Giuseppe Conte e Roberto Speranza immacolati come gigli candidi, totalmente innocenti per le morti in Val Seriana: si sono prodigati, hanno fatto tutto il possibile e forse anche di più.
Lo hanno sentenziato i giudici bresciani del Tribunale dei ministri, e le loro lapidarie parole non lasciano scampo ad alcun dubbio: “il fatto non sussiste”.
E tra l’altro scrivono: “Non è configurabile il reato di epidemia colposa in forma omissiva”. E poi, “manca del tutto la prova che le 57 persone indicate nell’imputazione, che sarebbero decedute per la mancata estensione della zona rossa, rientrino tra le 4.148 morti in eccesso che non ci sarebbero state se fosse stata attivata la zona rossa”.
Elementare, Watson.
Di tutt’altro avviso i familiari delle vittime riuniti nell’associazione ‘sereniesempreuniti’ che sbottano: “Uno schiaffo in faccia a noi e all’Italia intera che si merita un sistema politico e di giustizia più trasparente. L’archiviazione è un vilipendio alla memoria dei nostri familiari, un bavaglio, l’ennesimo in un’Italia corrosa dall’omertà contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo nelle sedi che ci restano, come quelle civili”.
Un percorso giudiziario scontato, con un’inchiesta nata male e proseguita peggio a Bergamo, e la ciliegina sulla torta della superperizia affidata ad Andrea Crisanti, una delle virostar che per mesi (anni) hanno imperversato in tivvù e addirittura eletto in Parlamento con la maglietta del PD alle ultime politiche. E poi approdata, per i due politici eccellenti, Conte e Speranza appunto, al Tribunale dei ministri, in quel di Brescia. L’archiviazione tombale è stata decisa da un collegio di giudici civili, presieduto da Maria Rosaria Pipponzi.
NEANCHE SFIORATE LE VERE RESPONSABILITA’
Peccato che il problema vero di tutta la scellerata gestione della pandemia non sia stato neanche lontanamente sfiorato.
La questione dei confini della zona rossa nella Val Seriana è solo un bruscolino rispetto alla trave di quei dieci mesi nell’attesa messianica dei vaccini, ossia da marzo a dicembre 2020, per tutti gli italiani.
In quei dieci mesi – ricorderete bene – eravamo alle prese con le deliranti cifre diffuse dai bollettini quotidiani elaborati dalle Menti del CTS, ossia il ‘Comitato Tecnico Scientifico’. Veri numeri al lotto, cifre farlocche in primo luogo: perché ormai da quei giorni in poi ogni decesso in Italia, praticamente, era dovuto al Covid.
Un motociclista sbatteva contro un muro e veniva portato a pezzi in ospedale? Prima di entrarvi il rituale tampone, che risultava positivo: e la morte seguente (per le gravissime ferite) passava in cavalleria e il poveretto risultata ufficialmente morto per Covid.
Ciliegina sulla torta, poi, il divieto tassativo di effettuare autopsie, l’unico modo sicuro per accertare le cause di qualsiasi decesso. Una volta vietate, of course, tutti sono morti per Covid. Da qui la campagna di terrore ‘scientificamente’ orchestrata dal governo: come del resto è successo, pari pari, negli Stati Uniti, dove il gran regista è stato il super virologo di 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, oggi sotto inchiesta proprio per quel terrorismo mediatico, il bavaglio ai media e il ‘Wuhangate’ (le sue connection con il laboratorio cinese).
Ma torniamo a casa nostra. E puntiamo i riflettori sulle vere, autentiche, gigantesche responsabilità morali e politiche di Conte, di tutto l’esecutivo, del CTS (nonché delle altre autorità – sic – scientifiche, in primis l’Istituto Superiore di Sanità e l’AIFA) e, soprattutto, del ministro per la Salute Speranza.
Ricordate il diktat ‘Tachipirina e vigile attesa’? Qui è tutta concentrata la responsabilità morale e politica.
Come mai sono state impedite, vietate agli italiani le cure che si potevano fare? L’uso dei farmaci che tanti medici di famiglia avrebbero dovuto somministrare ai loro pazienti e non hanno potuto farlo?
Perché, per fare solo un paio di esempio, è stato vietato l’uso dell’invermectina e dell’idrossiclorochina che altri paesi hanno usato con ottimi risultati? Prendiamo la Francia. Nel maggiore ospedale per le malattie infettive d’Europa, il suo storico direttore, Didier Raoult, ha somministrato ai suoi pazienti l’idrossiclorochina e li ha guariti nella gran parte dei casi. Da noi era vietata: fino all’ordinanza del Consiglio di Stato (12 dicembre 2020) che ne ha finalmente legalizzato e consentito l’uso.
E allora: chi ha sulla coscienza i 120 mila morti registrati in quei 10 tragici mesi? Qui sta tutta la sostanza ‘giudiziaria’ del problema. Perché tante decine di migliaia di vite si sarebbero potute salvare: e invece sono state inghiottite nel vortice scientifico-governativo del motto ‘Tachipirina e Vigile attesa’, che ha significato attesa di andare in ospedale, essere ricoverato nel reparto d’urgenza, quindi intubato, ventilato (in modo criminale, perché proprio le ventilazioni hanno reso ancor più ‘cattivo’ e diffuso il virus!), fino allo scontato decesso.
Una ‘scientifica’ catena di morte.
Chi paga il conto? Ci vuole un altro processo, stavolta vero, per accertare tutte le responsabilità e sbattere in galera i responsabili, ‘scientifici’ e ‘politici’ in primo luogo.
La ‘commissione parlamentare d’inchiesta’ (se mai entrerà in funzione) va bene, se ha un tale raggio d’azione, ma solo per fornire le ‘prove’ storiche a un tribunale penale. Anche se in questo caso ci vorrebbe davvero una ‘Corte penale internazionale’, come quella dell’Aja, che però in questi mesi ha totalmente perso ogni credibilità, non avendo mai messo sotto accusa – per fare un solo esempio – alcun presidente Usa per tutti i decennali crimini di guerra commessi (e addirittura gli Usa non riconoscono alcuna autorità alla Corte dell’Aja!).
Ma non è finita qui. Siamo solo al primo atto della tragedia.
QUEI VACCINI SPERIMENTALI, INEFFICANI E INSICURI
Perché poi, a dicembre 2020, è cominciata l’era delle inoculazioni anti-covid.
Con vaccini ancora del tutto ‘sperimentali’ (e quindi tutti i cittadini a far da autentiche cavie umane) e che nonostante le rassicurazioni delle star di Big Pharma, ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ in pole position, sono sempre più risultati ‘inefficaci’ e, soprattutto, ‘insicuri’.
Ricordate la sbandierata efficacia che superava abbondantemente il 90 per cento? Man mano la percentuale è scesa, soprattutto per via delle varianti. Comunque fin da subito (gennaio 2021) l’autorevolissimo ‘British Medical Journal’ (BMJ) ha sbugiardato quelle cifre, parlando di un’efficacia al massimo pari al 20 per cento. Imperdibili, poi, i fondi di fuoco del suo coeditore e direttore scientifico, Peter Doshi.
E dopo alcuni mesi (metà 2021) lo stesso BMJ ha dimostrato, cifre e documenti alla mano, che quei vaccini erano del tutto insicuri, ‘taroccati’, frutto di test e sperimentazioni inattendibili.
Piccola parentesi. Ricordate le ‘rassicurazioni’ del Vate di tutti i Vaccini, Roberto Burioni, chez Fabio Fazio? A settembre 2021 proclamò: “Sapete fino ad oggi quanti sono i morti a causa del vaccino? 1, uno di numero in tutto il mondo. E’ successo in Nuova Zelanda”. E la RAI? Zitta, complice e muta nella disinformazione più smaccata!
Infatti, da molti mesi ormai (e in modo sempre più drammatico a partire da settembre 2022) siamo di fronte ad una vera escalation sul fronte degli ‘effetti avversi’ prodotti dai vaccini, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (con pericarditi, miocarditi, ictus, trombosi e infarti in crescita esponenziale).
Sono dello scorso autunno le prime, tragiche cifre diffuse dai ‘Centers for Deseases Control’ americani: ben 10 milioni di ‘effetti avversi’ (di cui la metà ‘gravi’) negli Stati Uniti da quando sono iniziate le campagne vaccinali.
E da noi l’AIFA cosa dice?
E a livello europeo l’EMA? Zitti e muti.
Mentre invece proprio il Parlamento Europeo ha messo sotto accusa – sempre nel più totale silenzio mediatico – la sua Commissaria UE, Ursula von der Leyen, e il Ceo di ‘Pfizer’, Albert Bourla, con accuse gravissime (“il più grande scandalo politico nella storia della UE”, secondo un membro della commissione d’inchiesta sul ‘Pfizergate’): soprattutto per aver stipulato contratti fantasma, addirittura sia sms (e addirittura spariti!) per l’acquisto di vaccini Pfizer da 71 miliardi di euro, non bruscolini! Vaccini, come visto, per di più inefficaci e insicuri!!
EFFETTI AVVERSI? TUTTI ZITTI, MUTI & COMPLICI
E veniamo a noi.
Cosa hanno fatto il nostro governo, il nostro ministro della Salute, le nostre autorità scientifiche (lo ribadiamo, l’Istituto Superiore della Sanità e l’AIFA in primis) per controllare quei vaccini?
Per monitorare la situazione?
Per verificare quegli effetti avversi e non occultarli, come invece è stato ‘scientificamente’ fatto?
Perché, per fare un solo esempio, non sono stati previsti e resi obbligatori ‘test genetici’ ad hoc per verificare se l’organismo può subire l’impatto del vaccino, soprattutto il cuore?
Lo ha proposto uno dei pochi virologi autentici in circolazione, Giulio Tarro, nel suo libro ‘Covid 19 – La fine di un incubo’ (che ha fatto seguito al profetico ‘Covid 19 – Il virus della paura’ uscito a pochi mesi dallo scoppio della pandemia, giugno 2020): ma qualcuno ha fatto qualcosa?
E allora: ci sarà un giudice a Berlino, una Procura che si farà carico sia dei morti ‘pre-vaccini’, che dei morti ‘per vaccini’?
Due buchi neri che hanno inghiottito e stanno inghiottendo troppe vite innocenti.
Nel primo caso ne conosciamo il numero (120 mila appunto).
Nel secondo caso il dramma è quotidiano e tutti fanno finta di non sapere niente, in stile perfettamente omertoso: a partire dagli organi di dis-informazione.
Vergogna.
P.S. Come al solito, per saperne di più su persone e sigle citate nel pezzo, basta andare alla casella CERCA in alto a destra della nostra home page e digitare il nome della persona (ad esempio, Roberto Speranza o Anthony Fauci) o sigla (ad esempio Pfizer o Moderna oppure British Medical Journal) per trovare quanto abbiamo scritto in questi ultimi tre anni di pandemia.
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