Biondo, occhi azzurri, preferibilmente maschio

Ciruzzo, gestore nel profondo sud di un accorsato snack bar letta la notizia, come faccio io in questo momento, commissiona alla tipografia di fiducia sotto bicchieri e tovagliolini impreziositi con le immagini di Toto Reina e Matteo Mesina Denaro. Messi in uso, a qualche blanda protesta, ‘ma tanto non succede nulla’, il giovane e creativo imprenditore risponde tranquillamente come Maristella Finezza, titolare di un bar a Cerea, provincia di Verona non nuova a trasgressioni impunite   della legge Scelba (molto poco applicata), che vieta la diffusione di immagini o simboli del Ventennio fascista. La signora in questione, per celebrare la ‘marcia su Roma’, ha fatto stampare sugli scontrini il volto di Mussolini e, preso atto del successo dell’iniziativa, ha deciso di mantenere l’immagine del duce per sempre sulle ricevute di cassa. Nessuno l’ha contestata e tanto meno sanzionata. Accusata di essere fascista se l’è cavata ‘alla grande’: “Penso che alcune azioni di Mussolini sono state positive per l’Italia”. Maristella, come tutta l’area neofascista, si appella alla supposta e in questi casi anticostituzionale interpretazione della libertà d’espressione e perché nessuno dubiti della sua fede politica: “Chi mi accusa di essere fascista mio fa solo un piacere. Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro”. La signora Finezza (ironia di un cognome antitetico rispetto alla realtà) è soprattutto lieta per aver dato impulso agli incassi del bar ‘Armando’.  Ovvio, lo snack bar di Ciruzzo, in omaggio alla satira e per comodità di racconto esiste solo nella fantasia di chi scrive, ma non è detto che qualcuno non prenda lo spunto dalla storia di Maristella per far cassa con l’immagine di Hitler o appunto di Toto Reina, in nome della libertà di espressione.Anche questa non è una ‘bufala’, è notizia vera. AAA “Cercansi inquilini a Milano. “La figura che cerchiamo: possibilmente di genere maschile, possibilmente del nord, 30 anni e lavoratore”. Questo è lo stralcio dell’annuncio immobiliare apparso su una delle più importanti pagine di un noto social dedicate alla ricerca di stanze singole e appartamenti in affitto nella città di Milano. Se non è un “no affittasi ai meridionali” poco ci manca.Discriminatorio, se non addirittura razzista, nei confronti dei meridionali.


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