Le risposte immunitarie delle citochine sono drasticamente diminuite, nei bambini, a seguito delle vaccinazioni anti covid.
Emerge, in modo drammatico, da uno studio appena pubblicato da ‘Frontieres in Immunology’, la rivista ufficiale dell’Unione internazionale di tutte le società scientifiche nel campo dell’immunologia (luis).
La ricerca è stata effettuata da un’equipe di infettivologi e pediatri australiani e conferma in pieno quanto sta emergendo da svariati studi a livello internazionale circa gli effetti avversi prodotti dai vaccini anti covid su tutta la popolazione che ha ‘subito’ le campagne a base di inoculazioni spesso e volentieri obbligatorie; con un riferimento particolare ai bambini, i più indifesi, e alle donne in stato di gravidanza.
Più in dettaglio, lo studio australiano ha preso in esame una trentina di bimbi tra i 5 e gli 11 anni di età, le cui condizioni di salute sono state analizzate sia prima che dopo (per la precisione 28 giorni) la somministrazione del vaccino ‘Pfizer’, il ‘prodotto’ (preferiamo sempre non chiamarlo ‘vaccino’) che per primo ha tagliato lo ‘storico’ traguardo, a RNA messaggero come quello messo in campo da ‘Moderna’, la seconda nella special hit.
I giovani pazienti, poi, sono stati controllati anche a distanza di sei mesi dall’inoculazione: e i risultati confermano “una diminuzione della ristimolazione batterica, fungina e virale eterologa”.
In sostanza, risultano profondamente alterate, e soprattutto calate, le difese immunitarie: ad esempio, le risposte all’epatite B e a vari microrganismi che provocano infezioni, come otiti, sinusiti e addirittura broncopolmoniti.
Scrivono i ricercatori: “I nostri risultati suggeriscono che la vaccinazione anti covid può alterare la risposta immunitaria ad altri agenti patogeni che causano malattie sia prevenibili con il vaccino sia non prevenibili”.
Una delle docenti più accreditate in campo sanitario presso l’Università della Danimarca meridionale, Christine Stabell Benn, allarmata dai risultati della ricerca, sollecita “indagini urgenti” su questo terreno.
E non a caso, proprio la Danimarca ha cominciano a lanciare i primi sos sul tema della vaccinazione per i più piccoli di età. Proprio per questo gli scienziati danesi sottolineano: “Prima di lanciare nuove campagne di somministrazione servono nuove, più efficaci verifiche”.
Come del resto, da noi, ha sempre fatto uno dei pochi virologi autentici in circolazione, Giulio Tarro, anche con una ricerca apparsa sulla prestigiosa rivista scientifica ‘The British Medical Journal’ (BMJ), la quale nel giro di un anno e mezzo ha pubblicato ben 10 lavori dell’allievo prediletto di Albert Sabin che negli anni ’70 ha combattuto in prima linea dal ‘suo’ Cotugno il colera e poi il ‘male oscuro’ che aveva mietuto decine di vittime proprio fra i bimbi partenopei. In basso trovate anche il link della ricerca firmata Tarro e comparsa lo scorso giugno sul BMJ.
A quanto pare, invece, a livello internazionale le autorità (sic) sono totalmente sorde a queste sollecitazioni. Anzi, premono sull’acceleratore per nuove campagne di vaccinazioni anti covid, allarmando le popolazioni con lo spettro di nuove, tremende varianti in arrivo.
La prima a gettare benzina sul fuoco è proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale, come già visto in altri articoli della ‘Voce’, ad inizio anno ha decretato la ‘fine dell’emergenza’, per poi far subito marcia indietro e prospettare, appunto, le nuove devastanti varianti, in grado di colpire – udite udite – addirittura il 60 per cento della popolazione a livello internazionale. Negli ultimi giorni ha ancora pigiato sull’acceleratore, sostenendo la necessità, per tutti i paesi membri dell’OMS (quasi 200 nazioni) di un nuovo vaccino anti-covid entro ottobre, da accoppiare al vaccino anti-influenzale ormai di rito per i più fragili, gli over 65 e le categorie a contatto con il pubblico (operatori sanitari in primis).
E’ lo stesso copione che manda in scena l’EMA (ossia l’Ente europeo per il farmaco) e da noi il Ministero della Salute.
Uguale copione anche negli Stati Uniti, dove i primi a suonare il campanello d’allarme sul fronte degli effetti avversi provocati dai vaccini anti covid sono stati i ‘Centers for Deseases Control’ (CDC) oltre un anno fa. Documentarono infatti (per largo difetto, visto che il sistema di monitoraggio ‘VAERS’ si basa su auto-segnalazioni) l’incredibile cifra di 10 milioni (avete letto bene, 10.000.000) di effetti avversi negli Stati Uniti da quando sono cominciate le vaccinazioni: dei quali il 50 per cento ritenuti ‘gravi’, e soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio, con un forte incremento di miocarditi, pericarditi, ictus, trombosi e infarti.
Ma ormai sappiamo bene che negli Usa l’industria farmaceutica – Big Pharma – è ormai la più potente, alla pari di quella delle armi (hanno abbondantemente superato quella petrolifera): ed entrambe finanziano a mani basse i candidati per la corsa alle presidenziali, che si annuncia infuocata: nelle ultime tornate con una decisa propensione verso il candidato democratico (sic), espressione ben compiuta del ‘Deep State’.
Ma ecco l’ultima chicca, riportata da ‘Epoch Times’ e ripresa dall’ottimo sito di contro-informazione nostrano ‘Renovatio 21’: il governo Usa e le star di Big Pharma stanno investendo palate miliardarie per sviluppare nuovi vaccini a RNA messaggero, ossia quelli che – ormai lo sappiamo, anche se il mainstream e i media occultano e depistano – provocano i più devastanti effetti avversi. La cifra in ballo, a quanto pare, è proprio da capogiro: e sfiora lo stratosferico tetto dei 140 miliardi di dollari! Incredibile ma vero.
Per questo, a seguire, vi proponiamo la lettura (cliccando sul link in basso) del pezzo pubblicato da ‘Renovatio 21’ e titolato ‘Vaccini a mRNA: si prepara un business da 136 miliardi di dollari’.
E poi un altro servizio, tratto sempre da ‘Renovatio 21’, stavolta titolato ‘Zanzare, gene-drive e future pandemie’.
Buone letture.
LINK
Vaccini a mRNA: si prepara un business da 136 miliardi di dollari
Zanzare, gene-drive e future pandemie
LINK Voce
VACCINAZIONI INFANTILI / UNO STUDIO DEL VIROLOGO GIULIO TARRO PUBBLICATO SUL PRESTIGIOSO ‘BMJ’
29 Maggio 2023 di GIULIO TARRO
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.