Non finisce più di stupire prima ancor di cominciare, ‘sto Festival che ogni anno deve irrompere in tutte le case e rompere… quelle cose a tutti. E tutto programmato a puntino: sulle altre reti, per cinque sere 5, lo zero assoluto, lo squallore più totale, filmacci stravisti. Per la serie: o ti butti a letto disperato o ti becchi ‘sto Sanremo con tutte le sue trovate, con tutti i conigli che Amadeus-Silvan riesce a cavar fuori dal suo cilindro.
E dopo aver rotto i coglioni – stavolta non se ne può fare a meno – per giorni e giorni con la carnevalata del guitto-presidente ucraino Zelensky vivo o virtuale, oppure la first lady uscita dalla copertina di Vogue, alla fine il tric trac del ‘messaggio’ che il maggiordomo Amadeus leggerà davanti a milionate di italiani in attesa messianica delle parole del Vate(r) di Kiev.
Ma a nessuno in quel carro bestiame (senza in alcun modo voler offendere bovini e suini) che si chiama RAI è saltato in mente di leggere tre righe di un bambino yemenita che ha perso i genitori e le gambe dopo 7 anni di guerra?
Oppure di una ragazzina afghana ridotta ad uno scheletro per via delle sanzioni americane?
O di un siriano che non ha medicine da mesi e non sa come curare la moglie?
O se preferite di un palestinese al quale le truppe d’occupazione israeliane hanno fatto saltare giorni fa la casa?
L’elenco sarebbe lungo e la prima puntata festivaliera, tutta frizzi e lazzi, sarebbe già terminata.
Perché è d’obbligo ridere, sghignazzare, ballare, saltare, anche se il terremoto s’è portato via 4 mila, forse 10 mila o anche 20 mila vite innocenti turche e siriane.
Se il conflitto nucleare è dietro l’angolo, visto che gli americani hanno deciso di andare fino in fondo, fino alla pelle dell’ultimo ucraino, fino a che non arriveranno al Cremlino per impacchettare Putin e metterci un loro fantoccio, seguendo il riuscito copione Zelensky.
Ma Amadeus e mamma RAI non potevano farci certo mancare la sorpresa delle sorprese: in prima fila siederà il Capo dello Stato, robot Mattarella, pronto a fischiettare i motivi più orecchiabili, ad applaudire Elodie o i Maneskin, Al Bano o Morandi.
La scusa per tirarlo in ballo? I 75 anni che compie la nostra Costituzione: quale migliore occasione per festeggiarla che il parterre sanremese?
E a questo punto chissenefrega se il governo sta facendo carne da macello di tutti noi, se sta massacrando i pensionati prendendoli anche per il culo visto che sono tanti poveri rincoglioniti, se vuole obbedire anche al minimo starnuto in arrivo dalla Casa Bianca per inviare armi e cannoni in Ucraina quando noi non abbiamo più neanche gli occhi per piangere e fomentare allo stesso tempo una guerra senza fine che ci può portare all’Olocausto.
Ma chissenefrega se l’esercito di disoccupati aumenta giorno dopo giorno, i giovani hanno perso ogni speranza, chi può prende e se ne va.
Se le piccole aziende muoiono un dopo l’altra e alla fine sarà un deserto senza confini.
Se la sanità pubblica è ridotta in condizioni da paese del quinto modo, se nessuno se ne fotte degli ‘effetti avversi’ prodotti dai vaccini che fanno vittime ogni giorno e i politici da bar dello sport e i virologi alla vaccinara straparlano e danno i numeri.
Se la scuola è ridotta a una fabbrica di ignoranza, se alla Cultura abbiamo un esemplare della Sub-Cultura.
Chissenefrega se siamo sull’orlo del baratro, o ci siamo già dentro e facciamo finta di non saperlo.
Basta che il Presidente Mattarella tutte queste cose non le sappia, o le prenda come favolette che gli raccontavano da bambino davanti al caminetto. Perché il Belpaese è in fiore, proprio come quelli che ha davanti agli occhi della riviera sanremese. Tutto in festa, per nonno Mattarella, perché i problemi non esistono, sono solo il frutto di pazzi complottisti. Mentre la vita è bella, come racconta Benigni, davanti a lui. E poi c’è mastro Geppetto che mette a posto quel che non va, in uno scrosciar infinito di applausi.
Presidente Mattarella, non vede come tutto va bene, tutto a posto, in ordine, i problemi svaniti d’incanto, siamo il paese con il paese con ‘o Sole, ‘o Mare, ‘o Cielo più belli del mondo?
Pensionati, disoccupati, precari, schiavi, sfruttati, mendicanti, barboni: fregatevene di tutto, perché ‘O Presidente vi ha tutti nel suo cuore, e se gli mandate una letterina per Natale, risolve ogni vostro problema. E per conoscenza inviate la missiva anche ad Amadeus: lui che ha sempre il coniglio pronto per ogni uso…
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