Esaltate per alcuni anni come il toccasana dell’economia e, soprattutto, della finanza mondiale, le criptovalute stanno clamorosamente implodendo, dopo il crac di uno dei suoi massimi guru, il ventottenne miliardario Sam Bankman-Fried, il cui nome è già tutto un programma, l’uomo che ‘frigge le banche’.
Il concreto rischio è che si inneschi un dirompente ‘effetto a catena’, con devastanti conseguenze sull’intero sistema finanziario ormai globalizzato: una sorta di remake dell’horror movie finanziario innescato dal crac Lehman nel 2008 che ha sconquassato l’economia in mezzo mondo, Italia ben compresa, entrata nel tunnel di una crisi senza fine.
Nella dirty story delle criptovalute orchestrata dal più che equivoco Bankman-Fried (il quale pare stia progettando di fuggire in Dubai) entrano in scena personaggi ben noti sullo scenario internazionale, come George Soros, e realtà che stanno determinando i prossimi scenari internazionali, come il ‘World Economic Forum’ che, sotto l’egida del banchiere tedesco di vecchie simpatie nazista Klaus Schwab e i mirati ‘consigli’ di Bill Gates, ha messo a punto il maxiprogetto del ‘Great Reset’.
Non è certo finita qui. Perché il dinamicissimo Bankman-Fried e la sua corazzata (ora affondata) ‘FTX’ sono stati tra i principali finanziatori del Partito Democratico statunitense, anche in occasione delle ultime presidenziali che hanno portato alla Casa Bianca Joe Biden. L’uomo delle criptovalute, infatti, è secondo nella special hit dei finanziatori dem, solo alle spalle dell’ubiquo Soros e della sua ‘Open Society Foundation’.
E ancora. Palate di miliardi di dollari sarebbero finiti nelle casse delle autorità ucraine per finanziare la guerra contro la Russia.
Insomma, un mix esplosivo.
Su questa matassa che più aggrovigliata e avvelenata non si può, stanno ora indagando le autorità federali americane, come Fbi e SEC (l’autorità preposta al controllo su tutte le società finanziarie e del credito).
Sorge spontanea la domanda: ma non si erano proprio accorte di nulla? Non avevano sentito puzza di bruciato?
Facile intervenire ora, che i buoi sono usciti abbondantemente dai recinti e dove gli effetti a catena – con altri giganteschi crac all’orizzonte – sono dietro l’angolo.
Per capire meglio questo pasticciaccio che più brutto non si può, vi proponiamo la lettura di alcuni articoli, fornendovi, in basso, i relativi link.
I primi due sono proposti dal sito di contro-informazione ‘Renovatio 21’. Uno è dell’11 novembre e s’intitola “Nuovo crash delle criptovalute: di mezzo il più grande donatore del Partito Democratico negli Usa dopo Soros”.
Nuovo crash delle criptovalute: di mezzo il più grande …
L’altro, del 15 novembre, è titolato “Cripto bancarotta, le strane storie intorno al ragazzino che guidava FTX: Davos, Covid, Ucraina e il Partito Democratico”.
Il terzo link che si proponiamo è tratto dal blog di Maurizio Blondet, titolato “Gigantesco scandalo Dem: miliardi di dollari sono stati trasferiti in Ucraina e poi utilizzando la criptovaluta FTX sono stati riciclati ai Democratici negli Stati Uniti”.
Gigantesco scandalo Dem: “Miliardi di dollari sono stati …
Il quarto link, infine, s’intitola “Ascesa e caduta: FTX, il colosso delle criptovalute partner del WEF ha dichiarato fallimento”, proposta da neoingegneria.com
ASCESA E CADUTA: FTX, IL COLOSSO DELLE …
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Un commento su “TSUNAMI CRIPTOVALUTE / IL SUPER CRAC DI ‘FTX’: DOVE ERANO LE AUTORITA’ USA DI CONTROLLO? ”