SPONZ FEST – IL 24 AGOSTO APRE IL PADIGLIONE IRPINIA A CALITRI

E’ una manifestazione davvero straordinaria – anzi, decisamente fuori dell’ordinario – lo Sponz Fest, la tre giorni che parte il 24 agosto a Calitri, in Irpinia, e vede protagonista la performer Mariangela Capossela, sorella del musicista Vinicio Capossela, direttore del Festival. Il quale dice di lei: «E’ Mariangela il vero genio della famiglia».

C’è da credergli, scorrendo l’articolato programma del Festival ma, soprattutto, cogliendole l’autentica vena ispiratrice, connessa alla complessa ricerca artistica, dalle tante anime e sfaccettature, sul disagio mentale e sociale, che qui trova il suo compimento e la sede ideale.

Tema dell’edizione 2023, che celebra il decennale della manifestazione, è “Come li pacci”, «inteso – spiegano gli organizzatori – nella duplice accezione di pazzia dissipatrice della Festa ed anche di affaccio alla sfera della mente e della sua cura, di confronto e scambio pubblico sulle sue sregolatezze e sulle loro relative connessioni col sociale».

Di questo si parlerà al “Padiglione Irpinia”, definito un luogo della mente, oltre che un posto fisico dell’Irpinia. Il termine vuole essere un omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro «che, sotto questo nome, introdusse nello spazio ospedaliero un luogo rivoluzionario per la cura, un luogo aggregatore di comunità, destinato alla socializzazione e alla ricreazione».

Mariangela e Vinicio Capossela (foto Espoarte). Sopra, la foto scelta per lo Sponz Fest 2023, anno del decennale

«Il Padiglione Irpinia – viene aggiunto – è un invito a confrontarsi oggi con le dicotomie del sano e dell’insane, del normale e dell’anormale e a misurare le derive degli isolamenti coatti, dettati dalle forme di organizzazione sociale che ci scegliamo. E’ un invito a ripensare la salute mentale, a deviare il pensiero sulla salute mentale grazie alla devianza, ovvero guidati da un altro paradigma in cui pazzo e sano, ragione e follia non siano poli antagonisti ma termini-terminazioni nervose dello stesso organismo: un corpo sociale che per godere di una buona salute non può recidere le connessioni tra gli individui che lo compongono».

Il Padiglione è un grande spazio itinerante all’aria aperta, nel cuore verde dell’Irpinia, dove vivono la memoria attiva e la condivisione dei saperi.

E’ in questa cornice che si colloca lo Sponz Fest, con l’intento dichiarato di riportare nell’agorà gli esempi dei grandi rivoluzionari della cura mentale e di farlo in giorni di ferie estive, parlando di salute mentale in modo interattivo e al di fuori degli spazi specifici ad essa attribuiti. «Questo – dicono – vuole essere un gesto di cura, senza pretesa alcuna di guarigione».

Eccoci dunque al programma del Festival. Di speciale rilievo l’appuntamento di giovedì 24 ore 11,30 con i protagonisti della Fondazione CeRPS, che ha realizzato con passione e professionalità il miracolo di preservare e trasmettere la memoria dell’ex Ospedale Psichiatrico di Nocera Inferiore (come la Voce ha raccontato in un ampio articolo, nella Monografia e in tre Documenti Video sul suo Canale Youtube).

 

 

IL PROGRAMMA

 

Giovedì 24 agosto – Calitri

Ore 10.00 – Calitri centro
Inaugurazione del Padiglione e apertura dell’itinerario Ci.Corrispondenze immaginarie.

L’apertura del Padiglione è all’insegna di un progetto dialogico, basato sulle iniziative personali e collettive: Ci.Corrispondenze immaginarie, opera d’arte pubblica partecipata di Mariangela Capossela.

Il progetto sollecita un’interazione tra amministrazioni territoriali. Il passaggio di testimone dal Comune di Volterra al Comune di Calitri è pensato come continuità di quel flusso di scambi ed energie che stanno all’origine dell’opera.

Corrispondenze immaginarie è un’opera d’arte partecipata sulla memoria dell’ex manicomio di Volterra – creata per Volterra 22, Prima Città Toscana della Cultura – che ha sviluppato una corrispondenza a partire dalle lettere censurate scritte dai pazienti psichiatrici. Quelle stesse lettere, inviate ai partecipanti che hanno aderito al progetto nel 2022, hanno ripreso vita e hanno ricevuto risposte provenienti da città e paesi sparsi in tutta Italia, risposte immaginate per scrivere un nuovo discorso collettivo, un dialogo e una riflessione attiva sulla cura psichiatrica oggi. Le lettere di risposta arrivate a Volterra saranno rese pubbliche a Calitri, attraverso una forma di fruizione pensata nel rispetto della dimensione privata e intima della lettera. La corrispondenza sarà infatti consultabile a domicilio, presso le case degli abitanti che metteranno a disposizione una stanza dove andare a leggere le corrispondenze immaginarie, rendendosi garanti di un ulteriore scambio tra sconosciuti.

L’inaugurazione del Padiglione prevede una prima visita dell’itinerario delle Corrispondenze Immaginarie. Itinerario aperto nei giorni 24, 25 e 26 agosto, ore 10.30-12.30 e 15-17. La mappa del percorso è disponibile all’info point del festival.

 

Ore 11.30 – Calitri centro

Il primo della serie di incontri in programma, racconterà il Padiglione di Sergio Piro e il suo straordinario lavoro nell’ambito della psichiatria.

IL PADIGLIONE IRPINIA IN ASSEMBLEA: SERGIO PIRO E LA RIFORMA PSICHIATRICA IN CAMPANIA. Dalla Fondazione Onlus CeRPS, Nocera Inferiore (SA), in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Regione Campania, intervengono: Carlotta Carpentieri, Francesca Donato, Benedetta Pittore, Carmela D’Orlando, Rossella Greco, Giuseppina Salomone.

Il ruolo professionale e riformatore di Sergio Piro, direttore dal 1960 al 1969 dell’ospedale psichiatrico “Materdomini” di Nocera Superiore, è ricostruito attraverso la lente del nuovo rapporto medico-paziente: dall’innovazione diagnostica (l’analisi del linguaggio) alla restituzione del ruolo sociale e decisionale del paziente come terapia, dal legame e collaborazione con l’equipe di medici, infermieri e operatori alle resistenze istituzionali, al cambiamento. II lascito dell’esperienza di Piro al Materdomini è stato raccolto dalla Fondazione CeRPS, che, dal 2000, supporta la ricerca scientifica, promuove la cultura psichiatrica e delle scienze umane, conserva e valorizza la memoria storica degli istituti manicomiali di Nocera.

 

Ore 15 – Ex Cinema Rossini

La giornata prosegue con una proiezione al cinema Rossini: CIMAP! CENTO ITALIANI MATTI A PECHINO, regia di Giovanni Piperno, 2008, 82’. Proiezione in presenza del regista.

Un viaggio folle: 77 malati mentali e 130 tra operatori, psichiatri, familiari e volontari, in treno da Venezia a Pechino, passando per Ungheria, Ucraina, Russia e Mongolia. Tra questi 200 viaggiatori appassionati ed impasticcati un gruppo di otto invincibili – di tutte le età, di tutte le categorie, e dalle diverse diagnosi – ha una missione da compiere: inventare un evento creativo che coinvolga l’intero treno, per comunicare al mondo, una volta arrivati a Pechino, il senso di questo assurdo quanto utopistico viaggio. Tra loro i protagonisti di questa storia che si raccontano, si scambiano le loro storie, si addormentano all’improvviso, si amano, si perdono, si odiano, si ritrovano; dimostrando in maniera assolutamente non lineare che insieme il cambiamento è possibile.

 

Ore 17.30 – Calitri centro

In continuità con una dinamica d’intreccio tra passato e presente,  Andrea Barra, psichiatra-psicoterapeuta DSM ASP Potenza, disegnerà un quadro della situazione attuale della cura, attraverso l’esempio di un progetto di reinserimento sociale, il CAFFÈ TESEO,  laboratorio di inclusione sociale permanente. Andrea Barra è responsabile U.O.S.D. “Strutture Psichiatriche per Attività Residenziali e Semiresidenziali” e direttore f.f. U.O.C. Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura-Ospedale San Pio da Pietrelcina-Marsicovetere per il Dipartimento Salute Mentale, Azienda Sanitaria di Potenza-A.S.P.

La realizzazione del progetto “Caffè Teseo” è finalizzata all’attivazione di un nuovo progetto rivolto ai pazienti con disturbo mentale e disagio psico-sociale e ai loro familiari. Un laboratorio sociale permanente con la finalità di promuovere azioni che favoriscano l’inclusione degli utenti nelle attività della Comunità (la Città di Tutti) migliorando le loro abilità sociali e di autonomia, garantendo contemporaneamente una politica di contrasto allo stigma che grava sui pazienti, sui loro familiari e in generale sulla Salute Mentale.

 

 

Venerdì 25 agosto – Calitri

Ore 15 – Ex Cinema Rossini

Non è un caso che uno dei testi fondamentali di denuncia del colonialismo sia stato scritto da uno psichiatra, Franz Fanon, I dannati della terra (1961). L’alienazione coloniale da lui pensata già negli anni 50, apre la riflessione sugli effetti psichici che la dominazione produce sull’insieme dei dominati: da allora, l’alienato non è un soggetto singolo bensì un soggetto collettivo. Un viaggio nella letteratura postcoloniale allargherà gli orizzonti della follia oltre il recinto della “malattia mentale”.

SUL DELIRIO COLONIALE, Marina De Chiara.

Professore Associato di Letteratura Inglese all’Università di Napoli, “L’Orientale”, esperta di letteratura e teoria postcoloniale, letteratura chicana e border theory.

A seguire:

LES MAITRES FOUS, regia di Jean Rouche, 1955, 36’

Girato in un solo giorno, il film documentario illustra le pratiche rituali della setta religiosa Haoukas (Niger). I riti di possessione filmati consistono nell’incarnazione tramite trance di figure della colonizzazione: il governatore, il caporale di guardia, il medico, la moglie del capitano. Tali riti in cui viene personificata la dominazione coloniale si organizzano in forma di confessione pubblica, in coreografie frenetiche e sacrifici animali. L’indomani, gli iniziati ritornano alle loro occupazioni quotidiane.

Film censurato nelle colonie francesi e britanniche, fino alle indipendenze. Grand Prix della Biennale internazionale del cinema de Venezia nel 1957.

 

 

Sabato 26 agosto – Calitri

Ore 12 – Calitri centro

SEMIOLOGIA DEL CURATORE, con Giulia CrisciDaniela De Angelis, Michele Maffucci.

Cosa significa curare? E da chi è praticata la cura? Un incontro per esplorare diverse forme di cura e curatela: la curatela d’arte, la curatela giuridica, l’universo dell’accudimento, il caregiving. Giulia Crisci è curatrice e ricercatrice nel campo delle arti contemporanee, Daniela De Angelis è avvocato fallimentarista, del foro di Roma, Michele Maffucci è caregiver.

A seguire Ex cinema Rossini:

LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO, conversazione con Alda Merini, regia di Antonietta De Lillo, 2013, 50’

Alda Merini racconta la propria vita in una narrazione intima e familiare, oscillando tra pubblico e privato e soffermandosi sui capitoli più significativi della sua esistenza: l’infanzia, la femminilità, gli amori, la maternità e il rapporto con i figli, la follia e la lucida riflessione sulla poesia e sull’arte. Il volto della poetessa e i dettagli di occhi, mani e corpo ne compongono un ritratto che non nasconde le contraddizioni di una tra le più importanti e note figure letterarie del secolo scorso.

 

Ore 15.30 – Calitri centro

L’ultimo incontro propone un percorso inedito nella storia della psichiatria. Le riflessioni di uno psichiatra anarchico, Piero Cipriano, e di un attore sperimentale, Pierpaolo Capovilla, si intrecciano in una polifonia originale tra Franco Basaglia, le lettere al suo medico di Antonin Artaud internato a Rodez e la curandera Maria Sabina.

VITA BREVE DELLA PSICHIATRIA, DAL MANICOMIO ALLA PSICHEDELIA. Storia di internamenti e liberazione, pillole tristi, di elettrochoc e piante magiche. Piero Cipriano e Pierpaolo Capovilla

Pierpaolo Capovilla è musicista e attore, fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Piero Cipriano è medico psichiatra e psicoterapeuta, di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica, lavora in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura a Roma. Autore di numerosi saggi La fabbrica della cura mentale (2013), Il manicomio chimico (2015) e La società dei devianti (2016), Basaglia e le metamorfosi della psichiatria (2018), di quest’anno: Ayahuasca e cura del mondo e Vita breve della psichiatria dal manicomio alla psichedelia.

Sono uno psichiatra, ovvero un terapeuta moderno occidentale e scientifico, almeno nel senso con cui si intende la scienza galileianamente, e prima di essere psichiatra sono stato – e sono – un anarchico; dopo sono diventato inevitabilmente uno psichiatra basagliano, nel senso che ho trovato in Franco Basaglia il maestro che mi ha insegnato a decostruire il mio mestiere, la mia scienza, a criticarla, a – quasi, perfino – provare a distruggerla come sapere, come sapere che diventa potere: potere esercitato sulla pelle di esseri umani diversi, esseri probabilmente toccati da una qualche grazia, ma che il pensiero scientifico moderno ha designato i senza ragione, i fuori norma, i folli la cui testa è abitata dal vento. (Piero Cipriano)

 


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