MORTI SOSPETTE, ANCHE DI VIP. HANNO UN ‘MANDANTE’ BEN PRECISO: I VACCINI ANTI-COVID

Solo negli ultimi giorni.

Michele Murgia, la nota scrittrice, muore a soli 51 anni per un tumore. Lo aveva annunciato lei stessa al mondo alcuni mesi fa.

A neanche 70 anni compiuti muore improvvisamente e misteriosamente (come nello stile dei suoi ‘misteri’, a partire da Ustica) il giornalista Andrea Purgatori. Tumore e metastasi, oppure una diagnosi clamorosamente sbagliata? Lo dovrà chiare la magistratura.

Senza far alcun rumore mediatico, muore per arresto cardiaco tre notti fa un vero ‘signore’ (uno dei pochissimi) della RAI, Riccardo Laganà, eletto nel CdA in rappresentanza delle maestranze di viale Mazzini nel 2018. Sapete quanti anni aveva? 48.

Due giorni fa, se ne va un altro giornalista, Elio Trifari, 66 anni, una vita a ‘La Gazzetta dello Sport’, un altro ‘signore’ che non aveva mai ‘urlato’ ma solo fatto il suo lavoro con grande professionalità.

Tutto questo nel giro di pochi giorni. E stiamo parlando nomi ‘noti’, personaggi pubblici di grossa (come la Murgia e anche Purgatori) notorietà, o mai balzati agli onori delle cronache, ma pur sempre ben conosciuti, in questo caso nel campo della comunicazione.

 

MORTI ‘SOSPETTE’ CRESCONO IN MEZZO MONDO

Pensate che ogni giorno muoiono – nel più totale silenzio mediatico, senza quindi alcuna ribalta delle cronache – in mezzo mondo, e quindi anche in Italia, decine, centinaia, migliaia di persone, soprattutto per tumori o patologie cardiache (dalle miocarditi agli infarti e alle trombosi) in più rispetto anni precedenti. Ossia: nella prima metà del 2021, in tutto il 2022 e in questa prima metà del 2023 – stando a tutte le statistiche ufficiali – sono morte molte più persone rispetto agli anni precedenti.

In alto da sinistra Michela Murgia, Andrea Purgatori, Elio Trifari e Riccardo Laganà

Eppure – tutti sanno – la scienza sta facendo passi da gigante per fronteggiare le malattie ‘storiche’, come i tumori: sappiamo che tutti i tipi di patologie cancerogene sono ampiamente ed efficacemente contrastate dalla ‘ricerca’ attuale e dalle terapie messe in campo. Così come succede per ogni questione di ‘cuore’: farmaci e terapie sono sempre più valide per contrastare i classici ‘arresti cardiaci’ ossia gli infarti, così come tutte le patologie cardiovascolari, delle miocarditi agli ictus.

E allora? Cosa mai sarà successo, in questi ultimi anni, per ribaltare in modo talmente clamoroso tutte le cifre, i dati e le statistiche? E da provocare un gigantesco aumento della mortalità, soprattutto tumorale, cardiaca ma non solo?

La risposta è sotto gli occhi di tutti: ma è vietato vederla. E, ancor più, è assolutamente vietato parlarne. Come nei gulag un tempo sovietici, come sotto la dittatura di Pinochet.

Solo che quei gulag e quelle dittature – oggi – si sono fatte ‘democratiche’ (sic) e indossano la bandiera a stelle e strisce, oppure il nostro amato tricolore.

Veniamo subito al punto, che avrete già con ogni probabilità intuito.

Come dicevamo, non solo le ultime statistiche ma anche i più recenti studi e ricerche a livello internazionale, dalla Francia alla Germania fino ad Israele, dimostrano – dati alla mano – che ad alcuni mesi dall’inizio della campagna di vaccinazioni anti-covid, iniziata a dicembre 2020, ha avuto inizio questo drammatico, anzi tragico trend: un numero medio giornaliero di morti ben superiore rispetto agli anni precedenti. E addirittura superiore rispetto a quel ‘fatidico’ 2020 che è stato l’anno della ‘strage’, perché ha infuriato la pandemia: alla quale – in via teorica – avrebbe dovuto porre un freno la massiccia campagna di vaccinazioni.

 

VACCINI CHE UCCIDONO PIU’ DEL COVID

Ma cosa è successo? Ora, a bocce ferme, possiamo affermarlo con certezza ‘scientifica’ (al contrario delle ‘balle’ sparate ossessivamente e quotidianamente dalle ‘virostar’ taroccate nei nostri vomitevoli talk e tiggì): non solo quei vaccini ‘miracolosi’ delle star di Big Pharma come ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ sono man mano risultati totalmente ‘inefficaci’ nel contrastare l’infezione del virus e la sua trasmissione; ma, soprattutto, sono risultati del tutto ‘insicuri’.

Perché? Per il semplice motivo che non è stata effettuata alcuna adeguata sperimentazione, che sono stati immessi in modo ‘scientificamente assassino’ dei ‘prodotti’ (non è possibile chiamarli neanche vaccini, che sono ben altra cosa) dannosi e anche letali per la salute, facendo al tempo stesso realizzare giganteschi profitti a quelle aziende-killer, come è dimostrato dai mega contratti-truffaldini stipulati, ad esempio, con da Pfizer con la UE e con la complice (ha di certo intascato mega tangenti) dall’amico di merende, il Ceo di Pfizer, Albert Bourla) Ursula von der Leyen.

Ursula von der Leyen con Bourla

Avessero venduto acqua fresca, in quelle fiale-killer, poco di male, per dire: solo una colossale truffa, come in piccolo fece Totò con la mitica vendita della fontana di Trevi all’americano, interpretato da un indimenticabile Nino Taranto.

Ma hanno invece venduto ‘veleno’, sapendo di farlo, il che rende la cosa ancor più atroce, di una gravità inaudita, da Corte penale internazionale, come quella dell’Aja che però è una totale finzione, come spesso e volentieri capita nel così ‘democratico’ Occidente. E come, per fare solo un altro esempio, è successo per la ‘strage del sangue infetto’ che nella sola Italia ha fatto 5.000 vittime: e i vertici delle aziende killer totalmente impuniti, immacolati come gigli candidi!

E quel veleno, inoculato in modo obbligatorio nelle vene di quasi tutti i cittadini, grida vendetta. Forse solo i nazisti avrebbero potuto studiare un meccanismo tanto fintamente democratico quanto assassino.

E pensare che per mesi e mesi coloro i quali non si sono voluti vaccinare sono stati bollati come ‘untori’, come ‘assassini’! Ricordate le vergognose parole dell’allora premier Mario Draghi, chi non si vaccina non è solo pericoloso per sé, ma soprattutto per gli altri. E’ un criminale”.

 

‘REGOLARMENTE’ IMPUNITI I RESPONSABILI

Sono invece, ormai in modo manifesto, dei criminali (anche se assolti dai tribunali di casa nostra, totalmente incapaci di individuare i veri capi d’accusa), colori i quali hanno imposto il vaccino per legge, come Draghi l’apripista, e a seguire il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute (sic) Roberto Speranza, il quale ha anche una tragica responsabilità in più sulla coscienza: quella di aver impedito, per quasi un anno (vale a dire da febbraio – inizio della pandemia – a dicembre 20220, quando sono cominciate le campagne vaccinali) l’uso di farmaci e il ricorso a quelle cure che esistevano eccome per contrastare la pandemia, come, per fare un solo esempio l’idrossiclorochina usata con successo in Francia e da noi ‘permessa’ (prima era totalmente vietata, come neanche in un gulag, appunto) solo dopo una clamorosa ordinanza del Consiglio di Stato a dicembre 2020.

Giuseppe Conte e Roberto Speranza

E chi risponde dei 120 mila decessi di quei tragici mesi, moltissimi dei quali potevano essere evitati con le cure appropriate?

Responsabii, di quella tragica gestione della pandemia e di aver totalmente chiuso gli occhi sugli ‘effetti avversi’ prodotti dai vaccini, tutta la nostra classe politica e praticamente tutte le autorità (sic) scientifiche: a partire dal ‘Comitato Tecnico Scientifico’che per mesi ha terrorizzato gli italiani con cifre farlocche, buttate lì solo per creare ‘scientificamente’ il panico: e quindi ridurre gli italiani ad un gregge belante e in cerca del ‘buon pastore’, il taumaturgo in grado di indicare la via maestra. Quei vaccini che, invece, stanno portando alla morte, da mesi, ora, e per chissà quanti mesi ed anni ancora, gli italiani. Così come sta succedendo in quasi tutti i paesi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti.

 

EPPURE NEGLI USA I PRIMI DATI DENUNCIAVANO…

E proprio negli Usa hanno cominciato a far capolino i primi tragici dati, addirittura quasi due anni fa. E senza che nessuno, da noi, se ne sia minimamente fregato: lo ripetiamo, né a livello politico né a livello scientifico.

Sono infatti di settembre 2021 i primi dati elaborati e diffusi dai solitamente ‘cauti’ CDC (i ‘Centers for Deseases Control’) americani: ben 10 milioni di ‘effetti avversi’, di cui circa la metà, ossia il 50 per cento, definiti gravi. E soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio.

E quasi contemporaneamente sono scattate le prime inchieste delle procure federali a stelle e strisce, per la precisione in Louisiana e nel Missouri.

Due in particolare, e di grosso peso, come la Voce ha spesso raccontato.

La prima, circa la ‘censura’ voluta dai vertici della Casa Bianca (nove papaveri sono ancora sotto inchiesta, fino ad oggi solo Joe Biden non è stato toccato dalle indagini, ma – come si dice in gergo – di tutta evidenza ‘non poteva non sapere’) per oscurare i pareri, anche molto autorevoli, e critici contro la politica governativa anti pandemia, facendo fortissime pressioni soprattutto sui social media, come ha denunciato il nuovo padrone di Twitter(oggi X), Elon Musk.

La seconda, invece, riguarda il ‘depistaggio’, altrettanto ‘scientifico’, sulle origini del Covid: dove è coinvolto in particolare il supervirologo di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, da un anno in pensione dorata, oggi super consulente al mega centro ‘biologico’ in fase di realizzazione a Pesaro, e addirittura dal 1984 fino al 2022 alla guida dello strategico NIAID (‘National Institute for Allergy and Infectious Deseases’), che ha allegramente finanziato le ricerche sul ‘gain of function’  del famigerato laboratorio cinese a Wuhan, dove venivano meticolosamente messe a punto le ‘armi’ per le presenti e future ‘biologic wars’.

 

I SOLITARI J’ACCUSE DEL ‘BMJ’ E DI GIULIO TARRO

E finiamo con gli avvisi mai ascoltati. Ossia articoli, inchieste e libri che hanno acceso tempestivamente i riflettori sui pericoli di una scellerata politica anti-pandemia e, soprattutto, in modo profetico, sui pericoli derivanti dai vaccini e da quei letali ‘effetti avversi’ che in questi mesi, in queste settimane stanno dispiegano tutti le loro devastanti conseguenze.

Partiamo dall’estero per arrivare in Italia facendo due esempi molto ‘istruttivi’.

Vogliamo ricordare, ancora una volta, gli innumerevoli campanelli d’allarme, i veri e propri sos lanciati dall’autorevole – ma solitario – ‘British Medical Journal’ (BMJ) sulla (non) efficacia e sulla (non) sicurezza dei vaccini, sempre sbandierate dalle regine ‘Pfizer’ e‘Moderna’ che hanno in questi tre anni e mezzo realizzato profitti stramiliardari sulla pelle dei cittadini.

La prima illuminante inchiesta realizzata e pubblicata dal BMJ risale addirittura a gennaio 2021, ossia a poco più di un mese dalla messa in commercio dei ‘miracolosi’ vaccini, dei quali le due star di Big Pharma magnificavano l’efficacia, calcolata tra il 92 il 93 per certo. In un editoriale di fuoco firmato dal direttore scientifico e coeditore del BMJ, Peter Doshi, quelle percentuali venivano totalmente ridotte e ridicolizzate, neanche il 20 per cento.

Peter Doshi

E una freschissima sentenza del tribunale di Fano (di cui la ‘Voce’ ha scritto in una ‘new’ d’un paio di giorni fa), il giudice mette nero su bianco: efficacia pari alla zero!

Non basta. Perché il BMJ in quel bollente 2021 ha continuano a martellare con reportage altamente scientifici al calor bianco.

Uno sulle pesantissime responsabilità della ‘Food and Drug Administration’ (FDA) per aver concesso più che allegramente (e in modo criminale, aggiungiamo noi) l’ok a quei vaccini del tutto ‘sperimentali’ eppure messi in commercio di Pfizer e Moderna: con i cittadini, a quel punto, costretti a far da autentiche cavie. Rammentiamo che il disco verde venne rilasciato a metà agosto 2020, tanto per sfruttare il consueto periodo di ‘vacanze’ dove ‘tutto può succedere’. Ma il vigile occhio del BMJ non andò in ferie e denunciò il ‘plot’.

Così come, pochi mesi dopo, autunno 2021, l’autorevole rivista scientifica puntò i suoi riflettori sui ‘trials’, ossia le sperimentazioni del suo vaccino effettuate da Pfizer negli Stati Uniti. Ebbene, il BMJ realizzò un vero e proprio scoop, intervistando la responsabile di uno dei centri Pfizer: ne raccontava di cotte e di crude su quei trials del tutto taroccati e nei quali non venivano rispettate le minime norme di sicurezza. La coraggiosa ricercatrice americana pensò bene (anzi male, come vedrete subito) di denunciare fatti & misfatti proprio alla FDA, ritenendola ingenuamente super partes.

E invece che cosa successe? La FDA, invece di approfondire e indagare, oppure di trasmettere la denuncia alla procura federale competente, la inviò al ‘lupo’, ossia a Pfizer: che licenziò in tronco la ricercatrice scomoda e ficcanaso. La quale poi, of course, ha denunciato Pfizer per quanto commesso, da lei verificato e raccontato alla FDA: il processo è ancora in corso.

Passiamo a casa nostra. Per segnalarvi due libri che fanno la storia del coronavirus, e soprattutto rappresentano due potenti j’accuse nei confronti della nostra ‘rouling class’ (sic), sia politica che scientifica, ormai  ridotta ad un vero ectoplasma: capace però, di far danni, e gravissimi, sulla pelle e la salute dei cittadini. Del tutto inermi.

Il primo a denunciare tutte le gigantesche responsabilità della classe politica e scientifica (ri-sic) di casa nostra è stato ad appena pochi mesi dallo scoppio della pandemia, cioè a giugno 2020, il virologo napoletano Giulio Tarro, che in quel bollente mese firmò l’imperdibile ‘Covid 19 – Il virus della paura’, in cui descriveva in modo perfetto proprio quel meccanismo della ‘paura’, del ‘terrore’ instillato nei cittadini, agevolmente ‘addomesticabili’, facili quindi da convincere a sottoporsi a quei ‘miracolosi’ vaccini, del resto resi obbligatori.

E nel volume Tarro spiega come, all’epoca, fossero perfettamente disponibili in commercio, quindi in tutte le farmacie, quei prodotti, quelle cure che avrebbero potuto evitare tantissimi ricoveri in ospedale, il che ha significato terapie d’urgenza, ventilazioni killer e decessi a caterve. E  cosa invece hanno dovuto subire gli italiani? Quel farneticante ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ griffato Speranza, che ha cassato le speranza di vita di tanti, troppi cittadini.

Il professor Giulio Tarro. Accanto, i suoi più recenti libri

L’anno scorso Tarro è tornato sul tema, firmando ‘Covid 19 – La fine di un incubo’, altro ‘must’ per capire quanto è poi successo, soprattutto sul versante del non-controllo, della totale non-vigilanza delle nostre autorità (come l’Istituto Superiore di Sanità e l’AIFA, per citare solo due sigle) scientifiche (terzo sic) sulla sicurezza di quei vaccini, che stanno risultando letali per tanti, troppi cittadini di mezzo mondo, italiani ben inclusi. Proprio come ha fatto il ‘British Medical Journal’. Il quale, non ha caso, nel 2022 e in questi mesi del 2023, ha pubblicato ben 9 studi e ricerche firmate da Tarro, non solo sul Covid: ma l’ultimo che la ‘Voce’ ha pubblicato riguarda proprio l’uso dei vaccini sui bambini.

Del resto il virologo napoletano e allievo prediletto di Albert Sabin (il quale scoprì il vaccino antipolio senza trarne alcun beneficio economico, perché non lo brevettò ma lo regalò al mondo, al contrario di Pfizer e Moderna che i loro vaccini letali li hanno brevettati e venduti per far profitti con la pala) in prima linea il contro il colera a Napoli ad inizio anni ’70 e poi contro il male oscuro che aveva ucciso decine di bimbi partenopei, ha sempre raccomandato di usare i vaccini ‘tradizionali’ con estrema cautela e seguendo il principio di ‘massima precauzione’, valutando con estrema attenzione le condizioni del bambino che deve riceverli.

Come ha fatto un altro scienziato di gran fama, Luc Montagnier, che ha scoperto il virus HIV all’origine dell’Aids e per il quale non è mai – incredibile ma vero – stato scoperto un vaccino ad hoc.

Ed anche nei suoi ultimi mesi di vita, Montagnier ha messo in guardia sull’uso dei vaccini anti-covid messi in commercio da Pfizer e Moderna. Ma la gli scienziati di regime, i virologi taroccati protagonisti per mesi e mesi di comparsate tivvù degne dei peggiori circhi mediatici, hanno sempre sostenuto che Montagnier negli ultimi anni aveva perso il lume della ragione.

Vergogna.

 

P.S. All’inizio dell’articolo abbiamo citato i 4 casi di morti sospette. Di tutta evidenza non abbiamo le prove scientifiche circa le cause ‘vere’ dei loro decessi, accertabili solo via autopsia. La concomitanza temporale dei casi, comunque, può servire per accendere, finalmente, l’interesse dei cittadini, totalmente sviato dai non-media, su vicende tanto gravi quanto ‘oscurate’ nella loro vera essenza: e il vertiginoso aumento di decessi ‘non spiegati’ nell’ultimo biennio è tutto lì, nella sua drammaticità. Perché nessuno osa scriverne o discuterne??

 

Secondo P.S. Per saperne di più di personaggi o sigle citati nel pezzo, come al solito vi consigliamo di andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page, e digitare quindi il nome e cognome della persona (ad esempio, ANTHONY FAUCI o GIULIO TARRO oppure ROBERTO SPERANZA), o della sigla (ad esempio FDA – o per esteso FOOD AND DRUG ADMINISTRATION – oppure BRITISH MEDICAL JOURNAL o CDC oppure NIAID) per ritrovare tante storie non poco interessanti. E che difficilmente avete potuto leggere su altri ‘media’.

 

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