Il filantropo-miliardario Bill Gates ha varato un piano per invadere l’Africa di vaccini da lui finanziati e sponsorizzati. Come al solito, i fondi vengono stanziati dalla corazzata ‘umanitaria’ di famiglia, la ‘Bill & Melinda Gates Foundation’.
Un chiodo ormai fisso da oltre un decennio, quello delle pandemie e quindi dei vaccini progettati per sconfiggerle, nella mente del fondatore di ‘Microsoft’, illustrata in modo perfetto nel corso del ‘World Economic Furum’ 2010, il summit che annualmente si svolge a Davos tra i potenti della Terra, fondato, animato e promosso dal banchiere tedesco di simpatie nazi Klaus Schwab. In quella occasione annunciò il Vate Gates: “Il prossimo decennio sarà quello di terribili pandemie e, poi, degli ancor più devastanti cambiamenti climatici”. Era dotato di una palla di vetro, di una avvenieristica sfera di cristallo Super Bill?
Ma torniamo ai business nel continente africano.
Le news raccontano di un fresco stanziamento da 40 milioni di dollari “per sviluppare vaccini a mRNA in Africa nei prossimi anni”. L’idea – commentano gli esperti – è quella di realizzare vaccini a basso costo e con processi produttivi più semplici per i paesi in via di sviluppo e quindi a più basso reddito.
“Un fondamentale passo in avanti per migliorare l’equità del vaccino”, annunciano trionfalmente dalla Fondazione.
E solo pochi giorni fa il Profeta di tutti i Vaccini, Gates, ha dichiarato all’Associated Press: “Che si tratti di malattie locali in Africa come la Rift Valley (una febbre, ndr) o di malattie globali come la tubercolosi, l’mRNA sembra un approccio molto promettente”.
Lo ha fatto appena dopo aver visitato la principale struttura coinvolta nella produzione dei nuovi vaccini a mRNA, ossia il quartier generale dell’Istituto Pasteur(di Parigi) a Dakar, la capitale del Senegal.
Il ‘celebre’ Pasteur, infatti, in collaborazione con la società sudafricana ‘Biovac’ – secondo gli addetti ai lavori – utilizzerà una piattaforma di ricerca e produzione di mRNA sviluppata da un’altra sigla, la belga ‘Quantoom Biosciences’.
Le due società hanno appena ricevuto in dote un finanziamento da 5 milioni di dollari ciascuna, recapitato dalla Fondazione Gates, che ne ha stanziati altrettanti (cioè altri 10) per ulteriori sigle, non ancora note.
Ma il pacchetto-regalo, il cadeau per la salute degli africani, non è finito qui. Babbo-Bill, infatti, ha già pronti altri 20 milioni di dollari a favore della stessa ‘fortunata’ Quantoom “per far progredire ulteriormente la tecnologia e ridurre i costi”.
Ecco le trionfalistiche parole pronunciate giorni fa dal Ceo dell’Istituto Pasteur,Amadou Sall: “L’accordo contribuirà a costruire l’autosufficienza vaccinale in Africa. Ciò al quale miriamo è che la prossima volta che ci sarà una pandemia, l’Africa sia in grado di fare il proprio vaccino, di contribuire allo sviluppo e di assicurarsi che proteggiamo la sua popolazione”.
Quanto è buono e misericordioso, buana…
Tutto ciò detto e descritto, rammentiamo ai lettori che il coronavirus ha colpito in modo estremamente marginale le popolazioni africane. Che, di conseguenza, non hanno alcun bisogno di vaccini anti-covid: soprattutto se a mRNA, in grado di produrre danni ben più gravi – come ormai sta emergendo in tutta la sua evidenza scientifica – rispetto alla presunta cura del vaccino, anzi del ‘prodotto’ fabbricato da ‘Pfizer’ e ‘Moderna’, del tutto inefficace e insicuro, nonostante le cifre e percentuali sbandierate fin dall’inizio dalle due star di Big Pharma e invece totalmente taroccate.
Il fatto che in covid abbia praticamente bypassato l’Africa, a pochi mesi dallo scoppio della pandemia, venne spiegato in una illuminante intervista rilasciata alla ‘Voce’ da Giulio Tarro, l’allievo di Albert Sabin che scoprì l’antipolio, in prima linea – dal suo avamposto al ‘Cotugno’ – per sconfiggere negli anni ’70 prima il colera e poi il ‘male oscuro’ che aveva ucciso decine e decine di bimbi napoletani.
A seguire, potete leggere il link di un fresco articolo della Voce che riporta a quella profetica intervista di Tarro: uno dei pochi, autentici virologi in circolazione, al contrario della ‘band’ che per anni ha imperversato – depistando e spacciando fake news a getto continuo – nelle reti Rai e Mediaset.
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