Il grande caos, che avvolge il nostro pianeta e lo spinge sul
pericoloso margine di un baratro senza scampo, fa gioco ai
‘terrapiattisti’. No, non ai cretini che negano la sfericità del
nostro fragile pianeta, piuttosto ai potenti del mondo, ai miliardi di
loro affiliati di ideologie altrettanto assurde affiliati per evidente
obnubilazione dell’autonomia differenziata, costretti a subire la
iattura del pensiero unico. Sì quello, ereditato dall’età della
pietra, che con l’ideologia della sopraffazione genera violenza,
successive varianti del colonialismo schiavista, grandi ricchezze e
devastanti povertà, guerre, genocidi, disumanità. È remoto il tempo
delle violenze che garantivano potere e agi ai cavernicoli, lo è
l’aggressione di Sparta a Troia, non sono altro le guerre puniche, i
conflitti Stato-Chiesa, le guerre per la secessione negli USA, il
primo conflitto ‘mondiale’ del ’15-’18, il secondo, la tragedia della
shoa, i trecentomila giapponesi uccisi dalla bomba atomica Usa, la
guerra dei ‘sei giorni’ in Medio Oriente, quella fratricida
Serbia-Croazia, le cinquanta in corso soprattutto in Africa, terra di
conquista delle sue ricchezze naturali. Sono guerre di violento
espansionismo, da ultimo come l’aggressione russa in Ucraina o la
risposta estrema di Hamas all’invasione dei territori palestinesi. Il
default della pace nel mondo soffre la complicità di consessi nati per
dirimere le cosiddette controversie internazionali, di associati che
rifiutano teoricamente la guerra e usano la micidiale facoltà di veto
per impedire, anche con un solo ‘no’, di fermare i conflitti. Di là
delle tragedie provocate da calamità naturali, la conflittualità
permanente genera genocidi, offende la tutela dei diritti umani, crea
colpevole indifferenza per le povertà indotte. Il magma devastante che
invade la Terra come una lava ribollente, oltre che distruttivo,
soffoca, spegne ogni tentativo di contrasto al profitto dei ‘signori
della guerra’, ai milioni di vittime senza alcuna colpa. Il grande
caos della contrapposizione politica e armata tra chi difende a
oltranza la vendetta israeliana al terrorismo di Hamas e la
solidarietà ai palestinesi ghettizzati dalla violenta, prolungata
aggressività di Tel Aviv, lascia intravedere il rischio dell’auto
distruzione del pianeta, minacciata dal progressivo coinvolgimento di
schieramenti opposti, gli uni contro gli altri armati. L’estraneità
dei pacifisti a questa dissennata escalation dà voce, purtroppo
inascoltata, all’indignazione per le vittime di questa lucida follia
mondiale. Sconvolge il cinismo che tollera la tragedia di migliaia di
bambini strappati alle famiglie ucraine per farne uomini e donne russe
e ancor più delle migliaia uccisi da bombe e missili, dalla fame, da
mali senza cura, medicinali, ospedali. Esistesse l’inferno, lì, in
gironi di patimenti eterni. dovrebbero finire i ‘signori delle
guerre’.
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