STRAGE SUL LAVORO / RESPONSABILITA’, ERRORI, ORRORI & OMISSIONI

Ennesima strage sul lavoro.

La tragedia dei cinque operai morti nel cantiere killer di Brandizzo, a pochi chilometri da Torino.

A bocce ferme, un paio di commenti ci sembrano d’obbligo.

A cominciare da un interrogativo che sorge subito spontaneo.

Perché, ancora una volta, l’indecoroso, anzi l’ultra-vergognoso rituale del ‘Cordoglio di Stato’?

Perché da anni e anni ormai dobbiamo assistere alle solite, trite e ritrite parole pronunciate, ad esempio, dal presidente-robot Sergio Mattarella che osserva “non dovrà mai più succedere una tragedia del genere?”. Quante volte ha pronunciato le stesse, identiche parole, neanche modificando una virgola o un tono?

Come per anni ha fatto il suo predecessore, Giorgio Napolitano, di continuo ad esternare il suo dolore per le vittime sul lavoro e ad auspicare nuove norme per salvare vite umane nei cantieri, senza che MAI niente sia cambiato di una virgola?

E lo stesso vale per i leader (sic) dei partiti, ormai ridotte a carcasse della politica, e peggio che andar di notte con i sindacati, ormai allo stato larvale: le solite solfe, le stanche litanie, nessuna parola di autentica incazzatura, di dolore misto a rabbia per rovesciare il tavolo di questo Stato assassino, colluso, autore in prima persona non solo delle Grandi Stragi diventati Buchi Neri & Misteri, ma anche di mattanze quotidiane, come quelle per le morti cosiddette ‘bianche’ di tanti, troppi lavoratori che sacrificano le loro vite per portare un piatto a tavola giorno dopo giorno in famiglia.

Il disastro del Ponte Morandi

Senza dimenticare le stragi ‘scientemente’ previste come quella del Ponte Morandi, che rischia di finire nella solita beata prescrizione per i killer, i boiardi di Stato per prendono i miliardi (come è successo per la folle ‘concessione’ ai Benetton e la loro ‘Autostrade per l’Italia’ poi venduta alla ‘Cassa Depositi e Prestiti’, cioè allo Stato, quindi a noi!) e scappano, dopo aver ammazzato 41 persone!

Siamo alla Follia di Stato, altro che!

Ad uno Stato complice, colluso, che non sa più difendere i suoi cittadini e protegge fino alla complicità chi ammazza impunemente senza pagarne il fio.

E la magistratura? Sta a guardare. Come ha ammesso, in modo emblematico, il procuratore capo di Genova per il processo Morandi, che finirà certo in prescrizione perché durerà praticamente in eterno: almeno altri due anni per sentire gli oltre 500 testi previsti (il tempo utile per arrivare, appunto, alla prescrizione), quando non ce ne sarebbe più alcun bisogno, visto che la verità processuale è ormai sotto gli occhi e soprattutto le orecchie di tutti, per le clamorose ammissioni contenute nelle registrazioni delle telefonate intercorse tra i vertici di Autostrade per l’Italia, che ammettono in modo esplicito, chiaro e netto tutte le responsabilità.

Ma ormai, lo sappiamo bene, la Giustizia da anni, anzi da decenni, non abita più da noi. Dove adesso, addirittura, spalanchiamo gli occhi e sbalordiamo per le parole di Giuliano Amato, l’oca ora giuliva che tira fuori dal cilindro della memoria la verità sulla strage di Ustica, che la ‘Voce’ – come documentato nella cover story di un paio di giorni fa – aveva scritto 30 anni fa esatti!

E come nel 2008 ha raccontato perfino l’ex Capo dello Stato, picconator Cossiga! Ma ora tutti – politici, media e compagnia di giro – pronti a gridare allo scandalo, alla verità che salta fuori dopo decenni: che solo chi non voleva vedere non ha visto. A partire da quella ‘sinistra’ (sic), o meglio da quei brandelli della un tempo sinistra, che ha sempre ‘non visto’, girato la testa dall’altra parte, per la sua ragion di Stato (complice).

Vergogna.

 

Un’altra notazione sorge spontanea, tornando alla tragedia dei 5 operai ammazzati nel cantiere di Brandizzo.

Si fa un gran parlare, da mesi e mesi, di uso dell’Intelligenza Artificiale, che ormai galoppa in tutti i paesi occidentali (e certo non solo). Una discussione che sta diventando perfino stucchevole, perché come al solito si sono create le due correnti di pensiero (come è successo per covid-vaccini e per i cambiamenti climatici): il partito dei pro e dei contro.

Chi profetizza l’inevitabile trionfo dell’intelligenza artificiale in tutti i campi e i settori possibili, chi ne paventa tutti i rischi: non sono solo quelli legati all’occupazione, che subirebbe autentiche picconate (proprio in un frangente delicato come questo, sotto il profilo economico e sociale), ma anche quelli più ‘politici’.

Come ad esempio il ‘controllo sociale’ affidato a chip, computer, il Grande Fratello, ovviamente ‘gestito’ via Intelligenza Artificiale; fino agli esiti bellici, con droni killer interamente affidati a quella I.A., anche per la scelta degli obiettivi, le modalità, le tempistiche, e caso mai perfino le ‘opportunità geopolitiche’!

Profetico come non mai il mitico ‘2001 Odissea nello spazio’ dello stratosferico – è proprio il caso di dire – Stanely Kubrick, in grado di preconizzare (via AL), proprio l’uso della famigerata intelligenza artificiale.

La quale, però, visto che il futuro non si può stoppare, può avere molti campi di utilizzo ‘in positivo’.

Prendiamo un caso su tutti. Proprio la gestione dei lavori ferroviari, oggi al centro della tragedia nel cantiere toscano.

Possibile che oggi da noi questi lavori debbano essere gestiti come in pieno Far West? Con il controllore che chiama al telefono il capo cantiere, e caso mai si trattengono qualche minuto in più a parlare di cavoli loro mentre succede il crac?

Per dire: possibile che operazioni così elementari, ‘automatiche’, debbano essere ancora affidare alle tempistiche e alle defaillance umane? E se al controllore prende un malore? Se ha un’amnesia? Possibile che la vita umana altrui debba essere affidata a tali prassi antidiluviane?

Ecco entrare in scena, in modo efficace, l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Che può comodamente, tranquillamente ed efficacemente sostituire l’uomo per procedure tanto semplici quanto estremamente delicate.

O almeno: se salta il controllo umano, ecco che entra in campo – e in tempo reale – la verifica, il controllo azionato via I.A.

Semplice come bere un bicchier d’acqua.

Come mai i vertici delle nostre Ferrovie non ci hanno mai pensato, solo presi con gli appalti stramilionari dell’Alta velocità? Fottendosene abbondantemente della sicurezza di tutti i viaggiatori, fregandosene delle ferrovie secondarie, dei collegamenti regionali, e tutti a bordo di carri bestiame? Sbattendosene dei rituali ritardi di ore ed ore e viaggiatori al caldo o al freddo, se una linea va in tilt?

E soprattutto fregandosene della sicurezza degli operai, tanto i lavori sono sempre subappaltati a società che devono lucrare sui tempi per guadagnarci?

Ecco un altro nodo mai sciolto, perché fa sempre comodo smistare ad amici, e amici degli amici, lavori che lo Stato-Pantalone paga.

Matteo Salvini

Infine: come mai non dice una parola, una sola, proprio sui veri controlli per la sicurezza dei lavoratori (caso mai proprio via Intelligenza Artificiale) quella grande Intelligenza Naturale che siede sulla poltrona di ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, l’anche vicepremier Matteo Salvini?

Ma lo sappiamo bene: il capo Lega deve troppo impegnare le sue mirabolanti meningi per progettare il via dei lavori del mitico Ponte sullo Stretto: un’opera che è il primo dei suoi obiettivi, nonostante la palese inutilità e i costi faraonici che lieviteranno di almeno 5 volte rispetto a quanto previsto.

Quindi, viaggiatori e lavoratori delle ferrovie, fottetevi: il governo, e soprattutto il ‘vostro’ ministro ha ben altri progetti per la testa. Da far girar davvero la testa, per le vagonate di milioni in ballo!


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