Le intese, gli accordi raggiunti tra il Ministero della salute israeliano e ‘Pfizer’ per l’acquisto dei suoi vaccini sono spariti. Le carte, i documenti si sono letteralmente volatilizzati!
Sono le sconcertanti dichiarazioni rese dal ministro in carica, Nitzan Horowitz, nel corso di un processo proprio in tema di vaccini.
Infuriano, a questo punto le polemiche. Le dichiarazioni, in realtà, sono state rilasciate dall’avvocato dell’ufficio del procuratore, Ahawa Berman, a nome del ministro Horowitz.
Sull’incredibile vicenda punta i riflettori il quotidiano di Tel Aviv ‘i24news’, un cui reportage fornisce significativi ragguagli. Viene ad esempio spiegato che quegli accordi avrebbero dovuto comprendere anche le ‘clausole’ contrattuali per l’ingente fornitura di vaccini Pfizer: clausole mai rese note, come del resto è successo in Europa.
Dettaglia ‘i24news’: “Nell’accordo era stato lasciato lo spazio per le firme dell’allora direttore generale del ministero della Salute, Hexi Levy, e di un altro dirigente di Pfizer, il cui nome è stato oscurato. Le rispettive firme non erano però presenti. Il Dipartimento del ministero della Salute dice di non sapere, quindi, se l’intesa sia stata realmente firmata o meno”.
Un giallo colossale, sul quale in Israele stanno divampando le polemiche, ovviamente oscurate dai media di casa nostra.
Un giallo che fa il paio con quello – ancor più gigantesco e anche questo ovviamente censurato dal mainstream – che sta esplodendo al Parlamento europeo e che la ‘Voce’ ha più volte dettagliato. In questo caso, infatti, sono addirittura spariti gli ‘sms’ (avete letto bene, gli ‘sms’) intercorsi tra il Commissario UE, Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, relativi alla sottoscrizione del terzo contratto di fornitura, quello più consistente, per un importo da 31 miliardi di euro (il totale complessivo della maxi fornitura raggiunge la stratosferica cifra di 71 miliardi di euro). Ebbene, quegli sms sono spariti, volatilizzati, secondo quanto ha dichiarato von der Leyen.
Ma c’è di più, molto di più. Per vederci chiaro nell’affaire, a settembre è stata costituta un’apposita ‘Commissione parlamentare d’inchiesta sui vaccini’, che ha subito provveduto a convocare Bourla per chiarire non solo il giallo degli sms fantasma, ma anche i fondamentali profili legati all’efficacia e alla sicurezza dei vaccini.
Bourl, però, non si è presentato davanti alla Commissione. Ed ha inviato, al suo posto, la responsabile dei mercati esteri di Pfizer, Janine Small. La quale ha praticamente fatto scena muta, farfugliando poche e poco comprensibili risposte: “non so… sull’efficacia… “, “bisognava pur fare qualcosa… c’era l’emergenza…”, “era necessario fornire comunque un prodotto…” e via di questo passo.
Ovviamente insoddisfatti e incavolati, i commissari hanno deciso di convocare Bourla per una seconda volta. Ricevendo un secondo, secco rifiuto.
“Siamo di fronte al più grande scandalo nella storia dell’Unione
Europea”, ha sbottato il rappresentante olandese all’interno della Commissione. “Dobbiamo fare chiarezza nel modo più assoluto, e subito”. Ben più colossale del ‘Qatargate’ che invece da giorni sta impazzando su tutti i media.
Chiarezza sia sulla bollente e sempre più misteriosa fornitura, via ‘sms’ e sparita nel nulla, che sui fondamentali versanti della ‘efficacia’ e della ‘sicurezza’ dei vaccini. Visto che i dati ormai in arrivo da tutto il mondo, sul fronte degli ‘effetti avversi’, sono davvero drammatici. A cominciare da quelli finalmente forniti dai CDC (‘Centers for Deseases Control’) americani, che hanno registrato la stratosferica cifra di 10 milioni di ‘effetti avversi’ – nei soli Stati Uniti – da quando sono cominciate le somministrazioni vaccinali: dai più lievi (febbre, dolori articolari, cefalee) a quelli più gravi, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (miocarditi, pericarditi fino a ictus, trombosi e infarti). E a subirne le conseguenze è una popolazione sempre più giovane (tra i 19 e i 39 anni), spesso sportivi, atleti.
Ma torniamo di nuovo in Israele. Scrive sempre ‘i24news’ che quando Israele e Pfizer trovarono l’accordo per la fornitura dei vaccini, parte della stampa sollevò dubbi circa la privacy dei cittadini, preoccupati che la casa farmaceutica potesse mettere le mani sui dati sensibili di chi si era sottoposto alla somministrazione nel corso dei ‘trials’. Alcuni media sostennero che la popolazione israeliana avrebbe fatto da ‘cavia’ per capire la reale efficacia e sicurezza dei vaccini.
E così è stato, non solo in Israele ma in tutto il mondo: perché il reale, effettivo termine (la cosiddetta ‘dead line’) per le necessarie sperimentazioni era stato inderogabilmente fissato al 31 dicembre 2023: avete letto bene, 2023, quindi tra un anno esatto!
Motivo per cui si continuano ad iniettare vaccini del tutto ‘sperimentali’ su ‘cavie’ inconsapevoli e innocenti. Vaccini, come quelli di Pfizer e Moderna, a RNA messaggero, quindi in grado di intaccare e modificare a livello genetico l’organismo di chi li riceve.
La più grande strage ‘scientificamente’ organizzata di sempre. Un Olocausto in piena regola, possono a questo punto tranquillamente affermare i cittadini israeliani.
Per rendersene conto, basta leggere alcuni reportage da brividi dell’autorevole ‘British Medical Journal’, più volte portati all’attenzione dei lettori e dei cittadini dalla Voce.
Quando apriranno gli occhi le toghe alla ‘Corte dell’Aja per i crimini contro l’umanità’?
Link
URSULA VON DER LEYEN, ALBERT BOURLA, ANTHONY FAUCI / QUANDO SCATTANO LE MANETTE?
ALBERT BOURLA-PZIFER / CLAMOROSO! SECONDO NO ALLA COMMISSIONE UE D’INCHIESTA SUI VACCINI
INFARTI POST VACCINO ANTI COVID / L’ALLARME IN ITALIA E NEL MONDO
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