Un altro durissimo colpo alla sempre sbandierata ‘sicurezza’ dei vaccini anti-covid.
Sbandierata soprattutto, of course, dalle regine di Big Pharma, Pfizer eModerna, che per prime hanno tagliato il traguardo mondiale della produzione e commercializzazione del vaccino anti-covid; e poi da tutte le ‘Autorità di controllo’ che – ormai si è scoperto da tempo – hanno solo fatto finta di controllare, tradendo (in mondo criminale, perché è in ballo la salute di milioni di persone) i loro compiti istituzionali, come la ‘Food and Drug Administration’negli Usa, l’EMA in Europa e l’AIFA in Italia.
Qual è la novità di oggi?
Arriva proprio dall’Italia, dove il TAR del Lazio ha stabilito la data del procedimento contro l’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA per i suoi aficionados. L’udienza si svolgerà il 2 dicembre 2022.
Come nasce la ‘story’? Tutto parte da una semplice richiesta di informazioni rivolta ad AIFA dall’avvocato novarese Andrea Oddo, per conto dell’associazione ‘IDU’ (‘Istanza Diritti Umani’), la quale voleva consultare carte e documenti, in possesso di AIFA, in grado di suffragare e provare la sicurezza dei vaccini posti in commercio. Un fatto più che naturale, perché parliamo, appunto, della salute di milioni e milioni di persone costrette (perché è entrato in vigore l’obbligo vaccinale) a iniettare nel proprio organismo i vaccini previsti.
Cosa fa, a questo punto, AIFA, ossia l’associazione che raggruppa le industrie farmaceutiche italiane? In modo del tutto anomalo, dichiara di non essere in possesso di quelle carte e consiglia l’avvocato Oddo, e quindi IDU, di rivolgersi ad EMA, l’autorità europea. Nella sua risposta, comunque, AIFA aggiunge un particolare di non poco conto: perché precisa che non sarà facile ottenere la documentazione richiesta, dal momento che è – a suo parere – di esclusiva proprietà delle aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini. Precisazione più che anomala: poiché di tutta evidenza quella documentazione dovrà pur essere stata esibita alle autorità che hanno autorizzato l’immissione in commercio di un farmaco, e ovviamente ne hanno copia, lo sa anche un bambino.
Comunque sia, Oddo invia la stessa richiesta ad EMA. La quale ci mette mesi prima di rispondere e mettere nero su bianco una replica che suona incredibile: non fornisco alcun dato in merito – sostiene l’ente europeo – “perché non v’è alcun interesse pubblico a divulgarli”.
Ai confini della realtà.
In sostanza, afferma EMA, i cittadini non hanno alcun diritto a sapere cosa viene iniettato nelle loro vene. Basta che lo sappiano le aziende che producono i vaccini e che danno le più ampie garanzie sull’efficacia (veniva assicurato da Pfizer e Moderna almeno il 90-92 per cento, una percentuale altissima, mentre adesso si scopre che era del tutto ignota) e soprattutto sulla sicurezza dei vaccini, data per assolutamente certa. Tanto che – nel corso di una mitica puntata di ‘Che tempo che fa’, a settembre 2021, quindi dopo circa 10 mesi di somministrazioni – l’allergologo-massone Roberto Burioni affermò, per rassicurare il popolo bue: “Sapete fino ad oggi quanti sono morti per reazioni avverse ai vaccini in tutto il mondo? Uno, 1 solo di numero, in Nuova Zelanda”.
Da ricovero immediato.
Tornado alla semplice richiesta di ‘IDU’ respinta al mittente sia da AIFA che da EMA, l’avvocato Oddo non si dà per vinto, soprattutto in forza di quanto prevedono gli stessi regolamenti europei, secondo cui l’immissione in commercio di prodotti sperimentali (e tali erano, e ancora oggi sono, i vaccini anti-covid) deve seguire un iter ben preciso, al fine di ottenere la ‘Conditional Marketing Authorization’ (CMA). E così, per ottenere la documentazione, fa ricorso davanti al TAR del Lazio, che adesso dovrà pronunciarsi.
Ecco cosa sostiene Oddo: “Abbiamo chiesto al Tar del Lazio che Aifa sia obbligata mostrare i dati che sono sicuramente in suo possesso, perché non solo sono di rilevanza pubblica, ma sono anche la conditio sine qua non perché questi farmaci possano essere immessi sul mercato. Se l’Aifa dichiarerà che i dati non ci sono, allora se ne dedurrà che questi farmaci non sono in possesso delle carte necessarie perché vengano immessi sul mercato”.
Il legale di ‘Idu’, nel caso in cui Aifa non ottemperi alla richiesta, chiederà che venga nominato un commissario ad hoc, il cui compito dovrà essere quello di “ottenere i documenti fino ad oggi occultati, oltre a fermare immediatamente la vendita dei vaccini”.
Per l’EMA arriveranno giorni molto duri. Non c’è infatti solo la questione dei documenti secretati e delle autorizzazioni per la vendita dei vaccini concesse in base a chissà quale criterio, ma anche un’altra patata bollente: il ‘Comitato per i farmaci ad uso umano’ (CHMP) che fa sempre capo ad EMA ha appena approvato il vaccino bivalente di Pfizer aggiornato alla sotto-variante BA.4/BA.5 per i bambini dai 5 agli 11 anni. Ora la decisione finale spetta alla Commissione UE. Un mese e mezzo fa lo stesso vaccino ha ottenuto dalla ‘Food and Drug Administration’ l’autorizzazione in condizioni di emergenza per l’uso nei bambini compresi in quella stessa fascia di età (5-11 anni). E tutto ciò succede mentre tanti autorevoli scienziati, in tutto il mondo, sostengono la estrema pericolosità dell’uso di quei vaccini nei bambini.
Ma tutto fa brodo, per ottenere quel progressivo spopolamento mondiale (da 8 ad almeno 6 miliardi di abitanti sulla Terra) programmato dai cervelloni del ‘World Economic Forum’: Klaus Schwab, Bill Gates e George Soros in pole position.
E arrivando agli ‘scandali’ internazionali sul fronte della ‘sicurezza’ dei vaccini, rammentiamo quanto – nel più totale silenzio mediatico – sta succedendo alla commissione d’inchiesta sui vaccini costituita dal parlamento europeo, dove ne stanno emergendo di tutti i colori, soprattutto circa le connection affaristiche (e sulla pelle dei cittadini) tra la Commissaria Ue Ursula von der Leyen e il Ceo (e ‘amico) di Pfizer, Albert Bourla.
Ne abbiamo scritto giorni fa, in basso trovate il link del reportage principale
Ma anche negli Usa le inchieste federali fervono. E investono soprattutto il Guru di tutti i Vaccini, Anthony Fauci, che dovrà rispondere ai magistrati a stelle e strisce sia sulle svariate manovre censorie contro i social media, soprattutto per delegittimare e oscurare le opinioni scientifiche avverse a ‘questi’ vaccini dove i cittadini fanno da cavie; ma anche sul ‘WuhanGate’, ossia i finanziamenti allegri concessi dal NIAID diretto a vita da Fauci ai famigerati laboratori cinesi.
Sul giallo di Wuhan e le gigantesche responsabilità di Fauci è appena intervenuto un ricercatore della ‘Stanford University’ e membro della task force anti-covid messa su all’inizio della pandemia, Scott Atlas. Ecco le sue parole.
“I lockdown erano scientificamente sbagliati, perché non proteggevano le persone che correvano un ulteriore rischio di morire. Io difendevo un altro tipo di approccio, la cosiddetta protezione mirata. I lockdown delle persone a basso rischio sono nocivi, soprattutto economicamente”.
Continua Atlas: “Quello che sostenevo è che si dovessero tenere aperte le aziende e le scuole, ma con maggiori misure protettive a favore delle persone a rischio. C’erano già molti studi per cui sapevamo che i lockdown avrebbero fallito. Già nel 2006 era stato redatto un paper in cui si raccomandava alle persone a rischio di stare a casa, assicurando però che tutti gli altri continuassero a lavorare”.
Ma ecco le parole di fuoco contro il Super Virologo che ha affiancato ben 7 presidenti Usa come consulente medico: “Fauci aveva alle spalle una carriera da burocrate e un retroterra di fallimenti. Ai tempi dell’Aids, il suo focus era ottenere un vaccino (che non è mai arrivato, ndr) piuttosto che una cura. Errori simili a quelli commessi fin da subito ad insistere sui vaccini invece che dare una priorità alle terapie”.
E poi la questione bollente: “I ‘National Institute of Health’ hanno finanziato il laboratorio di Wuhan per delle ricerche sui coronavirus. Ricerche sovvenzionate in un periodo in cui invece, negli Usa, sarebbero state illegali. Perché dunque Fauci ha finanziato studi che in territorio americano erano vietati?”.
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VACCINI / SCOPPIANO SCANDALI IN MEZZO MONDO, DAGLI USA ALLE UE. A NOSTRA INSAPUTA
14 Novembre 2022 di Andrea Cinquegrani
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