Tra poco più di un mese, per la precisione l’11 e 12 settembre, si terrà a Vilnius, in Lettonia, uno strategico summit della NATO.
All’ordine del giorno, in particolare, una ‘formula’ in grado di anticipare l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza, che richiederà tempi non brevi. A quanto pare, la formula studiata e che verrà proposta ai partner è quella di dar vita ad un ‘Consiglio Nato-Ucraina’, organismo ad hoc per concedere al governo di Kiev una sorta di ‘equiparazione’ alle altre nazioni che hanno sottoscritto il trattato di Washington del 1949.
Ma la vera posta in palio riguarda il nome del successore dell’attuale Segretario Generale, il norvegese Jens Stoltemberg, alla guida da ormai 9 anni, un record, per via di ben due proroghe del suo mandato, l’ultima appena iniziato il conflitto in Ucraina.
Ecco il toto nomi per la successione.
Mesi fa si era parlato di una candidatura forte, quella dell’ex premier italiano, ex numero uno di Bankitalia ed ex vertice BCE, Mario Draghi. Il suo nome era caldeggiato anche dal ‘grande elettore’, ossia il capo della Casa Bianca Joe Biden, visto che gli Stati Uniti hanno l’ultima, decisiva parola per la scelta del vertice NATO. Inizialmente lusingato delle attenzioni Usa, Draghi avrebbe poi riflettuto meglio e, a quanto pare, declinato la proposta. Meglio la quiete nel buen ritiro umbro e il mestiere di nonno rispetto ai gravosi impegni NATO, con l’aria che tira…
l’aria che tira sembra orientata a favore di un nome al femminile, una donna ‘forte’ al comando delle nazioni che ubbidiscono al verbo americano. In pole position, secondo gli ultimi ‘rumors’ da Bruxelles, una danese e una estone. Ossia il primo ministro danese Mette Frederiksen e l’omologa estone Kaja Kallas.
A quanto pare la prima, Frederiksen, potrebbe contare sul pieno appoggio della Casa Bianca. L’ok sarebbe arrivato meno di un mese fa, ai primi di giugno, nel corso di una visita lampo (e praticamente ‘oscurata’ dai media) della premier di Copenhagen a Washington, dove avrebbe incontrato sia Biden che Tony Blinken, il numero uno del Dipartimento di Stato. Ma sul suo nome sembra non ci sia la convergenza dell’alleato strategico, ossia la Gran Bretagna, che attraverso il suo premier Rishi Sunak avrebbe fatto sapere che la leader danese non è abbastanza ‘tosta’: come lo è, invece, l’estone Kallas.
Quest’ultima ha lavorato ‘ai fianchi’ la diplomazia britannica: il 30 maggio, infatti, ha ricevuto a Tallin il ministro degli Esteri inglese James Cleverly, con il quale ha discusso soprattutto circa la necessità di poter contare su un possente ‘fianco orientale’ NATO per fronteggiare l’assalto russo in Ucraina. Downing street è convinta sul nome di Kallas e il parere dei servizi segreti britannici, sempre più strategici nella bollente contingenza bellica, pesano non poco.
C’è un terzo nome sul piatto, ma non ha troppe chance, potrebbe essere la sorpresa di turno: si tratta, of course, della terza donna, ossia la presidente slovacca Suzana Caputova. Il suo nome era già rimbalzato a gennaio, insieme a quello del rumeno Klaus Iohannis, per dar più voce ai paesi dell’Est. Ma con il passar dei mesi, entrambe le opzioni hanno perso vigore.
Ma c’è un altro nome in ballo, e sarebbe una vera sorpresa-non sorpresa. Si tratta, cioè, del sempre possibile quarto mandato per l’inossidabile Stoltemberg. Che in questi mesi ha sempre mostrato la mascella forte, s’è regolarmente genuflesso ai quotidiani diktat in arrivo dalla Casa Bianca, si è dimostrato il capo NATO più prono che mai ai voleri di Biden & del Dipartimento di Stato Usa.
A lui verrebbe chiesto di fare l’en plein, ossia arrivare fino al 2024 e quindi spegnere la sua decima candelina al vertice della ormai ‘sua’ NATO.
Così si schermisce: “Ho ribadito più volte che non cerco una proroga e che non ci sono altri piani se non quello di terminare il mio lavoro, e il mio incarico termina questo autunno”.
Ma non poche voci a Bruxelles sussurrano sicure: “Della sua conferma per un altro anno se ne sta discutendo da settimane ai livelli più alti, e ci sarebbe un consenso generale in tutti i paesi europei dell’Alleanza”.
Tutti a Vilnius, dunque, per celebrare lo Stoltemberg quater, dopo la prima nomina nel 2014 e le due proroghe del 2019 e del 2022?
O ci sarà una donna ‘forte’ sul ponte di comando?
Lo sapremo a breve.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
2 pensieri riguardo “NATO / UNA DONNA AL COMANDO O STOLTEMBERG QUATER?”