BOMBA IN PALESTINA / LE TREMENDE PREVISIONI DI DOUGLAS MCGREGOR

Terrificanti previsioni sullo scenario di sangue israelo-palestinese stilate da un super militare a stelle e strisce che di guerre se ne intende, il colonnello Douglas McGregor, a capo delle forze Usa nella prima guerra d’invasione in Iraq.

Ecco le sue frasi lanciate via Twitter, vere frecce al curaro.

“Si prevede che le perdite israeliane supereranno i mille morti. E’ inconcepibile che l’esercito israeliano non avesse forze pronte posizionate nel Sud o nel Nord per affrontare la potenziale violenza nell’anniversario del 1973”.

Douglas McGregor

“Allo stesso tempo, gli arabi hanno fatto quello che non avrebbero mai fatto. Stanno zitti. In questo senso ciò ricorda due situazioni. Innanzitutto, il generale Custer e la sua colonna furono annientati perché le tribù ostili fecero qualcosa che non avevano mai fatto: si sono unite e hanno mantenuto la loro posizione. Normalmente, venivano divise e fuggivano non appena arrivavano i regolari dell’esercito. Si affrettò a pensare che se non lo avesse fatto, i nemici sarebbero fuggiti”.

McGregor, poi, rammenta un episodio della seconda guerra mondiale, ossia l’offensiva delle Ardenne tra fine 1944 e inizio 1945: “Siamo rimasti in uno stato di pio desiderio e i tedeschi ci hanno sorpreso”.

E torna subito all’oggi: “Per Israele, tuttavia, questo è serio da morire. Se Hezbollah resta fuori, l’esercito israeliano schiaccerà sistematicamente Gaza. Tuttavia, gravi attacchi dal Libano meridionale metteranno a dura prova le forze di terra israeliane”.

Può darsi, quindi, che la rabbia e il disgusto del mondo musulmano per la distruzione di Gaza e della sua popolazione provochino una guerra più ampia che potrebbe coinvolgere l’Iran e persino la Turchia. L’Egitto non sarà in grado di restare fuori. La Giordania potrebbe crollare sotto la pressione dei disordini interni. Insomma, il mondo potrebbe cambiare in un baleno radicalmente”.

Un flash sulla situazione interna di Israele: “Sarei molto sorpreso se Benjamin Netanyahu e il suo governo non se ne andassero nelle prossime settimane. Gli israeliani hanno spedito in Ucraina enormi quantità di munizioni da artiglieria da 155 millimetri su richiesta degli Stati Uniti. Zelensky ha stretto una sorta di rapporto con gli israeliani e quel rapporto potrebbe averli distratti dal vigilare sui loro confini”.

Da rammentare le origini ebraiche del presidente-fantoccio dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky; così come quelle del suo grande sponsor politico, sotto il profilo economico (gli ha regalato una faraonica villa a Miami da 34 milioni di dollari e una piccola maison in Versilia, a Forte dei Marmi!), e cioè il faccendiere internazionale (ora braccato anche dall’FBI) Ihor Kolomoisky, di cui la ‘Voce’ ha spesso dettagliato le spericolate imprese a fianco di Zelensky, appunto, e di Hunter Biden, il rampollo presidenziale ora sotto inchiesta per le sue connection affaristiche in mezzo mondo (con la palese copertura paterna) dalla Cina alla Russia passando, of course, per l’Ucraina.

E proprio dagli Usa arriva una ‘chicca’.

Visto che uno dei motivi di maggiore frizione tra democratici e repubblicani (con il rischio sfiorato per la seconda volta in pochi mesi di default) riguarda l’invio di armi a Kiev, cosa stanno elaborando ora le Menti guerrafondaie della Casa Bianca, al solito ispirate dai falchi del ‘Dipartimento di Stato’, Tony Blinker e Victoria Nuland? Far approvare dal Congresso Usa un grosso pacchetto di aiuti finanziari e militari a favore di Israele: ma di infilarci dentro, ben ‘nascosto’, un pingue aiuto a Kiev!

Bibi Netanyahu

Due piccioni con una fava, alla faccia dei contribuenti Usa che ne hanno ormai le scatole piene di dissanguarsi per foraggiare il sempre più invasato Zelensky, al quale ora si accoda Bibi Netanyahu, i due politici al vertice della corruzione nella special hit internazionale!

La notizia, però, è appena trapelata tra i media e ne hanno fatto cenno il ‘Washington Post’ e ‘NBC News’, che citano ‘fonti anonime della Casa Bianca’.

Rammentiamo solo un paio di cifre che parlano da sole. Fino ad oggi, dagli Usa sono partiti quasi 50 miliardi di dollari per ‘aiuti’ ufficiali a Kiev. Mentre a Tel Aviv, per il solo 2022, il governo Usa ha spedito sostegni per quasi 4 miliardi di dollari. ‘Not nuts’, non proprio noccioline.

Intanto al Parlamento europeo i partiti, trasversalmente, dichiarano il loro totale sostegno a favore di Israele. Tutti genuflessi davanti alle ragioni di Tel Aviv, dimenticando di botto quanto in 50 anni tondi tondi i palestinesi hanno subito quotidianamente!

E mentre oggi si rischia lo sterminio di tutte le popolazioni della Striscia di Gaza e dei territori illegalmente occupati per la sospensione di ogni fornitura vitale, dall’acqua all’elettricità.

Ma chissenefrega, al Parlamento europeo, del quale non si ricordano né sostegni né dichiarazioni di solidarietà nel corso degli anni ai palestinesi, trattati come vera carne da macello.

Proprio come facevano i nazisti con gli ebrei nei campi di sterminio. Tragici corsi e ricorsi storici.

Osama bin Laden

Come abbiamo fatto anche nei giorni scorsi (vedi la new di due giorni fa e la cover story di ieri), vi proponiamo, a seguire, la lettura di alcuni illuminanti reportage, in grado anche di ricostruire la genesi di alcuni fenomeni. Un caso per tutti, la ‘nascita’ di Hamas: che ricorda non poco lo spuntar di Al Qaeda e lo sbocciar della primula rossa del terrorismo internazionale per tanti anni, Osama bin Laden. Come ricorderete, la Voce ha più volte descritto quel famoso pranzo nella fattoria dei Bush a fine anni ’90, e come ‘special guest’il celebre tennista Bjorn Borg, la sua compagna di allora Loredana Bertè e, appunto, il non-ancora Terrore del Mondo, alias Osama bin Laden.

Per questo motivo vi invitiamo a leggere – cliccando sul link in basso – una lunga inchiesta pubblicata l’11 ottobre dal prezioso sito di contro-informazione ‘La Fionda’, titolato, in modo significativo, “Come Israele ha contribuito a generare Hamas”.

Quindi, una interessante sintesi che appare sul sito ‘controinformazione’ e titolata, in modo altrettanto significativo, “Il nuovo fronte di guerra sarà quello definitivo?”.

E infine, un pezzo tratto dall’ottimo sito di geopolitica (soprattutto relativa al Medio Oriente) ‘The Cradle’, che pubblica il pezzo “No country wants normalization with a weak Israel” che sta per “Nessuna nazione vuole una normalizzazione con un Israele debole”.

 

 

LINK

 

 

Come Israele ha contribuito a generare Hamas

 

 

Il nuovo fronte di guerra sarà quello definitivo?

 

 

No country wants normalization with a weak Israel


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