Sfogliate con pazienza le pagine di Wikipedia risulta che sono decine, centinaia le assegnazioni di premi, come il prestigioso Nobel e l’infimo offerto alla miss di Pignataro inferiore. Nessuno ha pensato di offrire un riconoscimento di pari valore dell’Oscar, del francese Cesar, alla creatività. Peccato, fuor di dubbio andrebbe a chi ha suggerito ai contestatori della Meloni, dei suoi colleghi e camerati dell’esecutivo, di accoglierli con un significativo lancio di pelouche, pupazzetti simbolo cari ai bambini, per denunciare la disumanità di chi non ha salvato le piccole vittime del naufragio. Quei pelouche hanno colpito virtualmente più delle pietre il corteo di auto blu, la premier, che blindata nel Municipio di Cutro e protetta da un colossale contingente di carabinieri e soldati, si è distanziata dalle contestazioni e ha eliminato dal suo tour propagandistico il palasport dove erano allineate (anche quelle bianche dei bambini) le bare dei migranti morti per mancato soccorso. Ha tentato di recuperare “Yo soy Giorgia, ha invitato i parenti delle vittime a palazzo Chigi. La risposta è stata “No, grazie, troppo tardi”.
Cutro, la Calabria, l’Italia democratica, rispondono al ‘governo senza pietà’ con l’appuntamento nel paese calabrese di giovani, sindacati e attivisti, sindaci, degli equipaggi delle navi ong, contro la “disgustosa sceneggiata del governo”.
Commiatato frettolosamente Netanyau, a cui ha stretto la mano con calore e con il solito sorriso da selfie a favore del primo ministro israeliano (da accogliere con scarsa cordialità istituzionale), la Meloni si è precipitata in aeroporto, per un ‘impegno privato’. Che dire, Netanyau, contestatissimo in patria, forse non meritava maggiore rispetto, ma la Meloni sembra comunque ossessionata dalla fretta, che a suo dire giustificherebbe anche il mancato omaggio alle salme dei migranti. Salutato Netanyau, la globetrotter “Yo soy donna, sono madre” è volata a Como, dove la Verdini, in una lussuosa tenuta per Vip, ha organizzato la festa di compleanno del fidanzato Salvini. Brindisi (non con i ‘bicchieri colmi d’acqua’), allegria, mentre a Bologna si celebravano i funerali di sette vittime del naufragio. Perla dell’evento il karaoke Salvini-Meloni, ‘affettuosamente abbracciati’, mentre duettano con ‘La canzone di Marinella’ di De André, performance trasmessa da Porro su Instagram.
Da ‘Pietre’, rubrica di Berizzi, (‘Repubblica’): succede al torneo calcistico minore di ‘Terza categoria’, nel bergamasco. Vanno in campo i giocatori dell’Athletic Brighella e mostrano uno striscione con la scritta “Cimitero Mediterraneo. Basta morti in mare”. Come si sono permessi, tuona il giudice sportivo di Bergamo e contesta: “La scritta non era autorizzata dall’arbitro”. Multa e squalifica collettiva del capitano della squadra, dell’allenatore e di un dirigente dell’Athletic Brighella. Cose da matti!
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