CAMERA EUROPEA DI GIUSTIZIA / IL BANDO PER LE BORSE DI STUDIO 2023 

La ‘Camera Europea di Giustizia’ anche quest’anno promuove una meritoria iniziativa per sensibilizzare i giovani, gli studenti e non solo ad approfondire studi e ricerche sui temi della giustizia.

Si tratta della ‘Borse di Studio 2023’, che coinvolgeranno “maturandi liceali, diplomati, universitari e componenti delle Forze dell’Ordine” (come viene specificato nel Bando) che dovranno inviare i loro elaborati entro e non oltre il 30 luglio 2023.

Ma eccoci ai temi che potranno essere affrontati e approfonditi dai partecipanti con i loro elaborati:

Primo tema – Evoluzione storica e giuridica dei diritti fondamentali dell’uomo, in quanto singolo e in quanto individuo;

Secondo tema – La Costituzione della Repubblica Partenopea del 1799;

Terzo tema – La Costituzione del Regno delle Due Sicilie dell’11 febbraio 1848;

Quarto tema – Lo Statuto Albertino del 4 marzo 1848

Cliccando sul link in basso, potete leggere il testo del bando nella sua versione integrale, con tutti i dettagli del caso.

 

Animatore da anni della ‘Camera Europea d Giustizia’ e dei bandi è l’avvocato civilista partenopeo Nicola Cioffi, una vita dedicata a promuovere una autentica cultura della giustizia e della legalità a 360 gradi.

Nicola Cioffi

Radicale fino al midollo, grande amico di Mauro Mellini – una delle menti più lucide sul fronte della giurisdizione a livello nazionale e non solo – Nicola Cioffi ha avuto un altro grande merito: quello di promuovere – con il sostegno della Camera Penale di Napoli – una serie di dibattiti e confronti che hanno visto come protagonisti magistrati, avvocati, studenti. Al centro dell’iniziativa – portata avanti per diversi anni al Palazzo di giustizia partenopeo – non pochi temi caldi.

Ne ricordiamo uno in modo particolare, vista la grande affluenza e le qualificate partecipazioni: sulla ‘Responsabilità civile dei magistrati’ che, come ricorderete, fu oggetto di un referendum popolare dall’esito molto chiaro: sì, i magistrati possono e devono rispondere di eventuali reati commessi nell’esercizio della loro delicatissima professione. Un risultato, però, caduto nel vuoto: perché con i soliti bizantinismi tipicamente italiani, venne solo varata la ‘leggina Vassalli’ che finiva per lasciare praticamente immutata la situazione. Poiché resta sempre la sezione disciplinare del CSM (composta evidentemente da magistrati) a valutare i comportamenti dei colleghi.Scarica

Una anomalia che non è stata mai sanata.

 

 

LA LOCANDINA con il bando completo

manifesto Borsa 2023

 


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