“IL CASO ALEX SCHWAZER”/ DAL 13 APRILE LA DOCU-SERIE DI NETFLIX

Il caso Alex Schwazer” è il titolo della nuova docu-serie che comparirà sulla piattaforma NETFLIX, in 4 episodi, a partire dal 13 aprile.

Ideata e diretta da Massimo Cappello, prodotta da ‘Indigo Stories’, racconterà – sottolinea una nota diramata da Netflix – “tutta la verità sulla vita e la carriera dell’atleta, sarà un racconto senza filtri su ascesa, caduta e ricerca di redenzione di un atleta, sullo sfondo di una intricata vicenda sportiva e giudiziaria”.

Una vicenda giudiziaria – viene assicurato – che verrà ripercorsa passo dopo passo, tappa per tappa, “rivelando al contempo alcuni inediti retroscena di questo intricato caso”.

Alex Schwazer e Sandro Donati

Così viene riassunto nella nota: “Come molti ricorderanno, il marciatore olimpico venne squalificato per doping. Inizialmente, la docu-serie partirà con una panoramica dei grandi successi ottenuti da Schwazer e poi si concentrerà sulle accuse di doping che lo hanno travolto, prima nel 2012 e poi nel 2016. Questa seconda accusa è costata all’atleta 38enne la squalifica per doping fino al 2024, a seguito della quale Schwazer perse la possibilità di partecipare all’Olimpiade di Rio nel 2016”.

“Sarà poi fondamentale nell’intreccio della storia di Alex – viene sottolineato – il racconto dell’incontro con un allenatore simbolo della lotta al doping, Sandro Donati”.

E ancora: “Se, da un lato, la carriera agonistica del campione di marcia è finita, lo stesso non può dirsi per la battaglia legale intrapresa da Schwazer per riabilitare il proprio nome e smascherare ciò che sostiene essere stato un complotto contro di lui”.

Ecco il testo dell’ultimo comunicato diramato da Netflix in vista dell’uscita, il prossimo 13 aprile: “L’incontro tra l’atleta olimpico in cerca di redenzione, Alex Schwazer, e un allenatore simbolo dello sport pulito, Sandro Donati, innesca un intrigo internazionale che sconvolge le loro vite e mette in crisi il sistema dell’antidoping. ‘Il caso Alex Schwazer’ svela, per la prima volta, i retroscena dell’intricata vicenda senza precedenti. Una docu-serie dove i protagonisti di uno dei più complessi casi giudiziari nella storia dello sport italiano si mettono a nudo, per provare a raccontare ciascuno la propria verità”.

 

Il libro di Sandro Donati

Intanto, prosegue a Napoli il processo che vede contrapposti la ‘World Anti Doping Association’ (WADA) alla VOCE, accusata dalla prima di aver pubblicato, nel corso del 2017, una lunga serie di articoli (18 in tutto) ritenuti profondamente lesivi dell’onore e della reputazione internazionale del colosso antidoping.

Tanto offensivi, lesivi e denigratori che alcuni mesi fa la WADA ha pensato bene di fare marcia indietro, chiedendo in udienza di poter ritirare la querela presentata proprio a fine 2017.

Una richiesta che il direttore della ‘Voce’ e anche autore di tutti gli articoli, Andrea Cinquegrani, ha respinto subito, chiedendo invece che il processo continui e di poter ottenere una sentenza nel merito, in aula, che veda la WADA condannata per il pesantissimo attacco nei confronti di una piccola testata autogestita, come la nostra, che si è vista letteralmente piombare addosso una corazzata come WADA, la quale si è avvalsa di uno studio legale svizzero per coprire di insulti e offese del tutto gratuite la Voce e l’estensore di quegli articoli e quelle inchieste, “un castello di menzogne”, come lo hanno definito i legali.

Ma, guarda caso, a costruire un autentico castello di menzogne, taroccato gli esami delle urine e combinato una infinita serie di fatti & misfatti è stata proprio WADA, in combutta con IAAF (ossia la Federazione Internazionale di Atletica) come emerge in modo clamoroso dalle 87 pagine dell’ordinanza di fuoco firmata dal gip del tribunale di Bolzano, Walter Pelino, che ricostruisce per filo e per segno, con prove schiaccianti, i contorni della connection anti-Schwazer.

Con la sua ordinanza, Pelino non solo chiede il pieno proscioglimento del campione di marcia, ma che vengano accertate tutte le responsabilità di WADA e IAAF, a loro volta accusate di reati gravissimi, che arrivano fino alla frode processuale. Uno scenario, quindi, totalmente cambiato, con gli accusatori che diventano accusati. E per questi motivi si è in attesa di una decisione che prima o poi dovrà prendere il tribunale di Bolzano, in base alle pesantissime accuse mosse dal gip Pelino.

La Voce, in tutti i suoi articoli, non ha fatto altro che esercitare  il suo diritto-dovere di CRITICA e di CRONACA, rispettando in pieno i tre fondamentali criteri che regolano la normativa in materia di informazione: la VERITA’ dei FATTI, l’INTERESSE PUBBLICO a quei fatti e la CONTINENZA nell’esporre i fatti stessi.

La nostra vera colpa, in realtà, è quella di aver ‘anticipato’ di 4 anni quanto poi il gip del tribunale di Bolzano ha accertato con gli strumenti che aveva a disposizione, ben più sostanziosi di quelli della Voce.

Alla prossima udienza che si svolgerà al tribunale di Napoli tra poco più di un mese, il 17 maggio prossimo, verrà ascoltato come teste Sandro Donati, una vita dedicata alla lotta (quella autentica e non di facciata, come fa invece WADA) contro l’uso del doping nello sport, ed in particolare nel mondo dell’atletica. E’ anche autore, Donati, di un libro che tutti (addetti ai lavori e non) dovrebbero leggere, dedicato soprattutto al caso Schwazer, ma non solo: “I Signori del Doping”. Un titolo che si commenta da solo.

 

P.S. Per leggere articoli e inchieste della Voce ‘incriminati’, e anche altri sul caso Schwazer, basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page, e digitare ALEX SCHWAZER, o SANDRO DONATI, oppure WADA. Vi comparirà subito un lungo elenco.

Qui, comunque, i LINK di un paio di articoli.

 

LINK

VOCE CONTRO WADA / ALL’UDIENZA DEL 17 MAGGIO TESTIMONIA SANDRO DONATI

                                       

WADA CONTRO VOCE / L’AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING SI RIMANGIA LA MAXI QUERELA SUL CASO SCHWAZER  


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