Questo termine è entrato nel vocabolario della lingua italiana solo nel 2021, ma era già utilizzato da tempo. Parliamo della definizione Umarell che deriva da una parola dialettale bolognese. Significa letteralmente “ometto”, ma con un’aria dimessa e anonima che vaga per la città. Si tratta in genere di un anziano, sovente di un pensionato che, mani dietro la schiena e inclinato in avanti, osserva operai al lavoro nei cantieri della sua città. Il termine indica, appunto, un anziano che dispensa consigli e che spesso ha l’aria di uno che la sa lunga. Insomma, un “criticone”. Gli umarell amano profondamente la loro città e vogliono assicurarsi che i lavori pubblici procedano spediti e, soprattutto, che siano eseguiti perbene.
Il termine è stato coniato oltre 17 anni fa, poi è stato usato in un blog ed è diventato il titolo di un primo libro che ha avuto un discreto successo e a cui ne sono seguiti altri. È stata infine prodotta anche una statuetta in 3D realizzata da un laboratorio digitale, che ha avuto un grande successo come portafortuna. L’ideatore di questo personaggio è stato Danilo Masotti, uno scrittore bolognese che ha spiegato il senso del suo personaggio con una intervista sulla rivista di web e comunicazione Raffaelegaito.com. Ha detto di aver lanciato nel 2005 un suo blog Umarells, dal quale dopo due anni è nato un suo libro omonimo. Il termine è diventato poi di uso comune ed è stato utilizzato in molti articoli di costume. Utilizzato con lo stesso significato, anche all’estero.
Umarell indica una persona anziana che ama profondamente la sua città, che esprime questo amore recandosi quotidianamente sui cantieri dei lavori pubblici in corso. Si tratta di persone con una grande disponibilità di tempo e con grande spirito polemico.
Ma oggi contiamo ben due tipologie di umarell completamente diverse tra loro. La prima, quella più popolare, include persone che nella loro vita lavorativa hanno fatto mestieri in linea con il tipo di lavori che osservano e criticano (sono ex muratori, elettricisti, idraulici, geometri, etc.), ma c’è anche un altro gruppo di umarell, che include persone che non hanno mai svolto lavori manuali (in genere ex insegnanti, professionisti, bancari o impiegati) che tentano di dare una dimensione più articolata e “colta” alle loro osservazioni ipercritiche. Questi due gruppi di umarell rispondono a differenti ruoli. I primi esprimono, ad alta voce, una serie di consigli di merito, forti della loro competenza. Li sentiamo osservare “… questo lavoro dovreste farlo così” oppure “questo vostro modo di fare le cose è sbagliato, dovreste invece fare nel modo che vi spiego ora …”. Questi umarell esprimono consigli generalmente giusti che, qualche volta, sono persino accolti favorevolmente dai lavoratori o fatti propri dal loro capocantiere.
Il secondo gruppo di umarell dà invece voce solo alle lamentazioni raccolte in giro per la città, sono spesso incompetenti in materia e fanno sovente riferimento a luoghi comuni o a pregiudizi urbani che poco hanno a che vedere con il merito dei lavori che stanno criticando. Fanno osservazioni di tipo prevalentemente sociale e rilanciano idee diffuse e popolari raccolte in giro. Proprio per questo motivo ricevono spesso un grande consenso tra gli astanti. Le loro espressioni tipiche, fatte sempre ad alta voce per farsi sentire da tutti, sono del tipo “… ma quando finirete con questi inutili lavori?” oppure “… state rovinando la nostra bella città” o anche “… ecco, questo è l’ultimo disastro fatto da questa amministrazione”.
Frequentemente gli umarell si ritrovano in gruppi per strada o al bar a commentare, per ore e ore, il lavoro che si svolge. Stazionano davanti ai cantieri che stanno criticando. Hanno tutti molto tempo disponibile e utilizzano alla grande il loro innato spirito polemico. Ed è proprio questo spirito polemico che consente loro di sostenere l’enorme sforzo mentale che una critica permanente richiede. Non è da tutti riuscire a contestare tutto e tutti, e riuscire a rilanciare sempre di fronte a qualsiasi giustificazione addotta.
Un umarell può anche risultare devastante per una qualsiasi amministrazione locale, a volte riesce persino a orientare l’opinione comune, fino rendere l’amministrazione talmente impopolare da ottenerne le dimissioni … per manifesta incompetenza.
Poi ci sono alcuni umarell che non sanno di esserlo. Sono quei cittadini che, riunendosi in gruppi esercitano, spesso a sproposito, il sacrosanto diritto di critica ma … a differenza dei veri umarell, sono più sprovveduti e incompetenti sia negli aspetti tecnici dei lavori che stanno criticando, sia per gli aspetti sociali e politici.
Questi “umarell per caso” non hanno quasi mai una visione d’insieme della loro città e le loro critiche sono fatte solo per far passare un po’ di tempo.
Proprio come fanno alcuni nostri politici attuali che rilanciano serialmente le poche idee che i loro responsabili della propaganda gli hanno suggerito e che a oro volta propinano regolarmente agli elettori quotidianamente. E continuano a ripeterli senza capirne il senso.
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