Ennesimo ‘attacco terroristico’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ormai di tutta evidenza ‘scientificamente’ e ‘strategicamente’ sempre più avvezza ad usare l’arma della paura, del terrore, per convincere i cittadini di tutto il mondo ad eseguire i suoi diktat vaccinali e non solo.
E lo farà sempre di più, dopo il folle (e autolesionistico) accordo appena firmato da tutti i paesi aderenti all’OMS che le conferisce pieni e assoluti poteri per le prossime pandemie, sia sotto il profilo scientifico che logistico-organizzativo nonché sullo strategico fronte dell’acquisto vaccini & altro.
Per la serie: ben 194 nazioni hanno deciso di “non decidere più” in questo delicatissimo settore, affidare i propri destini nelle mani di un’organizzazione, o meglio di un uomo solo al comando: Bill Gates, ormai il vero ‘Padrone’ dell’OMS perché è il suo più grande finanziatore privato.
Un tempo, infatti, erano solo le nazioni, i Paesi a finanziare l’organizzazione internazionale a tutela della salute pubblica.
Ma nel corso degli anni la situazione è profondamente mutata, fino a ribaltarsi totalmente: la classifica dei ‘donatori’ (che quindi dettano ‘le regole’) è infatti ancora capeggiata dagli Stati Uniti, seguiti a ruota da Bill Gates. Ben distanziate le altre grandi nazioni, come Francia, Gran Bretagna e Germania.
In soldoni, oggi solo il 30 per cento dei fondi arrivano dai Paesi, mentre il 70 per cento dei privati, come ‘Fondazioni’ o come ‘aziende private’.
In pole position, of course, le stars di Big Pharma e i fondi speculativi d’investimento (come ‘BlackRock’ e ‘Vanguard’) che ormai dominano il mondo finanziario globale e sono, a loro volta, tra i principali azionisti delle più grosse aziende farmaceutiche.
DALL’ALLARME AVIARIA AL SOS ZANZARE
Ma torniamo agli ultimi, tremendi allarmi lanciati dall’OMS.
Un mese fa è stata la volta della pandemia aviaria, con il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sceso direttamente in campo, fianco a fianco con il suo ‘Padrone’ Bill Gates, a proclamare che sta per piombare sull’intera umanità una delle più colossali calamità (sembrano proprio le piaghe d’Egitto ai tempi di Mosè), l’aviaria appunto, che “colpirà il 57 per cento della popolazione mondiale”. Hanno addirittura già calcolato, i Profeti dell’OMS, con estrema precisione il tasso percentuale che flagellerà la nostra sempre più sfortunata – e ovviamente terrorizzata – umanità.
Non basta. Perché è proprio di oggi un dispaccio dell’Adn Kronos che ne tira fuori un’altra, e così titola: “OMS; metà popolazione mondiale a rischio Dengue”. Quindi, facendo un rapido calcolo, o c’infettiamo di aviaria oppure con il classico morso della zanzara: non ci resta che scegliere di quale infezione, caso mai letale, rimaner vittima!
Ecco cosa batte l’agenzia di stampa diretta da Gianmarco Chiocci: “L’incidenza delle infezioni causata da arbovirus – come Degue, Zika e Chikungunya – è cresciuta notevolmente in tutto il mondo negli ultimi decenni. Circa la metà della popolazione mondiale è ora a rischio di Dengue, con un numero stimato in 100-400 milioni di infezioni che si verificano ogni anno”.
“E’ il quadro – sottolinea ADN Kronos – tracciato dall’Organizzazione Mondialedella Sanità che oggi fornisce un aggiornamento sulla situazione di queste malattie, che si diffondono dalle zanzare alle persone e ‘stanno causando un numero crescente di focolai in tutto il mondo, con il cambiamento climatico, la deforestazione e l’urbanizzazione che sono alcuni dei principali fattori di rischio’. Fattori di rischio che ‘consentono alle zanzare di adattarsi meglio ai nuovi ambienti e di diffondere ulteriormente a livello geografico il rischio di infezioni anche nella regione europea”.
Così continua il report: “’Tutte le popolazioni nelle aree in cui sono presenti i vettori delle zanzare sono a rischio’ avverte l’OMS, ‘ma l’impatto è maggiore tra le persone più vulnerabili, per le quali i programmi per le malattie arbovirali non dispongono di risorse sufficienti per rispondere ai focolai. Ecco perché l’OMS – si legge in una nota – la lanciato l’anno scorso la ‘Global Arbovirus Initiative’ che mira ad affrontare gli arbovirus emergenti e riemergenti con potenziale epidemico e pandemico, concentrandosi sul monitoraggio del rischio, la prevenzione pandemica, la preparazione e la risposta, e la costruzione di una coalizione di partners’”.
Proprio come previsto dal nuovo Grande Accordo che concederà all’OMSpoteri straordinari e totalizzanti sul fronte di tutte le future (e quindi anche presenti) pandemie.
Un harakiri in perfetta regola.
E quale pandemia più ‘azzeccata’ di quella provocata dalle zanzare poteva mai verificarsi? Proprio nessuna.
ECCO A VOI CRISANTI SUPERSTAR
E sapete il perché? Per il semplice fatto che l’onnipresente ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ una ne fa e cento ne pensa. E tra le tante sta sovvenzionando da anni grossi studi proprio sul terreno del rischio ‘Dengue’, da combattere sul fronte delle zanzare.
E sapete a chi ha consegnato palate da milioni di dollari (in questo caso pounds, sterline) per la battaglia del secolo contro le zanzare? All’Imperial College di Londra (già protagonista di clamorosi falsi scientifici in tema di Covid), il quale, a sua volta, ha scelto un illustre capo progetto, ormai da tempo impegnato nella lotta all’insetto che rovina tutte le nostri notti estive.
E sapete qual è il luminare prescelto? Il nostro ‘zanzarologo’ numero uno, Andrea Crisanti: perché così lo ha definito il suo Maestro all’Università di Padova, Gianfranco Palù, da un paio d’anni al vertice dell’AIFA, l’Associazione italiana delle Industrie Farmaceutiche che ha chiuso per mesi gli occhi sugli ‘effetti avversi’ derivanti dai vaccini, fornendo con largo e colpevole ritardo gli agghiaccianti dati (per di più ritoccati): ben dopo i ‘CDC’ (i ‘Centers for Deseases Control’) americani con il loro sistema VAERS e l’EudraVigilance in Europa.
Ma torniamo a Crisanti, specializzato in malattie tropicali e con una particolare predilezione per le zanzare africane. Che ha davvero il dono dell’ubiquità: oltre alle docenze universitarie e alla frequentazione delle ovattate stanze dell’Imperial College, nel suo pedigree fanno capolino anche la consulenza alla Regione Veneto governata dal leghista Luca Zaia nei primi mesi della pandemia; poi la clamorosa rottura; quindi la superperizia affidatagli dalla procura di Bergamo per la maxi inchiesta sulla zona rossa nella Val Seriana: in palese conflitto d’interesse (anche se a posteriori) perché nella story è implicato l’ex ministro della Salute (e neo ‘compagno’ – sic – di partito, il PD) Roberto Speranza.
LE PINGUI ENTRATE DELLO ‘ZANZAROLOGO’
Sulle ultime ‘entrate’ nelle casse di Crisanti, effettua una minuziosa ricostruzione ‘il Giornale d’Italia’ che così titola un suo servizio del 22 marzo: “50 milioni di euro tra il 2017 e il 2021: ecco quanto ha preso il solo Crisanti da case farmaceutiche, fondazione Gates e, addirittura, dall’agenzia militare statunitense Darpa”.
Leggiamone alcuni passaggi salienti.
“La ‘dottrina Gates’, che prevede una catena di sovvenzioni tra privati, aziende farmaceutiche e specialisti di settore, non è sconosciuta all’Italia. Si tratta di denaro in circolo: dalle tasche di benefattori e filantropi, come il magnate di Microsoft Bill Gates, flussi finanziari giungono nelle casse di agenzie sanitarie pubbliche o industrie farmaceutiche, che poi erogano sussidi da destinare a progetti di ricerca in ospedali o università. O a singoli professionisti, medici e scienziati che siano. Secondo questo meccanismo, per esempio, l’ex professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova Andrea Crisanti, ora deputato dem, ha potuto contare su sovvenzioni della Commissione UE (circa 13 milioni di euro), dell’agenzia governativa britannica Bbsrc e del National Institute of Health (NIH) americano di Francis Collins a Anthony Fauci (oltre 5 milioni di sterline). Persino l’agenzia militare statunitense Darpa (‘Defence Advanced Research Project Agency’), tra il 2017 e il 2021, ha erogato al professore una dotazione da 2 milioni e 600 mila dollari per il progetto Safe gene driver technology”.
Continua il servizio: “Anche i due fondi privati più attivi al mondo, la Bill & Melinda Gates Foundation (Bmgf) e il Wellcome Trust, hanno mostrato un certo interesse per il lavoro di Crisanti. Dalla prima sono infatti arrivati 5 milioni di sterline a sostegno del progetto dell’Imperial College ‘Target Malaria’e altri 50 milioni, questa volta di dollari, per un’altra ricerca sulle zanzare, specialità del microbiologo. Crisanti ha poi beneficiato anche della generosità del Wellcome Trust, la fondazione britannica che finanzia non pochi nomi di Big Pharma (Pfizer, Johnson & Johnson, Novartis, Roche).
Vi basta?
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