E adesso, finalmente, alla Camera Usa si arriva a parlare dell’impeachment per Joe Biden!
Dopo ben tre anni, almeno, di tempo perso (e guadagnato per il numero uno della Casa Bianca, che si gioca le prossime presidenziali 2024), è arrivato il momento della verità: anche se gli spazi di manovra, ormai, sono molto risicati, i tempi ‘tecnici’ piuttosto lunghi e alla fine il sempre più rincoglionito (e proprio per questo molto pericoloso, sul fronte ‘nucleare’, vedi Dottor Stranamore) potrebbe farcela per il rotto della cuffia ad evitare la clamorosa pre-trombatura e addirittura correre per il mandato bis.
Partiamo dalle news.
Poche ora fa lo speaker della Camera dei rappresentanti Usa (che ha preso il posto della demNancy Pelosi), ossia il repubblicano Kevin McCarthy, ha rotto gli indugi e deciso di avviare l’indagine sulle pesanti accuse di abuso di potere, corruzione, concussione e ostruzione della giustizia a carico di Joe Biden. Si tratta, tecnicamente, del primo passo verso la procedura di impeachment. Un iter, però, non poco accidentato: per i tempi, come detto, ormai risicati, e per i numeri necessari, perchè non è affatto scontato che i repubblicani voteranno compatti contro Biden. E il tutto, alla fine, potrebbe, paradossalmente, avere un ‘effetto boomerang’, ossia favorire il presidente uscente alle primarie dem e poi alle presidenziali. Incredibile ma vero.
Lo ha fatto intuire, a luglio, lo stesso speaker repubblicano al Senato, Mitch McConnell, quando osservò: “Non è positivo per il Paese. Ho detto due anni fa, quando abbiamo avuto non uno ma due impeachment, che una volta intrapreso questo percorso si incentivava l’altra parte a fare la stessa cosa”. Ovvio il riferimento al caso di Donald Trump, da mesi sotto accusa, pluri-inquisito e sotto minaccia di impeachment. Per la serie: la prossima sarà una battaglia presidenziale tra candidati scampati all’impeachment o cosa? Con gli Usa ridotti davvero a un cumulo di macerie…
La ‘sostanza’ delle accuse, come i lettori della ‘Voce’ ben sanno, riguarda la marea di affari, ‘dirty business’, traffici e combine messi a segno dal rampollo presidenziale, Hunter Biden, in mezzo mondo, dalla Cina alla Russia fino all’Ucraina: in modo particolare, quando il padre – sotto il cui vigile sguardo si svolse il tutto, per milioni e milioni di dollari – ricopriva la carica di vicepresidente all’epoca di Barack Obama numero uno alla Casa Bianca.
Il primo a parlare sul serio di impeachment per Biden è stato, un anno e mezzo fa, uno dei principali anchorman americani, Tucker Carlson, nella sua infuocata trasmissione su ‘Fox News’. Che gli è costata, mesi fa, il licenziamento. In basso potete leggere (cliccando sul link) le accuse che aveva lanciato.
Come del resto ha fatto in un libro al vetriolo una delle reporter investigative più autorevoli, Miranda Devine, che quasi due anni fa firmava ‘Laptop to the Hell’, dedicato proprio alle acrobatiche imprese finanziarie griffate Hunter Biden, così come contenute in quel computer di tutti i segreti finito nelle mani dell’FBI da tanto, troppo tempo. Così da far sorgere, spontaneo, l’interrogativo: come mai la stessa FBI e la magistratura sono state per mesi e mesi con le mani in mano?
Le prime inchieste della Voce risalgono addirittura a tre anni fa. Potete leggere le principali cliccando sui link in basso: a cominciare dalla prima del 16 ottobre 2020, significativamente titolata “Joe Biden & sons/Dalla Cina all’Ucraina, i business della dinasty”. Per poi continuare nei tre anni successivi. Uno dei nostri reportage più significativi è quello che lega insieme le vicende di tre personaggi da novanta: Hunter Biden, il presidente-pupazzo dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e l’oligarca-faccendiere Ihor Kolomoysky, di cui abbiamo scritto proprio pochi giorni fa, quando ‘finalmente’ anche in Ucraina si sono accorti di che personaggio si tratta: e grande sponsor di Zelensky per la sceneggiata alle presidenziali del 2019.
In basso i principali link. Se comunque volete saperne ancora di più, basta andare alla casella CERCA che si trova nella nostra home page, in alto a destra, e digitare HUNTER BIDEN oppure JOE BIDEN per trovare innumerevoli articoli e inchieste degli ultimi tre anni.
Se il governo Usa ha le sue belle gatte da pelare, tanto meglio non va da noi. Dove l’esecutivo Meloni ogni giorno ‘sfascia’ qualcosa, o si esibisce in autogol d’autore: solo che la squadra avversaria non ne sa approfittare semplicemente perché non esiste. Per la serie: l’armata Brancaleone dei meloniani ne potrà combinare di tutti i colori, tanto avrà vita facile, perché Schlein, Conte & C. sono totalmente incapaci di progettare una minima, credibile ed efficace azione di opposizione.
Incredibile ma vero.
Ne abbiamo enumerati tanti, di autogol governativi, nel corso degli ultimi mesi. Da non contarli più. Veniamo al più fresco, l’ultima chicca, esibita dalla Giorgia Nazionale (dopo l’autobiografia, è in uscita una agiografia firmata da Alessandro Sallusti) durante l’assemblea del partito. Ha parlato di una gigantesca macchina del fango ordita dai media non solo contro di lei ma contro tutta la sua famiglia.
La sorella Arianna? Una vittima, penalizzata dal suo cognome, perché fin dalla tenera età di 17 anni faceva politica.
Peccato che, oggi come oggi, Fratelli d’Italia sia – nei fatti – un partito che più feudal-dinastico-familistico non si può, come neanche i peggiori cascami DC d’un tempo.
La sorellina Arianna ha, oggi, le ‘chiavi’ del partito in mano, essendo stata appena nominata responsabile organizzativa, incarico da novanta.
Il cognatino, Francesco Lollobrigida, è ministro dell’Agricoltura: certo penalizzato anche lui dalla pesante parentela, perché visto il fosforo che si ritrova avrebbe potuto agevolmente mirare agli Esteri o alla Difesa invece di occuparsi di frumento e barbabietole. Quel Lollobrigida – ricordiamo solo questo – che durante le calure estive ha trovato il tempo per inneggiare all’etnia italica (ha forse ispirato il Vannacci Pensiero?) e pochi giorni fa ha osannato le qualità taumaturgiche del bonus ‘carrello spesa’ da 383 euro l’anno. Robe da 113.
Viene proprio da chiedersi: ma ci sono o ci fanno? Ma poi, poco importa: pur essendo i più impresentabili, rozzi e ignoranti di sempre, resteranno inchiodati alle loro poltrone e governeranno fino all’ultimo giorno possibile. Proprio perché non esiste alcuna opposizione.
A meno che, con l’autunno bollente che si annuncia, non siano i cittadini a scendere in piazza per prenderli a calci in culo e cacciarli dai Palazzi.
LINK VOCE
JOE BIDEN / “E’ UN PERICOLO PER LA SICUREZZA NAZIONALE”, FOX NEWS CHIEDE L’IMPEACHMENT
JOE BIDEN & SONS / DALLA CINA ALL’UCRAINA, I BUSINESS DELLA DINASTY
JOE BIDEN / IL BOTTINO DIVISO A META’ CON IL FIGLIO HUNTER
HUNTER BIDEN / I MAXI BUSINESS DEL RAMPOLLO PRESIDENZIALE, DALLA CINA AI QUADRI MILIONARI
HUNTER BIDEN, ZELENSKY & IL SUPER OLIGARCA / MOLTO ATTENTI A QUEI TRE
JOE & HUNTER BIDEN NELLA BUFERA / TORNANO A GALLA I ‘DIRTY BUSINESS’ IN CINA E UCRAINA
HUNTER BIDEN / TUTTI I “DIRTY BUSINESS” DEL FIGLIO DI JOE CON I BIOLABORATORI UCRAINI
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