Vergognosa sceneggiata per l’ennesima mancia al popolo bue,
come neanche la peggiore DC si sarebbe mai sognata di fare nei suoi anni più bui; come neanche il sindaco monarchico di Napoli, Achille Lauro, mezzo secolo e passa fa, con una scarpa regalata agli elettori partenopei prima del voto e l’altra dopo.
Va in scena, anzi in penosa sceneggiata appunto, il governo schierato al gran completo, ovviamente Giorgia Meloni in pole position, per presentare un altro ‘pacco’ agli italiani: la mancia alimentare da 383 euro.
Subito si sono chiesti in molti, che hanno subissato i centralini – come si diceva un tempo – di telefonate: al mese? Quando hanno saputo che era una ‘una tantum’ all’anno, e perfino a certe condizioni, sono cominciati, da un capo all’altro della penisola, cori di fischi e pernacchie.
S’è esibita in tailleurino bianco la premier, gongolante nel ‘regalare’ ai cittadini-poveri la sua ‘card alimentare’, teneramente definita “Dedicata a te”, perché il ‘carrello della spesa’ piange. E lei, come una premurosa crocerossina sballottata da un capo all’altro del mondo per orchestrare le ridicole politiche estere del Belpaese, trova anche il tempo per pensare ai morti di fame! Una autentica eroina dei due mondi, una garibaldina pronta a sacrificare 500 milioni di euro per venire incontro a 1.350.000 bocche da sfamare. Da Nobel subito, per favore prenotale un volo in direzione Stoccolma!
Come detto, si sono scomodati tutti i pezzi da novanta dell’esecutivo per illustrare i ‘miracoli’ che la magica ‘card’ potrà fare. E che, proprio per questo, non verrà certo data a tutti, verrebbe da dire ‘a cani e porci’: ma solo a chi ne ha davvero bisogno, appunto 1 milione e passa di concittadini-baciati dalla fortuna.
Immaginate, un tesoro di 383 euro l’anno, un Bingo, una lotteria, la svolta della vita.
Non è nuova, la mini-premier (per via dell’altezza non ragguardevole, come si evince dai sempre più frequenti incontri internazionali, dove arriva all’ombelico di primi ministri e capi di Stato), a ‘trovate’ del genere, che sanno di vere e proprie ‘truffe’, ‘inganni’, ‘beffe’, ‘prese per il culo’, o chiamatele come vi pare.
Proprio a pochi giorni dal suo insediamento, si esibì nella prima performance che le fece annunciare al popolo: ‘sono arrivata io e vi ho subito aumentato le pensioni”.
Autentica presa per i fondelli, visto che si trattava di un aumento ‘minimo’ per le minime sociali, 35 euro al mese: e lei, per giunta, non c’entrava niente, trattandosi di un normale scatto Istat. Eppure, si ‘intestò’ quel merito, ossia l’arrivo delle minime sociali a 600 euro tondi.
Pensate, in Francia sono scesi in piazza per mesi a causa dei due anni tagliati dal governo Macron proprio sul fronte-pensioni, che però arrivano alla bellezza (parliamo sempre delle minime sociali) di 1.200 euro al mese, il doppio rispetto a noi!
Eppure, là fanno le barricate; mentre da noi mandrie di pecore continuano a belare mentre lo prendono nel culo.
E’ poi solo d’un paio di settimane fa l’ennesima sceneggiata: ossia un altro aumento delle minime, stavolta da 8 euro e mezzo al mese, e sempre via Istat. Ma lei, la mini-premier, ancora una volta, si autoincensa: ho di nuovo aumentato le pensioni!
Per la serie, le facce di bronzo non finiscono mai.
Ora l’ennesimo schiaffo agli italiani, la mancia dei 383 euro l’anno per le spese al supermercato.
Solo la segretaria confederale della Cgil (un segnale di risveglio per un sindacato da anni in letargo profondo?) Daniela Barbaresi, in mezzo ad un silenzio tombale delle opposizioni, trova il tempo per una timida protesta: “Uno schiaffo alla dignità delle persone in condizioni di disagio e povertà”, osserva. E aggiunge: “dopo aver tolto il Reddito di Cittadinanza a 500 mila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio, il governo lancia in pompa magna quello che è semplicemente un contributo una tantum di 383 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità: in pratica l’equivalente di un solo caffè al giorno. Se il taglio del reddito di cittadinanza ha prodotto un risparmio di 2,7 miliardi sulla povertà, ora il governo stanzia 500 milioni su una misura di impatto risibile senza intervenire sul potere di acquisto di salari e pensioni”.
Tanto più ridicola, la ‘misura inti-inflazione’ sbandierata da questo esecutivo di guitti, se si pensa che contemporaneamente sono stati ripristinati gli osceni vitalizi per i dinosauri della politica di casa nostra!
Vergogna.
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