PFIZER / NON BASTAVA IL NOBEL. ADESSO SALE IN CATTEDRA NELLE NOSTRE SCUOLE…

Pochi lo sanno, nessuno lo scrive, ma quatta quatta la regina dei vaccini anti covid e star di Big Pharma, Pfizer, intende conquistare il mondo fin dai suoi primi vagiti. O quasi.

Non basta il Nobel appena assegnato ad una più che affezionata ricercatrice, la biochimica ungherese-americanizzata Katalin Karikò, ai vertici di consorella ‘BionTech Pharmaceuticals’, perché adesso vuol entrare perfino nelle scuole. Per inculcare meglio, fin dalla prima adolescenza, il suo Verbo, il Credo al quale le future generazioni dovranno genuflettersi.

L’External Communications Director (tradotto in soldoni, il responsabile della comunicazione) di Pfizer Italia, Biagio Oppi, concede la sua confidenza – una vera chicca, un’anticipazione coi fiocchi – all’agenzia ‘Italpress’. Fa sapere, infatti, che l’obiettivo della star di tutti i vaccini, Pfizer, è di avviare in tempo reale (la comunicazione ufficiale avverrà il 7 ottobre a Torino, in occasione del ‘Festival Digitale popolare’) un progetto da diffondere in tutte le scuole, per combattere “le fake news nel mondo della sanità”.

Biagio Oppi

Si tratta di fare “debunking”, ossia smentire le notizie andando alla radice. Ma non basta: perché i Soloni della star di Big Pharma vogliono proseguire ben oltre, al fine di “fornire strumenti per una migliore alfabetizzazione medico-scientifica di studenti e professori”. Proprio il Massimo.

E non è certo finita qui. Perché la sempre più filantropica star del firmamento in pillole, la prima a tagliare lo storico traguardo per aver prodotto il vaccino anti covid, ha in cantiere anche la formazione delle nuove leve del giornalismo. Ecco quindi presto servite lezioni griffate Pfizernei corsi di giornalismo e nelle facoltà di Scienze della Comunicazione.

Il progetto di maxi-comunicazione viene avviato in collaborazione con la ‘Fondazione Golinelli’ e la ‘Fondazione Media Literacy’.

Finalmente un po’ di luce (lo chiamano ‘debunking’, con linguaggio tipicamente distopico) dopo tante ombre sparse da orde di no-vax!

E un po’ di trasparenza su tante ‘invenzioni mediatiche’ contro quei gigli candidi che lavorano solo per il bene dell’Umanità, come Pfizer & Moderna!

Al rogo, come nelle pagine e nelle immagini di ‘Fahrenheit 451’, tutti i falsi dati e le false cifre sugli ‘effetti avversi’ prodotti in mezzo mondo da quei vaccini a mRNA, che hanno appena ricevuto la prestigiosa investitura Nobel.

Nella pattumiera tutte le patologie scatenate da quei vaccini – e in particolare dalla proteina Spike, un autentico killer – soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio, ma non solo, perché risultano in vertiginoso aumento anche quelle tumorali da quando sono iniziate le campagne vaccinali a dicembre 2020.

E tutte da dimenticare anche le prime cifre diffuse dai solitamente ritrosi e sempre minimizzatori ‘CDC’ (‘Centers for Desease Control’) americani, che un anno fa hanno messo nero su bianco la cifra monstre di 10 milioni di effetti avversi (di cui il 50 per cento ritenuti gravi) nei soli Stati Uniti, e direttamente collegati alle inoculazioni di quei prodotti, che non possono neanche essere definiti ‘vaccini’.

Diranno a scolari e alunni, i docenti targati Pfizer, che quei vaccini sono stati approvati ad agosto 2020 in maniera del tutto anomala dalla ‘Food and Drug Administration’?

Che quei vaccini non erano fin da subito efficaci al 95 per cento, come sbandierato ai quattro venti da Pfizer e Moderna, ma al massimo per un 20 per cento, come subito denunciato, a gennaio 2021, dal più che autorevole ‘British Medical Journal’; che poi mano mano si è ridotto fin quasi a zero, come attestano perfino alcune sentenze dei tribunali italiani?

E, soprattutto, che quei vaccini erano totalmente ‘insicuri’, come ha messo nero su bianco ad agosto 2021 uno choccante reportage scientifico pubblicato sempre dal British Medical Journal, in grado di documentare come i ‘trials’ (ossia le sperimentazioni) per quei vaccini siano stati letteralmente taroccati da Pfizer nei centri Usa allestiti ad hoc?

Ancora. Illustreranno i docenti griffati Pfizer, nelle loro dotte lezioni, i risultati di una fresca ricerca pubblicata da ‘Nature’ circa le gravi conseguenze prodotte dai lockdownsullo sviluppo dei bambini?

E’ il caso di spendere qualche parola in più sull’argomento, di cui da noi ha scritto solo ‘Il Giornale d’Italia’. Al solito, il deserto mediatico regna sovrano.

Ecco alcuni passaggi salienti. “I figli della pandemia di Covid hanno il microbiota intestinale compromesso, diverso da quelli dei bambini nati prima della pandemia. Questa la conclusione di uno studio su Nature che rivela come l’isolamento sociale abbia influenzato negativamente lo sviluppo dei più piccoli”. Infatti, i piccoli “hanno sviluppato una composizione della flora intestinale differenze da quella dei bambini nati prima dell’introduzione delle misure restrittive”.

E vengono riportate le angoscianti rivelazioni di due ricercatrici. Sottolinea Sarah Vogel, psicologa dello sviluppo alla ‘Boston University’: “All’inizio i risultati sono stati sorprendenti. Non c’erano dati precedenti per prevedere come una pandemia globale avrebbe potuto modellare il microbiota intestinale”.

Aggiunge la coautrice dello studio, Susan Byrne: “I primi mille giorni sono fondamentali per ottenere un microbiota sano. Senza un adeguato ingresso di batteri benefici durante questo periodo, i bambini corrono un rischio maggiore di problemi per la salute in futuro. E’ probabile che la combinazione tra la permanenza in casa, una maggiore igiene, la riduzione delle relazioni sociali e un maggiore stress sperimentato da molti genitori abbia contribuito al peculiare microbiota intestinale riscontrato nei bambini nati in questo periodo”.

Giulio Tarro

Sul delicato tema dell’impatto dei lockdown e dei vaccini anti covid  per la salute dei bambini, ha pubblicato studi e ricerche di particolare interesse il virologo Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin (che scoprì l’antipolio) e autore di due volumi fondamentali per ‘capire’ fino in fondo covid & vaccini (e soprattutto fatti & misfatti): ossia “Covid 19 – Il virus della paura”, uscito a giugno 2020 (quindi a soli 5 mesi dallo scoppio della pandemia) e “Covid 19 – La fine di un incubo” di due anni dopo, giugno 2022.

In particolare, i risultati dell’ultima ricerca circa gli effetti dei vaccini sui bimbi sono stati pubblicati proprio dal ‘British Medical Journal’ lo scorso giugno.

Mentre quelli di un primo studio sugli effetti dei lockdown, risalente all’estate 2020, sono stati pubblicati dalla rivista ufficiale della Scuola brasiliana di Pediatria.

In basso, potete trovare i due link che si riferiscono agli articoli della Voce in merito alle due importanti ricerche.

 

 

LINK VOCE

 

VACCINAZIONI INFANTILI / UNO STUDIO DEL VIROLOGO GIULIO TARRO PUBBLICATO SUL PRESTIGIOSO ‘BMJ’

 

COVID & BAMBINI / UNO STUDIO FIRMATO DA GIULIO TARRO, PUBBLICATO ANCHE IN BRASILE


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