Il selfie: “Ce ne freghiamo, sorridendo”

“Fazioso, prevaricante, tipico risvolto di dispotica dittatura: dopo qualche mese di finta cautela esplode la violenta rapacità della Meloni, del mai interrotto legame con il fascismo di giovane e matura affiliata al Movimento Sociale e successive involuzioni, connesse all’estrema destra eversiva. Sistemati parenti e fedelissimi in enti e connessi, “Yo soy Giorgia ha condotto più o meno nell’ombra l’assalto alla diligenza dell’informazione, nodo cruciale per imbavagliare la contestazione. All’unisono, la campagna di primavera ha operato con minacce di epurazione e promesse di ingaggio per soggetti di provata fede neofascista. Tra chi ha ricevuto l’investitura di anchor man è il destrorso  Paolo Petrecca, direttore di Rai News24, uno degli uomini simbolo della dipendenza dalla Meloni. A suo tempo fu contestato dal comitato di redazione per aver e partecipato a una kermesse di Fratelli d’Italia, caso assimilabile a quello dell’ex direttore del Tg2, premiato con la nomina di ministro. Fu relatore di eventi e feste della destra. Alla vigilia del voto per i ballottaggi delle elezioni comunali, in pieno silenzio stampa imposto dalla legge, Petrecca, nel suo Tg ha trasmesso in diretta il comizio del centrodestra di Catania. Nuova denuncia del comitato di redazione e del sindacato giornalisti Rai. Barbara Florida, presidente dalla Commissione di vigilanza: “Violazione importante della par condicio e del pluralismo”. Alla diretta del comizio del candidato della  destra, hanno partecipato la Meloni (che oramai usa la Rai come un Network personale), con i vice Salvini e Tajani e l’ultra ‘moderato’ Lupi. Guardate con attenzione la foto selfie di questi soggetti.Se se la ridono per la ‘bravata’, per il loro mussoliniano “me ne frego” di regole e leggi.

Non esistono precedenti del genere, o meglio qualche analoga, grave ‘trasgressione’ è stata denunciata in passato e sempre come strafottenza del centrodestra. A proposito di epurazioni minacciate, ecco le nobili parole della premier, che continua a  piazzare sullo scacchiere del servizio televisivo pubblico direttori, giornalisti, conduttori di provata fede neofascista: “Voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere. Se qualcuno vuole andare non ci riguarda”. Qualcuno? Solo per il momento all’addio di protesta di Fazio, di Lucia Annunziata, si somma il danno annunciato dell’imminente  ben-mal servito che priverebbe la Rai di Marco Damilano, Gramellini, Ranucci, Augias, Amadeus, Fiorello e renderebbe invisibile chiunque non sia asservito alla destra. Il Pd: “La Rai diventa TeleMeloni. Mai il servizio pubblico era caduto così in basso nella parzialità politica. È tv di regime” Commenti: “Rai news in nuova versione di istituto luce come nel ventennio fascista. A giugno a torso nudo mieteranno il grano?” “Dei ‘contenuti’ di questo comizio ne vogliamo parlare? Il Presidente del Consiglio dice che le tasse (che lei stessa fa imporre ai cittadini) sono ‘pizzo di stato’. Mentre dice queste cose, le accise sui carburanti le ha rimesse lei”.


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