ATTENTATO AI GASDOTTI NORD STREAM / C’E’ LA FIRMA DI KIEV

Le autorità ucraine sono responsabili degli attentati ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 del 26 settembre 2022, quasi un anno fa.

La clamorosa conferma arriva da due più che autorevoli fonti tedesche, il settimanale ‘der Spiegel’ e la seconda rete pubblica televisiva, ‘ZDF’.

Le quali hanno svolto in questi mesi un grosso lavoro di vero giornalismo investigativo i cui risultati, guarda caso, combaciano perfettamente con quanto sta emergendo dall’inchiesta condotta dalla Procura Generale tedesca e dall’Ufficio Federale Anticrimine di Wiesbaden.

Non basta. Perché il primo in assoluto, a livello internazionale, ad accendere i riflettori sui veri autori del sabotaggio ai gasdotti è stato il grande reporter statunitense (e Premio Pulitzer per aver rivelato al mondo la strage di My Lai ai tempi della guerra in Vietnam) Seymour Hersc, che la ‘Voce’ riprese subito (potete leggere quell’articolo cliccando sul link in basso).

Seymour Hersh

Si tratta di smentite clamorose di quanto, a botta calda, ma anche in seguito, hanno sempre affermato sia gli Stati Uniti che Kiev, addossando ogni responsabilità sulla Russia e il ‘macellaio’ Vladimir Putin: dei veri e propri autolesionisti, di tutta evidenza, perché in quel modo avrebbero colpito una gigantesca ‘loro’ infrastruttura, in grado di trasportare il gas dalla Russia, appunto, in direzione Europa, e soprattutto passando per la Germania.

Ma veniamo alle news, rivelate da ‘der Spiegel’ e ‘ZDF’. “Le analisi dei metadati – viene rivelato – dei membri dell’equipaggio della Yatch Andromeda, utilizzato dai presunti attentatori per trasportare l’esplosivo e deporlo sui fondali in prossimità dei gasdotti Nord Stream, proverebbero che questi, prima e dopo il sabotaggio, si trovavano effettivamente in Ucraina”.

Nancy Faeser

Rammentiamo che si tratta dei “fondali attorno all’isola danese di Bornholm, in un’area solitamente sorvegliatissima da navi e mezzi aerei della NATO, essendo piuttosto vicina agli stretti del Kattegart e dello Skagerrak che collegano il Mar Baltico con l’Oceano Atlantico”.

Già alcuni mesi fa, lo scorso maggio, ‘der Spiegel’ aveva pubblicato un’ampia inchiesta basata sulle prime risultanze investigative della magistratura tedesca; il settimanale si diceva “quasi certo della traccia ucraina”. E incalzava ancora di più: “Nelle indagini sugli attentati compiuti con esplosivi ai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, ci sono sempre più indicazioni che gli autori sono ucraini”. Più chiari di così…

E ora sottolineano, negli ultimissimi reportage, sia il settimanale che la tv pubblica ZDF: “Oggi i sospetti si sono ulteriormente rafforzati, tanto che la ministra degli Interni, Nancy Faeser, reagendo alle nuove rivelazioni, ha annunciato di voler fare ‘piena luce’ sui retroscena dell’attentato, auspicando l’apertura di un processo contro i responsabili, chiunque essi siano”.

Parole che non dovrebbero lasciar troppo spazio ai dubbi. Anche se la politica estera tedesca, soprattutto sul versante del conflitto ucraino, negli ultimi mesi è sempre stata iper-fedele al Verbo del Padrone americano, ossia ai diktat in costante arrivo dalla Casa Bianca. Motivo per cui bisognerà accendere, e di non poco, i riflettori affinchè gli inquirenti riescano a poter svolgere il loro lavoro senza essere ‘disturbati’ dai vertici politici tedeschi, in ottimi rapporti con Joe Biden e la sua cricca guerrafondaia, incarnata dai falchi del ‘Dipartimento di Stato’, ossia Antony Blinken e Victoria Nuland.

Nei freschi reportage firmati da ‘der Spiegel’ e ‘ZDF’ viene poi fornita un’altra ‘chicca’. Agli attentati ben riusciti ai gasdotti Nord Stream, avrebbe dovuto far seguito un’altra operazione, stavolta per sabotare il gasdotto ‘Turk Stream’ che collega la Turchia e la Russia. Ma si vede che in quel caso i turchi sono stati con gli occhi ben aperti e quell’attentato, per grazia di Dio e/o di Allah, non è stato mai portato a termine.

Giorni fa abbiamo rammentato un altro ‘scoop’ messo a segno ‘in tempo reale’ da ‘der Spiegel’, appena scoppiato il conflitto in Ucraina. Il settimanale, infatti, quel fatidico febbraio 2020 pubblicò in esclusiva documenti da cinque anni desecretati e custoditi nel ‘British National Archive’ di Londra: si riferivano a patti e accordi raggiuti nella primavera 1991 tra la Russia di Michail Gorbacev e le 4 grandi potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania) affinchè la NATO non varcasse mai la linea del fiume Oder, ossia non sfondasse mai in direzione Est. Patti totalmente calpestato e traditi, con la progressiva annessione sotto l’ombrello NATO negli anni successivi di addirittura 13 ex paesi prima d’influenza sovietica.

 

 

LINK VOCE

GASDOTTI NORD STREAM / FATTI SALTARE DAGLI AMERICANI

 

LO SCOOP DI “DER SPIEGEL” / I PATTI 1991 CON LA RUSSIA TRADITI DAGLI AMERICANI. OGGI PUTIN HA RAGIONE…


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