha contribuito a presiedere alla trasformazione di Wikipedia – una volta etichettata come “enciclopedia popolare” – in un’arma informativa brandita dall’establishment della sicurezza nazionale.

Nel 2017, Maher ha partecipato a un evento speciale ospitato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e  intitolato “ Wikipedia in un mondo post-fatto. 

Katherine Maher, nuova CEO del WebSummit, seduta accanto all’ex direttore della CIA Michael Hayden durante una tavola rotonda per il Premio Nobel

Attualmente fa parte del Foreign Affairs Policy Board del Dipartimento di Stato americano ed è presidente del consiglio di amministrazione della Signal Foundation, l’organizzazione finanziata dal governo statunitense dietro l’app di messaggistica crittografata Signal. Milioni di dollari del finanziamento iniziale utilizzato per creare l’applicazione sono stati erogati tramite l’Open Technology Fund, un ramo del mulino di propaganda Radio Free Asia fondato dalla CIA. Secondo il suo profilo LinkedIn, Maher ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Open Technology Fund anche fino al 2019.

Maher è anche un giovane leader globale presso il World Economic Forum con sede a Davos e un membro della sicurezza presso il Truman National Security Project , che prepara i nuovi arrivati ​​politici del Partito Democratico come falchi favorevoli alla guerra. Il progetto Truman comprende attualmente il segretario ai trasporti Pete Buttigieg, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e l’ex direttore della CIA Leon Edward Panetta come membri emeriti.

Un eminente attivista tunisino di nome Slim Amamou, che ha servito per breve tempo come Segretario di Stato per lo Sport e la Gioventù nel governo tunisino di transizione, ha scritto nel 2016 che “Katherine Maher è probabilmente un agente della CIA”, citando le sue numerose visite in Tunisia “con molteplici affiliazioni”. Dal 2011.

Quando Maher si lamentò: “sul serio, Slim? Mi hai accolto a casa tua”, ribatté Amamou : “mi hai dato l’impressione che non eri chi dicevi di essere allora”.

Uno sguardo alla storia di Maher su Twitter rivela che ha anche trascorso del tempo in Libia subito dopo la disastrosa guerra per il cambio di regime della NATO. Mentre il governo degli Stati Uniti importava aerei carichi di attivisti del cambiamento di regime come Maher per condurre “addestramento alla democrazia” e altre attività frivole, l’ISIS e Al Qaeda erano impegnati a conquistare intere regioni del paese.

Il terreno per l’ascesa di Maher a CEO di WebSummit era stato posto un anno prima della controversia sui commenti di Cosgrave su Israele.

Nel novembre 2022, la conferenza ha cancellato i discorsi pianificati di Max Blumenthal e Aaron Mate di Grayzone a seguito della pressione diretta del presidente ucraino Vladimir Zelensky e di sua moglie, Olena Zelenska, che hanno minacciato di staccare la spina dal suo discorso programmatico e di trascinare pubblicamente la conferenza se gli oratori incriminati non sono stati immediatamente disinvitati.

Gli organizzatori si sono ritirati rapidamente, ma sembra che l’offesa percepita non sia mai stata dimenticata. Uno dei primi atti di Maher dopo aver assunto la leadership del Web Summit è stato quello di mettere “mi piace” a un post su LinkedIn di una società chiamata Ukraine Tech Ecosystem che annunciava che una “delegazione ucraina” si sta ora preparando “a visitare il Web Summit dopo che il suo CEO avrà annunciato le dimissioni”.


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