DESTRA IN TILT / INNO AL COLONIALISMO, LA STORIA ‘RISCRITTA’ DAL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI

Non perdono una sola occasione, i fascistoidi al governo, per dare quotidiana dimostrazione di totale ignoranza, non solo politica, ma anche storica, perfetti esemplari di una sub-cultura che trova il suo emblema proprio nel ministro addetto al ramo, al secolo il partenopeo Genny Sangiuliano.

Il quale, mesi fa, aprì le danze con la boutade su chi è stato il fondatore del ‘Pensiero di Destra’ nel Belpaese: se ne uscì con Dante, il sommo poeta. Fece non solo piroettare nella sua tomba l’Alighieri, ma sollevò sbigottimento, ilarità e compassione tra i docenti d’ogni livello, rabbrividiti all’esternazione del titolare della (sub) Cultura

Gennaro Sangiuliano. In apertura, Edmondo Cirielli

Un paio di giorni fa è si è esibito il viceministro degli Esteri e responsabile della Cooperazione internazionale, il salernitano ex AN Edmondo Cirielli, un tempo tra i ranghi della Benemerita, dal 2020 Generale di Brigata, consigliere della ‘Fondazione Italia-Usa’. Vero che nelle scuole militari la storia non è tra le materie preferite, però una piccola infarinatura stile Bignami (ricordate i libriccini che facevano ‘cultura’ mezzo secolo fa?) sarebbe il minimo sindacale.

State a sentire cosa è uscito dalla bocca viceministeriale alla festa della gioventù del fascio, pardòn organizzata da Fratelli d’Italia all’Eur, ‘Fenix’.

“L’italiano è da sempre una persona che rispetta il prossimo, lo dico senza fare vaneggiamenti”. E chi l’aveva accusato, fino a quel momento, di vaneggiare, di dare i numeri?

Prosegue sicuro Cirielli: “Gli italiani, sia nel periodo pre-fascismo sia durante il fascismo, il governo italiano, l’Italia nei suoi cento anni di colonie in Africa ha costruito e realizzato. Perché noi non siamo per natura gente che va a depredare e a rubare al prossimo”.

Ci avete capito qualcosa?

Imperterrito prosegue, con ogni probabilità per spiegare meglio l’arduo concetto: “La nostra cultura antica non ci fa essere un popolo di pirati che vanno in giro a depredare il mondo”. Ripiombiamo nelle tenebre…

Ma, certo del fatto suo, spara ancora: “Noi abbiamo una cultura civilizzatrice”.

Ecco quindi il cuor di novello geopolitico che irrompe sulla scena. “L’Africa è una nazione di materie prime, noi come europei, abbiamo sempre preso e vogliamo continuiare a prendere”. Prendere…

Poi rammenta di far parte dell’esecutivo griffato Meloni: “Solo che l’Italia, Giorgia Meloni, con il Piano Mattei sostiene che se noi prendiamo materie prime da quel popolo dobbiamo lasciare qualcosa per le generazioni future che arriveranno: strade, porti, zone industriali, scuole, ospedali, perché noi ci prendiamo oro, uranio, ferro, petrolio, gas e altre cose”.

Sveglio il ragazzo, vero? Ha capito davvero tutto della vita. E, soprattutto, statene certi, l’Europa, anzi il mondo ci invidia cotanto viceministro degli Esteri, di certo d’ora in poi preso come simbolo di ampia cultura storico-politica presso le maggiori Cancellerie internazionali.

Quando il made in Italy viaggia con il vento in poppa!

Nelle stesse ore al ‘Maxi’, sempre a Roma, andava in scena, anzi in sceneggiata la performance di Vittorio Sgarbi, che da tempo non dava di matto. A questo punto, forse i circuiti neurali e le di lui sinapsi sono andate in tilt, per via del caldo che a Roma di questo periodo si fa asfissiante. E voilà, è tornato lo Sgarbi d’antan, in vena di parole al vento spacciate come ‘pensieri in libertà’, ‘Futurismo’ allo stato puro, scomodando perfino un Pasolini che, al pari del povero Dante, avrà altrettanto fatto la trottola nella sua tomba.

E, non va dimenticato, il prode Sgarbi è un altro sottosegretario, stavolta alla Cultura, nel fantasmagorico esecutivo Meloni, ossia il vice del sopracitato Genny che non l’ha presa tanto bene, accusando il super critico d’arte di ‘sessismo’.

Certo, nella nostra culla della Cultura, siamo proprio ben sistemati…

Un mese fa era andato ‘in onda’ il cognatino della Giorgia nazionale, il Lollobrigida in sella al ministero dell’Agricoltura. Il quale aveva parlato di ‘etnia’ italiana, per difenderne la purezza, stile ariano. Correggendo subito il tiro, per le ovvie tirate d’orecchio che gli sono pervenute, sostenendo che le sue parole non volevano avere alcun tono razzista. Si vede che quando parla non si capisce da solo: il massimo, per il Lollo nazionale.

Vilhelm Junnila

E nel fresco organigramma organizzativo di FDI la consorte, Arianna Meloni, sorellina del premier, va ad occupare un ruolo di primo piano: è infatti, da oggi, la ‘signora delle tessere’, avendo ricevuto il delicato incarico di sovrintendere alla vasta e complessa macchina del tesseramento per Fratelli d’Italia.

Passiamo all’estero e facciamo un salto in Finlandia, tanto per tirarci un po’ su di morale.

E’ durato appena dieci giorni (autentico record per il Paese, visto che è stato battuto quello fino a qualche giorno fa detenuto da Karl Lennart Oesch, 12 giorni in carica) come ministro del nuovo esecutivo di estrema destra il titolare dell’Economia, un dicastero di peso: si tratta di Vilhelm Junnila, 41 anni, sfiduciato in tempo reale dal Parlamento perché smaccatamente ‘filonazista’.

Sarebbe bastato girovagare un po’ per la rete e trovarne di cotte e di crude, prima di procedere con la nomina: e invece il premier, Petteri Orpo, protagonista del successo elettorale con cui ha mandato ko la socialdemocratica Sanna Marin, c’è cascato come un tordo.

Risalgono soprattutto al 2019 le ‘uscite’ più temerarie del nazi Junnila: partecipando ad un memoriale di estrema destra nella città di Turku, esaltò la figura di Adolf Hitler. Non contento, pochi mesi dopo, prese parte ad una protesta organizzata dagli estremisti paranazisti della ‘Coalition of Nazionalists’ (legata a filo doppio con la formazione anti-immigrati ‘Soldiers of Odin’). Un paio d’anni prima, in occasione di una tornata elettorale, il ministro dell’Economia più breve della storia coniò lo slogan ‘Gaz’, con evidente allusione alle mai dimenticate camere a gas.

Insomma, un perfetto cocktail in perfetto stile Ghestapo.

Rammentiamo che in Finlandia le sorti del Paese sono affidate ad un tandem composto dal ‘Partito di coalizione nazionale’ e il ‘Partito dei Finlandesi’, formazioni of course conservatrici e di chiara destra doc.

E non dimentichiamo che la Finlandia entrerà presto a far parte della NATO, avendo già avanzato richiesta con la presidente Marin: di certo nel prossimo vertice NATO a Vilnius fra una settimana (11 e 12 luglio) saranno fatti ulteriori passi in avanti per un ingresso quanto più spedito possibile.

Teniamo ancora conto che una lunghissima linea di confine (quasi 1.400 chilometri) separa la Finlandia dalla Russia.

E che uno degli scopi principali dell’Operazione Speciale di Vladimir Putin in Ucraina era quello di de-nazificarla.

Ora, avere come ‘vicino’ una Finlandia in forte odore ‘nazi’, per di più che entra a vele spiegate sul fronte avversario made in NATO, non è proprio il massimo per assicurare la stabilità e la pace in Europa…

 

 

LINK

LO SCOOP DI GENNY SANGIULIANO / IL FONDATORE DELLA DESTRA E’ DANTE ALIGHIERI

 

SOVRANISMO MELONIANO / TRA LINGUA, (SUB) ‘CULTURA’ & ETNIA


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