CINA / PESSIMI I RAPPORTI CON WASHINGTON, OTTIMI CON MOSCA

Sempre più tesi i rapporti tra Cina e Stati Uniti, nonostante l’amministrazione Biden tenti di minimizzare.

Mentre si stanno sempre più rafforzando i legami geopolitici, commerciali e finanziaria tra Cina e Russia, rendendo sempre più concreto e corposo il ruolo dei ‘BRICS’ (ossia l’alleanza strategica fra una quindicina di paesi tra cui Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica ed altri emergenti che stanno man mano aumentando di numero), teso a sviluppare un ‘ordine mondiale’ multipolare e non più sottomesso al potere imperialista e sempre più guerrafondaio degli Stati Uniti.

La prova del sensibile deterioramento tra Cina e Usa arriva direttamente dai vertici politici di Pechino. L’ultimo editoriale del ‘Global Times’, molto vicino a quei vertici, infatti, parla chiaro e non potrebbe essere più esplicito.

Secondo Global Times “la fiducia delle comunità internazionale negli Stati Uniti è sensibilmente diminuita”. In Cina – scrive l’organo d’informazione – “sono determinati a distruggere la crudele egemonia degli Usa, per stabilire l’uguaglianza e la giustizia nel mondo”.

Un tono decisamente ‘forte’. E così prosegue l’analisi:  “Washington crede che il paese sia adopererà sempre per l’egemonia non appena diventerà forte. Proietta tale logica specificamente sulla Cina, un paese pacifico, e crede che una Cina più assertiva minaccerà la sua posizione dominante sul mondo”.

Ancora: “Invitando costantemente l’Europa ad opporsi alla Russia, l’America sta perdendo la fiducia dei suoi alleati e della comunità internazionale. D’altra parte, gli americani stanno provocando un’agguerrita concorrenza volta a danneggiare l’economia europea, ma l’egemonia che si maschera da ‘ordine internazionale’ basato sulle sue regole sta volgendo al termine”.

Secondo il Global Times, un vero ordine internazionale dovrebbe puntare a costruire una comunità umana con un futuro condiviso, non basato sulla sottomissione a Washington.

E così ricostruisce: “Alla fine di novembre 2022, l’ambasciatore russo in Cina Igor Morgulov, in un incontro con il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha sottolineato che la parte russa intende approfondire la cooperazione con la Cina in tutti i settori, nonché compiere sforzi congiunti con la Cina per opporsi all’egemonia unipolare, per sostenere un ordine mondiale basato sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite”.

“Con il fatto che sullo sfondo della crisi delle forniture militari intensive all’Ucraina, le contraddizioni tra Stati Uniti e paesi europei stanno crescendo, concorda Alexander Ilyinsky, direttore scientifico della Facoltà di relazioni economiche internazionali. Che sottolinea: ‘Gli Stati Uniti insistono in modo ostinato sulla continuazione e lo sviluppo del conflitto nell’Europa orientale al fine di ottenere un’egemonia globale sul continente europeo e sviluppare l’economia nazionale a spese di un’Europa al collasso’”.

E Global Times sottolinea, in modo significativo: “A metà novembre 2022, il capo della fazione Ldpr alla Duma di Stato, Leonid Slutsky, ha avvertito: ‘Il buco nero di Kiev diventato verde a causa del flusso di dollari, potrebbe trascinare lo stesso presidente degli Stati Uniti, Joe Biden”. Facile capire dove: nel baratro.

Di seguito vi proponiamo la lettura di un’altra interessante analisi sui rapporti sempre più intensi tra Cina e Russia. Compare su uno stimolante blog di informazione geopolitica, ‘Occhi sul mondo’ ed è firmato da Andrea Puccio. Ecco cosa scrive.

 

 

LA COOPERAZIONE ECONOMICA TRA CINA E RUSSIA TOCCA UN NUOVO RECORD

 

Nuovo record nella cooperazione commerciale tra Russia in Cina: la cooperazione commerciale bilaterale batte un nuovo record e raggiunge 172,406 miliardi di dollari da gennaio a novembre 2022.

Secondo i dati pubblicati lunedì dall’amministrazione generale delle dogane cinesi, il livello del commercio tra i due giganti economici mondiali è aumentato del 32%, raggiungendo un record di 172 406,miliardi di dollari.

I dati mostrano che il livello delle esportazioni della Cina verso la Russia è aumentato del 13,4 per cento e ha raggiunto 67,333 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; mentre le importazioni di servizi russi sono aumentate del 47,5% e hanno raggiunto 105,072 miliardi di dollari.

Pechino esporta a Mosca vari prodotti, tra cui: dispositivi elettronici, attrezzature industriali, giocattoli, calzature, veicoli e condizionatori d’aria mentre , la Cina importa dalla Russia, soprattutto petrolio, gas naturale, carbone, rame, legno, altri combustibili e frutti di mare.

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha tenuto lunedì un incontro virtuale con la sua controparte cinese, Li Keqiang, in cui ha evidenziato la visione comune di entrambi i paesi su molti problemi a livello globale e l’impegno per “la formazione di un’architettura multipolare di relazioni internazionali”.

Il record raggiunto nella cooperazione tra i due paesi evidenzia come le sanzioni applicate alla Russia dai paesi occidentali non stanno ottenendo alcun risultato e l’economia del paese euro asiatico non sta soffrendo come invece hanno cercato di farci credere. Inoltre evidenzia come gli Stati Uniti, nonostante l’uso delle sanzioni per impedire lo sviluppo delle economie russe e cinesi, si trovino in enorme difficoltà nel cercare di restare l’unico attore internazionale nella gestione economica del mondo. Solo i sodali soci europei continuano a seguire senza discussione quanto voluto da Washington al punto di metter in discussione i propri interessi per assecondare quelli statunitensi.

Andrea Puccio


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