Finalmente svelato uno dei misteri che più ci assillano da sempre.
Chi è il vero fondatore del pensiero politico della Destra in Italia?
Ritenevate il Duce Benito Mussolini, vero sciocchini?
Oppure, passando ad anni meno lontani, il fondatore del MSI Giorgio Almirante?
O forse il neo numero uno del Senato, al secolo Ignazio Benito La Russa che giorni fa ha inneggiato al fascismo?
Allora siete proprio fessi. E, soprattutto, sbagliate secolo.
“Il vero fondatore del pensiero politico di destra è stato Dante Alighieri, per la sua visione dell’uomo, delle relazioni interpersonali e anche per la sua costruzione politica profondamente di destra”.
Pensate di stare su ‘Scherzi a parte’?
Oppure in un neo manicomio, riaperto a quasi mezzo secolo dalla legge Basaglia?
No, ci troviamo a Milano, nel corso di una kermesse politico-culturale organizzata da Fratelli d’Italia in vista del voto regionale e intitolata ‘Pronti, candidati al via’, che riecheggia il messaggio meloniano in occasione delle politiche del 24 settembre scorso.
Autore della scoperta del secolo, lo Storico al quale verrà certo dedicata la prossima copertina del ‘Time’ – purtroppo pochi giorni fa scippata del presidente-guitto dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky – e che di sicuro volerà a Stoccolma per vedersi giustamente assegnare il Nobel per la letteratura, è il nostro ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per i suoi tanti fans ‘Genny’, che una speaker del Tg ha profeticamente ribattezzato ‘Sangennaro’ in occasione dell’ultima visita, giorni fa, a Pompei.
Le Parole, ormai in tempo reale entrate nel Pantheon della Storia, sono state pronunciate davanti ad un trasecolato Pietro Senaldi, condirettore di ‘Libero’ e vero uomo di destra, il quale non ha avuto il coraggio di azzardare una minima replica, pronunciare anche una sola sillaba: la salivazione, di tutta evidenza, s’era azzerata, come ritualmente capita a Fantozzi davanti al gran capo.
A questo punto, preferiamo dare la parola, anzi la Parola, il Verbo, all’autore della scoperta che squarcia il velo su anni, decenni, secoli in cui abbiamo sempre vissuto nella più totale ignoranza, nella più completa ‘brutalità culturale e intellettuale’.
Fino alle ultime frasi che ci portano, dopo secoli di buio, alla ‘Luce’. Del resto il Sommo Poeta diceva – perfettamente in linea con l’allievo Genny – “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Ma odiamo finalmente queste parole, abbeveriamoci con letizia alla fonte della ‘Verità’.
“So di fare un’affermazione forte”, esordisce il nostro Ministro. E’ consapevole che le sue parole resteranno scolpite per sempre nei secoli e tramandate ai posteri.
“Dante Alighieri è il fondatore del pensiero della destra in Italia. Per la sua visione dell’uomo, delle relazioni interpersonali e anche per la sua costruzione politica”.
“L’amico Crespi mi ha regalato pochi giorni fa un saggio intitolato ‘Tutti i grandi scrittori sono di destra’. Lo ringrazio”.
“La destra ha Cultura e grandissima Cultura. Deve solo affermarla”.
“Non dobbiamo sostituire alla egemonia culturale gramsciana della sinistra una egemonia della destra, ma solo affermare un’egemonia italiana”.
“Noi dobbiamo liberare la Cultura, perché la Cultura è tale solo se è libera, dialetticamente”.
“Io credo profondamente nella Cultura hegeliana: tesi, antitesi e sintesi. Basta visione pedagogica della realtà, basta divisioni tra buoni e cattivi”, dando sfoggio, in un colpo solo, di una fortissima ‘canoscenza’ dei cardini filosofici, pedagogici, psicologici.
Una sterminata Cultura a 360 gradi, in grado di spaziare (con un ottimo Bignami in tasca) in tutto l’immenso universo proprio della ‘canoscenza’.
E ancora: “Ho sempre sognato, fin da piccolo, di fare il Ministro della Cultura, il sogno di una vita. Anche per misurarmi e provare a cambiare quella corrente rispetto alla quale ho sempre remato controcorrente, sia nella mia attività di giornalista, sia come saggista, sia come cultore della Storia”.
Inutile, a questo punto, aggiungere qualcosa: tutto si commenta, malinconicamente, da solo.
Per puro spirito di cronaca – mentre già le sirene delle ambulanze si odono sullo sfondo – ecco un paio di reazioni a botta calda.
Raffaella Paita, presidente del gruppo di Italia Viva-Azione al Senato: “Il ministro della Cultura ha qualche problema con la storia e la Meloni qualche problema con la scelta dei ministri”.
Succinto e compendioso.
Più loquace Irene Manzi, componente del PD in Commissione Cultura alla Camera: “Il ministro Sangiuliano lasci in pace almeno Dante. Capiamo che al ministro piace pronunciare parole in libertà, ma non scomodiamo il padre della lingua italiana per analisi risibili e caricaturali. Invece di pensare al governo, all’inflazione, alla benzina, si impossessano anche di Dante. Se non fosse un momento tanto drammatico per il Paese, ci sarebbe solo da ridere. Le parole improbabili di Sangiuliano indicano chiaramente le qualità dell’esecutivo Meloni: chiacchiere tante e fatti zero.
P.S. Ha chiuso la kermesse, of course ‘il primo ministro’ Giorgia Meloni che non è voluto essere da meno.
Ecco le sue Parole conclusive: “Una frase attribuita a Garibaldi dice ‘Qui di fa l’Italia o si muore’. Io la penso proprio così”.
Ma era un Uomo di Destra anche il nostro Eroe dei due Mondi?, è il domandone al quale potrà rispondere una convention ad hoc indetta dai nuovi Geni della Meloni band…
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4 pensieri riguardo “LO SCOOP DI GENNY SANGIULIANO / IL FONDATORE DELLA DESTRA E’ DANTE ALIGHIERI”