“Ci hanno dato milioni di dollari per smembrare la Jugoslavia”.
“Il mio boss, in precedenza senatore degli Stati Uniti, sottolineò ripetutamente che ci sarebbe stata una sorta di truffa in Bosnia. Un mese prima del presunto genocidio di Srebrenica, mi disse che la città sarebbe apparsa in tutte le news in giro per il mondo e ci ordinò di contattare i media”.
Sono solo un paio di rivelazioni da brivido contenute in un fresco di stampa che può contribuire a far luce su parecchi misteri a stelle e strisce, molto utili per capire meglio il ‘modus operandi’ geopolitico degli Usa, della Casa Bianca e della CIA nel corso degli anni. E, quindi, anche oggi.
Il libro si intitola “I segreti della Casa Bianca” (nexusedizioni), firmato proprio un ex agente della CIA, Robert Baer, già autore di j’accuse molto pesanti e documentati su fatti, crimini & misfatti perpetrati sotto le amministrazioni sia democratiche (sic) che repubblicane, da Bill Clinton a George W. Bush. Un suo amico personale, Mitt Waspurch, che ha lavorato per il Senato e con in quale ha condiviso non poche informazioni bollenti, è stato eliminato a revolverate. Come alto ufficiale operativo della CIA, Baer ha lavorato in Jugoslavia tra il 1991 e il 1994 e poi in Medio Oriente. Ha collaborato alla preparazione di diversi documentari prodotti dal ‘National Geographic’ accusando senza mezzi termini l’amministrazione Bush di aver promosso la guerra solo per interessi petroliferi.
E’ stato appena intervistato da una tivvù canadese, proprio in occasione del tour per presentare il suo libro.
Ecco alcune sue dichiarazioni.
“Sono arrivato in elicottero con tre agenti. Siamo atterrati il 12 gennaio 1991 a Sarajevo. Il nostro lavoro era tenere d’occhio i supposti terroristi di nazionalità serba, dai quali ci si aspettava un attacco a Sarajevo”.
“Ricevemmo un file circa un gruppo denominato ‘Serbia Suprema’, con i dettagli di piani per condurre una serie di attacchi esplosivi ad edifici chiave di Sarajevo, in contrasto all’ambizione della Bosnia di separarsi dalla ex Jugoslavia”.
“Quel gruppo non esisteva affatto! Il nostro quartier generale ci mentì. La nostra missione era mettere in allarme e diffondere il panico tra i politici in Bosnia, semplicemente per riempirgli la testa con l’idea che la Serbia avrebbe attaccato. In principio credemmo alla storia, ma dopo un po’ cominciammo a farci domande. Perché stavamo scatenando quell’isteria se quel gruppo neanche esisteva?”.
“Ricevetti istruzioni riguardo il fatto che la Slovenia fosse pronta a dichiarare l’indipendenza. Ci vennero forniti fondi, alcuni milioni di dollari, per finanziare varie ONG, partiti di opposizione e vari politici affinchè fomentassero l’odio”.
“Molti agenti e alti ufficiali della CIA sono scomparsi perché si sono rifiutati di organizzare la propaganda anti-serba in Jugoslavia. Io ero personalmente scioccato dalla quantità di bugie propugnate dalle nostre agenzie e dai politici. Molti agenti della CIA hanno organizzato la propaganda senza neanche rendersi conto di quello che stavano facendo. Ognuno conosceva solo una porzione della storia, solamente quelli che avevano creato la narrativa ne conoscevano i retroscena e costoro erano i politici”.
“Il vero scopo della propaganda era separare le nazioni dalla madrepatria, la Jugoslavia. Dovevamo trovare un capro espiatorio che sarebbe stato accusato di tutto. Qualcuno che fosse responsabile della guerra e delle violenze. Fu scelta la Serbia, in quanto ritenuta, in qualche modo, come lo Stato successore della Jugoslavia”.
“Tra i politici coinvolti posso fare i nomi di Stipe Mesic, Franjo Tudjman, Alija Izetbegovic, molti membri e consiglieri dei governi jugoslavi furono pagati così come lo furono generali serbi, giornalisti e anche alcune unità militari. Radovan Karadzic fu pagato per un periodo, ma smise di accettare aiuti quando si rese conto che sarebbe stato sacrificato e accusato di crimini di guerra commessi in Bosnia. Tutto ciò fu diretto dall’amministrazione americana”.
“Alcuni agenti della CIA erano responsabili della stesura delle dichiarazioni ufficiali, che gli annunciatori avrebbero letto durante i notiziari. Ovviamente i presentatori non ne erano a conoscenza, essi ricevevano le notizie dai loro capi che le ottenevano dai nostri uomini. Tutti avevano la stessa missione: diffondere l’odio, il nazionalismo e le differenze tra i popoli attraverso le televisioni”.
“Nel 1992 ero di nuovo in Bosnia ma questa volta eravamo incaricati di addestrare le unità militari per rappresentare la Bosnia, un nuovo Stato che aveva appena dichiarato l’indipendenza. Srebrenica fu un episodio ingigantito e sfortunatamente molte persone sono state manipolate. Il numero delle vittime fu equiparabile alle perdite dei serbi o di altri, ma Srebrenica fu marketing politico. Il mio boss, in precedenza senatore degli Stati Uniti, sottolineò ripetutamente che ci sarebbe stata una sorta di truffa in Bosnia. Un mese prima del presunto genocidio di Srebrenica, mi disse che la città sarebbe apparsa in tutte le news in giro per il mondo e ci ordinò di contattare i media. Quando ne chiesi la ragione mi disse che lo avrei capito in seguito. Il neo-costituito esercito bosniaco ricevette l’ordine di attaccare case e civili. Ovviamente questi erano abitanti di Srebrenica. Nello stesso momento i serbi attaccarono dall’altro fronte. Probabilmente qualcuno pagò per incitarli”.
“La colpa di quanto accadde a Srebrenica dovrebbe ricadere sui bosniaci, i serbi e gli americani, cioè su di noi. In realtà, però, fu fatta ricadere in toto sulla Serbia. Molte vittime sepolte come musulmane erano serbe o di altra nazionalità. Alcuni anni fa un mio amico, ex agente CIA ora in servizio al Fondo Monetario Internazionale, mi disse che Srebrenica fu il risultato di un accordo tra il governo americano e politici bosniaci. Srebrenica è stata sacrificata affinchè gli Stati Uniti avessero un motivo per attaccare la Serbia per i suoi presunti crimini”.
“E’ tutto molto chiaro: le persone che hanno promosso la guerra e hanno dettato poi i termini della pace, ora detengono le compagnie che sfruttano numerose risorse minerali e simili! Vi hanno semplicemente reso schiavi, i vostri popoli ora lavorano per nulla e i vostri prodotti finiscono in Germania o in America… sono loro i vincitori. Alla fine vi toccherà importare ciò che voi stessi producete, e siccome non avete fondi, dovrete prenderli a credito e questa è tutta la storia che riguarda gli interi Balcani!”.
“Il Kosovo è stato preso per due ragioni: in primis, per le risorse minerali e naturali e poi per installarvi le basi militari NATO. E’ la loro più grande base militare nel cuore dell’Europa”.
“Un messaggio da inviare a quelle popolazioni della ex Jugoslavia? Dimenticate il passato, è falso ed è stata tutta una messa in scena. Vi hanno manipolato, hanno ottenuto ciò che volevano ed è stupido che voi vi odiate ancora l’un l’altro, dovete mostrarvi più forti di tutto ciò e capire chi ha creato tutto questo. Mi scuso sinceramente! Questo è il motivo per cui ho svelato i segreti della CIA e della Casa Bianca”.
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